Bolletta di Chiusura: La Guida su Cos'è e Come Funziona
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Se stai chiudendo un contratto di fornitura luce o gas o stai effettuando una voltura potresti ricevere la bolletta di chiusura, inclusiva delle ultime fatturazioni prima della cessazione dell'utenza. Tra le informazioni da conoscere ci sono cos'è, come funziona e quali voci può prevedere.
Cos'è la bolletta di chiusura?
La bolletta di chiusura, o fattura di chiusura, corrisponde alle ultime fatturazioni prima della fine di un contratto di fornitura luce o gas. In casi in cui viene emessa questa bolletta possono essere principalmente tre:
- Cambio di fornitore, quindi il passaggio a un altro operatore;
- Voltura, cioè quando viene richiesto il cambio di intestatario di un contratto in essere;
- Per altre operazioni di trasloco.
La bolletta di chiusura deve la sua esistenza alla delibera 100/2016 dell'Autorità, che scrive così: "è stata recepita nell’ordinamento italiano con il decreto legislativo 102/14, il cui articolo 9 ha assegnato all’Autorità specifiche competenze in materia di disciplina della fatturazione dei clienti finali con particolare riferimento ai dati di consumo" come si legge sul sito ufficiale di ARERA.
La bolletta di chiusura, insomma, altro non è che una bolletta di conguaglio: viene calcolata dal fornitore in base ai consumi effettivi e, come tutte le bollette di conguaglio, può essere di debito o di credito nei confronti del cliente finale.
Con l'arrivo della bolletta di chiusura, inoltre, viene restituito l'eventuale deposito cauzionale versato dal cliente al momento dell'attivazione.
C'è una penale nella bolletta di chiusura?
Quando chiudi un'utenza, quando effettui un subentro o un cambio fornitore, per legge il fornitore non può richiedere il pagamento di una penale. Pertanto, nemmeno nel caso dell'ultima bolletta di chiusura, è previsto il pagamento di una penale.
Quando arriva la bolletta di chiusura?
All'interno della delibera ARERA vengono chiariti i tempi dell'emissione della fattura di chiusura, che devono essere:
- Al più tardi 8 giorni prima dello scadere delle 6 settimane della data di cessazione della fornitura;
- Entro 2 giorni prima dello scadere delle 6 settimane nel caso di recapito immediato (bolletta elettronica).
Nel caso di una bolletta di chiusura in ritardo o qualora il fornitore non rispettasse queste tempistiche, dovrà provvedere a garantire rimborsi e indennizzi per i clienti finali.
Il fornitore è inoltre soggetto ad alcuni obblighi informativi sull'autolettura, in particolare i clienti non hanno installato i contatori smart meter o, in generale, hanno modelli non telegestiti. Il venditore deve poi comunicare l'autolettura del cliente al distributore, il quale validerà la corretta rilevazione dei dati di lettura.
Quanto può costare una bolletta di chiusura?
Il costo di una bolletta di chiusura può cambiare moltissimo, tanto che può essere sia a debito che a credito nei confronti del fornitore. In ogni caso, se hai sempre pagato le bollette ed eseguito l'autolettura il suo ammontare dovrebbe essere in linea con le fatture ricevute recentemente.
Come funziona la bolletta di chiusura?
La bolletta di chiusura arriva, come abbiamo detto, in tre circostanze: cambio fornitore, voltura e trasloco. Nel primo caso l'intestatario delle utenze rimane lo stesso ed è la persona che riceverà la bolletta luce e gas di chiusura. Nel secondo caso invece la fattura di chiusura arriva al vecchio intestatario. Come funzionano però queste casistiche nella pratica? Analizziamo alcune situazioni tipiche più nel dettaglio.
Bolletta di chiusura per cambio fornitore: come e quando si riceve?
Se hai scelto di cambiare fornitore luce e/o gas, sicuramente hai incontrato dei problemi con la tua utenza, oppure continuavi a ricevere una bolletta gas e luce troppo alta o un servizio poco efficiente. Ciò che ti serve sapere è che il passaggio di fornitore è sempre gratuito e che il procedimento è molto semplice: il nuovo fornitore contatterà il vecchio per recedere il contratto in essere con quest'ultimo, il quale a sua volta ti invierà la bolletta di chiusura.
Le tempistiche per un cambio di fornitore, infine, vanno da uno a due mesi, dopodiché le bollette inizieranno ad essere emesse dal tuo nuovo fornitore.
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A chi arriva la bolletta di chiusura per voltura?
La voltura corrisponde al cambio di intestatario di un'utenza ed è la procedura da seguire in caso di trasloco quando il contatore è presente ed attivo. Se il contatore è presente ma il precedente contratto è già cessato, la procedura da seguire è invece il subentro.
Nella pratica, la bolletta di chiusura in caso di voltura arriva al precedente titolare del contratto, che pagherà così per gli ultimi consumi effettivi fatturati a suo nome con il fornitore del mercato libero con cui ha sottoscritto il contratto (a questo proposito ricorda che oggi non esiste più il mercato tutelato).
- Per effettuare una voltura servono diversi dati:
- I tuoi dati personali (numero di telefono, indirizzo, codice fiscale, carta d'identità);
- Alcuni dati del precedente titolare (tra cui i recapiti dove inviare la bolletta di chiusura);
- Codice POD per la luce (reperibile sulla bolletta del precedente inquilino);
- Codice PDR per il gas (reperibile sulla bolletta del precedente inquilino);
- L'autolettura del contatore;
- Le coordinate del conto corrente in caso di domiciliazione bancaria;
- L'indirizzo di recapito del vecchio inquilino per l'emissione della bolletta di chiusura;
- In caso di voltura luce la potenza impegnata e l'autocertificazione di residenza anagrafica.
La chiusura delle utenze in caso di trasloco e la bolletta di chiusura
La bolletta di chiusura arriva anche in un'altra circostanza: quando traslochi e sei obbligato a chiudere un'utenza nella tua vecchia abitazione per aprirne un'altra nella tua nuova casa. In quel caso a mandarti la bolletta di chiusura sarà il tuo vecchio fornitore, che avrai contattato per disdire il contratto e chiudere la fornitura.
Anche in questo caso dovrai inviare una comunicazione di recesso al tuo fornitore, precisando che si tratta di cessazione e fornendo alcune informazioni, come:
- Il tuo codice fiscale, la tua carta d'identità;
- Il codice cliente che trovi sulla tua bolletta;
- Il codice POD per la luce e il codice PDR per il gas;
- Un'autolettura recente del contatore;
- L'indirizzo al quale recapitare la bolletta di chiusura;
- Il giorno nel quale deve essere disattivata l'utenza.
Tale comunicazione poi, che dovrà avere un preavviso di massimo un mese e che dovrà ricevere obbligatoriamente una conferma di ricezione, può avvenire via telefono, via fax, via email.
Esistono le bollette di chiusura provvisorie?
No, oggi non ci sono più le bollette di chiusura provvisorie. Tuttavia in passato, quando i contatori erano principalmente meccanici, i fornitori inviavano una fattura provvisoria dove i consumi erano stimati e non effettivi, che poteva essere confermata o modificata a seguire della lettura del contatore.