Cambio gestore energia elettrica e gas senza consenso: come rimediare?

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Cambio gestore luce senza consenso.
Come comportarsi in caso di cambio di forniture luce senza consenso? Ecco alcune indicazioni.

In caso di attivazione di un contratto di energia elettrica non richiesto, bisogna agire per far valere i propri diritti e ripristinare la situazione iniziale. Vediamo come fare e quali sono i comportamenti da adottare in queste occasioni.

Il cambio di contratto luce senza autorizzazione costituisce una situazione capace di mettere in difficoltà più di un utente. Truffe telefoniche, raggiri online e altre pratiche scorrette sono ormai all’ordine del giorno, ed è necessario conoscere i propri diritti per poter ripristinare le utenze. Vediamo subito come fare, non prima di aver proposto una rapida sintesi dell’argomento:

Cosa fare in caso di cambio gestore luce senza consenso?
Il cambio di contrattoCosa fare per proteggersiCome rimediare
Il cambio di gestore a propria insaputa di norma avviene tramite l'uso di dati sensibili (codice POD, codice cliente) ottenuti con raggiri.È possibile avvalersi del diritto di ripensamento o affidarsi alle procedure previste da ARERA per il ripristino del contratto.Si può tornare al proprio fornitore iniziale oppure sceglierne uno nuovo.

Come difendersi dai contratti non voluti?

Ipotizziamo uno scenario che, purtroppo, è diventato comune. Le bollette che si ricevono dal proprio fornitore, a un certo punto, smettono di arrivare. Al loro posto, ecco le fatture di una nuova società mai sentita prima.

Cosa è successo? È stato effettuato un cambio di gestore senza il proprio consenso. Si tratta di una pratica diventata purtroppo sempre più comune con la possibilità di concludere contratti al di fuori degli uffici delle aziende, soprattutto online e via telefono. Come ci si difende in questi casi? Per annullare i contratti luce e gas attivati senza consenso le strade sono numerose:

  1. se il contratto è stato concluso per via telematica, telefonica, porta a porta o comunque fuori dagli uffici della società, puoi esercitare il diritto di ripensamento, difatti cancellando gli effetti dell'accordo. Devi agire però entro e non oltre 14 giorni dalla data in cui hai ricevuto la copia del contratto;
  2. se il termine dei 14 giorni è stato superato, puoi dare il via alla procedura di ripristino prevista da ARERA in caso di truffe per i contratti luce e gas.

Approfondiamo meglio il secondo punto nel prossimo paragrafo.

Cos’è la procedura di ripristino dei contratti luce e gas?

Secondo le regole dettate da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, i clienti domestici possono contestare la fornitura al nuovo venditore inviando un reclamo entro 40 giorni dall'emissione della prima bolletta. A quel punto la compagnia coinvolta può agire in due modi:

  1. la società accoglie il reclamo, comunicando al cliente la possibilità di aderire volontariamente al ripristino del contratto con il venditore precedente. In alternativa, pur accettando il reclamo, la compagnia può rifiutare il ripristino, scegliendo di avviare l’iter di Conciliazione presso ARERA o altri organismi;
  2. la società non raccoglie il reclamo, che viene trasmesso allo Sportello del Consumatore per una verifica documentale.

Esiste anche la possibilità che la società si rifiuti di rispondere al reclamo. In caso di mancato riscontro entro 20 giorni solari, la cosa migliore da fare è rivolgersi allo Sportello del Consumatore, secondo quanto stabilito dalla Delibera 228/2017/R/com.

Come evitare di attivare contratti senza consenso?

Per evitare di finire in situazioni spiacevoli e attivare contratti senza consenso, è possibile mettere in atto comportamenti in grado di allontanare possibili malintenzionati. Ecco allora una possibile lista di accorgimenti da attuare:

  • diffidare di chi si presenta sulla soglia di casa come rappresentante di agenzie o compagnie luce;
  • evitare di rispondere al telefono pronunciando “Sì”; in alcuni casi, questa parola può essere utilizzata per porre il consenso a un contratto per via telefonica, con una semplice operazione di editing audio. Secondo la legge italiana, i cosiddetti accordi verbali valgono quanto quelli scritti, e sono allo stesso modo vincolanti;
  • rimanere sempre sull’attenti. I call center truffaldini adottano tutta una serie di pratiche per disorientare i malcapitati utenti. Se ci si rende conto che l’operatore parla così veloce da non riuscire a comprendere il senso delle sue parole, ad esempio, conviene rimanere in silenzio e chiudere subito la chiamata.

E in ogni caso, in qualsiasi occasione è necessario evitare di diffondere i propri dati personali e quelli legati alla fornitura. Tra questi ci sono evidentemente nome, cognome e codice fiscale, ma anche e soprattutto:

Cambio contratto senza POD: si può fare?

Per cambiare fornitore luce è sempre necessario il codice POD. Si tratta infatti di una delle prime informazioni ricercate dai truffatori che cercano di attivare contratti non richiesti. Se non hai intenzione di passare a un altro fornitore, quindi, non comunicarlo mai!

Quali sono le truffe più comuni (e come riconoscerle)

Nel corso degli anni, le truffe finalizzate al cambio di fornitore non richiesto si sono evolute sempre di più, andando a occupare tutti i possibili canali di comunicazione previsti. Ecco allora alcuni esempi di pratiche illecite che coinvolgono la vendita porta a porta e le telefonate dei call center.

I falsi agenti e rappresentanti Enel e di altri fornitori

Una delle truffe più longeve finalizzate al cambio fornitore senza consenso è quella che vede agire falsi rappresentanti di società di vendita luce e gas molto famose, come Enel o Eni Plenitude. Dopo essersi presentati e aver varcato la soglia di casa, i loro scopi possono essere due:

  1. stipulare direttamente il contratto sul posto;
  2. ottenere informazioni che consentono di effettuare il cambio di fornitore in un secondo tempo. Per fare questo, i sedicenti rappresentanti richiederanno di vedere una vecchia bolletta della luce  o del gas, così da appuntare nome, cognome, codice fiscale, numero cliente e codice POD/PDR. Basterà utilizzare queste informazioni in un secondo momento, senza esplicito consenso dell’utente, per iniziare il processo di cambio fornitore.

I falsi rappresentanti agiscono per conto delle società di vendita?

No. Soprattutto per quanto riguarda le compagnie più famose e importanti, è assai difficile che i fornitori siano a conoscenza delle pratiche scorrette portate avanti dai sedicenti rappresentanti e call center. Spesso il problema risiede nelle società mediatrici, che adottano comportamenti eticamente discutibili pur di chiudere un alto numero di contratti.

Le telefonate dei call center

Non tutti i call center sono alla ricerca di clienti da raggirare. Se cerchi una consulenza e vuoi evitare situazioni spiacevoli e poco trasparenti, affidati ai nostri Esperti Energia. Chiama lo 02 8295 809702 8295 8097Fissa un appuntamento per ottenere supporto gratuito e senza impegno per le tue bollette di luce e gas.

Le telefonate dei call center costituiscono spesso il mezzo più comune per estorcere informazioni e sottoscrivere contratti non richiesti. In questi casi, spesso la voce che si sente in cornetta conosce già parte delle informazioni legate all’utente, come nome, cognome e indirizzo. Una volta ottenuta l’attenzione dell’interlocutore, le strategie per arrivare all’assenso sono diverse:

  • vengono paventati aumenti di prezzi spropositati con il proprio fornitore attuale;
  • si promettono condizioni economiche fuori dal mercato (e difficilmente verificabili sul momento);
  • si minaccia la chiusura della fornitura in vista del termine del mercato tutelato.

Proprio quest’ultimo caso merita una ulteriore riflessione approfondita.

Cosa succede se non esco dal mercato tutelato?

Il mercato tutelato luce terminerà ad luglio 2024, mentre per il gas il termine è gennaio 2024. Complici queste scadenze, le tattiche di chi vuole attivare nuovi contratti senza consenso stanno virando verso una direzione precisa. Quella, cioè, di mettere fretta all’utente, intimando di scegliere al più presto un fornitore del mercato libero prima del termine del tutelato, pena la chiusura della fornitura. Ma è davvero così?

Cosa succede se non si sceglie il nuovo fornitore di energia elettrica e gas? Ci si ritroverà senza corrente o metano? Assolutamente no. La fine del mercato tutelato luce e gas non comporta in nessun caso interruzioni delle forniture.

Quello che cambia è il “destino” degli utenti, che si modifica a seconda del loro status:

  • i cosiddetti clienti vulnerabili, sostanzialmente continueranno a godere delle condizioni contrattuali della maggior tutela;
  • quelli non vulnerabili, invece, entreranno nel Servizio a Tutele Graduali (nel caso della luce) o si vedranno attivata un'Offerta Placet Fine Tutela da parte del loro attuale gestore (nel caso del gas). 

Sia i clienti vulnerabili sia quelli non vulnerabili, in ogni caso, possono scegliere di passare in ogni momento al mercato libero, anche prima della scadenza del tutelato. Puoi valutare le proposte più interessanti del momento grazie a questa tabella:

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La bolletta mensile è calcolata con un consumo di 1200 kWh e 150 Smc e include eventuali sconti previsti dall'offerta, imposte e IVA; per le tariffe indicizzate è usata una stima del prezzo PUN (luce) e del PSV (gas) del prossimo anno pubblicato dall'Autorità.

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