Divorzio: Chi deve pagare le bollette e come cambiare intestatario?
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Il divorzio comporta una riassegnazione delle forniture di luce, gas e acqua a chi, tra i due coniugi, viene dichiarato assegnatario della casa coniugale.
Affrontiamo insieme tutte le possibilità e soluzioni per le utenze domestiche e la loro responsabilità economica nel divorzio.
Divorzio: chi paga le bollette?
In caso di divorzio, le forniture domestiche di luce e gas spettano al coniuge a cui viene assegnata la casa coniugale.
Purtroppo capita spesso che, davanti ai molti impegni di una separazione, le bollette non siano tra i primi pensieri da risolvere. Questo porta a problematiche future, specie in caso di inadempimento delle fatture da parte del coniuge che ha lasciato l'abitazione, legittimato a non saldarle ulteriormente.
Una sentenza del 2014 del Tribunale di Catanzaro ha stabilito che il coniuge assegnatario dell'abitazione abbia sì il diritto, ma anche il dovere di intestare a suo nome le forniture domestiche.
L'operazione necessaria da effettuare per evitare l'utilizzo di vie legali è la voltura delle forniture, ovvero il cambio di intestatario delle bollette. Per maggiori informazioni su come effettuare l'operazione della voltura puoi parlare con un Esperto di Selectra chiamando il servizio gratuito al numero 02 8295 809702 8295 8097 (lun-ven dalle 8 alle 21 e sab dalle 9 alle 19) o puoi farti richiamare senza impegno.
Chi deve fare la voltura?In un contratto di luce o gas, l'operazione della voltura delle utenze e il suo saldo spetta al nuovo intestatario. Al precedente intestatario arriverà comunicazione dell'avvenuta voltura in un'ultima fattura riepilogativa del fornitore con i restanti giorni di consumo a suo nome.
Rivalsa per le bollette insolute
Il coniuge non più intestatario dell'immobile non ha obblighi legali di saldare le bollette di forniture luce e gas.
Se il coniuge assegnatario dell'immobile non effettua la voltura delle forniture la parte lesa potrà rivolgersi ad un giudice per ottenere un ordine di pagamento in proprio favore del valore delle bollette non saldate, comprensivo dell'eventuale mora, tramite un decreto ingiuntivo.
Allo stesso modo, è possibile richiedere un decreto ingiuntivo che obblighi la controparte ad effettuare la voltura delle utenze in tempi brevi.
L'ex coniuge non può chiudere la fornitura!La legislazione non permette che il precedente intestatario chiuda le forniture luce o gas dell'ex coniuge, questo perché porterebbe disagi con i tempi di riattivazione dei contatori al nuovo intestatario e agli eventuali figli. Il codice stabilisce che "commette reato di esercizio abusivo delle proprie ragioni l’ex marito che, a seguito della mancata voltura delle utenze domestiche dell’abitazione familiare assegnata all’ex moglie, provvede personalmente a staccare i contatori. Lo stesso diritto può infatti essere realizzato tramite ricorso al giudice". Al contrario, però, l'attuale intestatario può decidere di chiudere le forniture a lui intestate fino al momento della firma delle carte di divorzio.
Divorzio e seconde case
Per quanto riguarda le abitazioni da non residente, le forniture saranno da attribuire al coniuge che ne manterrà il possesso.
Se queste abitazioni resteranno disabitate per un periodo di tempo superiore a 2 o 3 mesi durante le procedure di divorzio e riassegnazione degli immobili, può essere una buona soluzione disattivare le utenze domestiche fino alla risoluzione delle pratiche, poiché i costi fissi delle forniture sarebbero più alti dei costi di riattivazione, o subentro.
Inoltre, riattivando il contatore a proprio nome una volta assegnato l'immobile avrai un problema in meno da gestire, e meno spese.
Voltura con Cambio Fornitore: ok da luglio 2021Da luglio 2021 sarà possibile effettuare questa operazione contestualmente, evitando quindi di vincolarvi ad una prima bolletta con un fornitore scelto dall'ex coniuge. Leggi l'articolo completo: "Voltura con Cambio Fornitore: prezzi, tempi e modi per richiederla!"
Come fare la voltura delle forniture dal proprio coniuge?
Il processo di voltura non cambia in caso di divorzio. Il coniuge assegnatario dovrà quindi contattare il fornitore delle bollette dell'immobile con tutti i dati necessari ed effettuare una classica voltura il prima possibile, dopo la firme delle carte del divorzio.
La voltura impiega un massimo di 4 giorni lavorativi per essere effettiva, ed arriverà un'ultima bolletta a nome dell'ex coniuge con gli ultimi consumi da saldare a suo nome, fino al giorno della voltura. Questi sono ancora di pertinenza del precedente intestatario, nonché ex coniuge.
- Che dati servono per fare la voltura?
- I tuoi dati personali (codice fiscale, documento d'identità, telefono, ecc.);
- I dati personali dell'ex coniuge, attuale intestatario della bolletta (nome, cognome e codice fiscale);
- Codice POD per la Luce e Codice PDR per il Gas;
- L'autolettura del contatore di riferimento;
- L'indirizzo della fornitura per cui richiedi la voltura;
- Le coordinate del conto corrente bancario/postale (solo se richiedi il pagamento via SDD);
- Per la luce: la potenza impegnata del contatore, espressa in kWh.
Se sei il coniuge che deve effettuare a suo nome la voltura delle forniture puoi trovare la guida completa alla voltura di tutti i principali fornitori nella tabella che segue:
Voltura A2A |
Voltura Enel Energia |
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Voltura Agsm |
Voltura Edison |
Voltura Engie |
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Voltura Hera |
Voltura SEN |
Voltura Estra |
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Voltura Eni |
Voltura Iren |
Voltura Sorgenia |
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Voltura Servizio Elettrico |
Voltura E.On |
Voltura Iberdrola |
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Voltura Illumia |
Voltura Wekiwi |
Voltura Enegan |
Cambio fornitore: una strategia per risparmiare
Una volta divenuto titolare della fornitura di luce e gas tramite voltura, non sei obbligato a mantenere il fornitore scelto dal tuo partner, la cui tariffa potrebbe essere non più competitiva sul mercato. Per risparmiare in bolletta, puoi effettuare un cambio di fornitore gratuito e cercare la tariffa più adatta alle tue abitudini di consumo.
Per avere supporto ed effettuare un cambio di fornitore risparmiando in bolletta puoi parlare con un Esperto di Selectra chiamando il servizio gratuito al numero 02 8295 809702 8295 8097 (lun-ven dalle 8 alle 21 e sab dalle 9 alle 19), oppure puoi farti richiamare gratuitamente e senza impegno.
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Dettaglio della bolletta:
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Trasporto e gestione contatore: Luce 8,7 € | Gas 7,7 €
Oneri di sistema: Luce 3,9 € | Gas -1,6 €
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Quota fissa:
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Gas 6,6 €/mese
Dettaglio della bolletta:
Spesa materia: Luce 22,2 € | Gas 12,5 €
Trasporto e gestione contatore: Luce 8,7 € | Gas 7,7 €
Oneri di sistema: Luce 3,9 € | Gas -1,6 €
Imposte: Luce 0 € | Gas 0,9 €
IVA: Luce 3,5 € | Gas 3,2 €
La bolletta mensile è calcolata con un consumo di 1200 kWh e 150 Smc e include eventuali sconti previsti dall'offerta, imposte e IVA; per le tariffe indicizzate è usata una stima del prezzo del PUN (luce) e del PSV (gas) del prossimo anno pubblicato dall'Autorità.
Infine, qualora avessi ancora dei dubbi, abbiamo inserito per te le principali FAQ sul tema di Divorzio e Bollette:
Divorzio e bollette: a chi spettano?
Chi deve pagare le bollette di casa dopo il divorzio?
Le forniture di luce, gas e acqua dell'abitazione coniugale saranno da intestare obbligatoriamente al coniuge che ottiene l'assegnazione dell'immobile.
Cosa fare se l'ex non fa la voltura?
In caso di divorzio il coniuge assegnatario dell'immobile è obbligato legalmente a intestarsi le bollette tramite voltura. Qualora non lo faccia, la parte lesa può richiedere al Giudice un decreto ingiuntivo che obblighi l'ex coniuge a saldare le bollette erogate dopo la firma degli atti del divorzio, nonché a intestare a suo nome le future bollette.
L’ex marito può staccare le utenze rimaste a suo nome?
La risposta è no. Chiudere le forniture dell'abitazione dell'ex coniuge è reato di esercizio abusivo delle proprie ragioni. Ciò che la legge stabilisce è l'obbligatorietà per il coniuge assegnatario dell'abitazione di intestare a suo nome quanto prima le forniture, e questo può essere garantito da un decreto ingiuntivo. Fa eccezione a questa regola la possibilità di chiudere le forniture prima dell'atto di firma delle pratiche per il divorzio.