Detrazioni Fiscali Ristrutturazioni: Guida, Bonus, Novità


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Con le detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni hai modo di usufruire di un bonus del 50% ripartito in 10 anni. In questa guida completa trovi tutte le informazioni utili, come la spesa massima, quali sono le spese detraibili e quali sono gli importi dei bonus ristrutturazione.
Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali oggi
Ogni anno la Legge di Bilancio conferma, elimina o aggiorna le detrazioni fiscali per ristrutturazioni e per altri interventi agli immobili. Oggi la principale detrazione fiscale di questa tipologia è l'Ecobonus.
Con questo aiuto, ottieni il 50% di detrazione sui lavori di ristrutturazione per un massimo di spesa pari a 96.000 €. Questi valori tuttavia diminuiscono nel caso di una seconda casa ed è prevista una loro riduzione anche il prossimo anno, come puoi vedere nella tabella qui sotto.
Scadenza | Prima Casa | Seconda Casa |
---|---|---|
31 dicembre 2024 | 50% con limite massimo di spesa di 96.000 euro | 50% con limite massimo di spesa di 96.000 euro |
31 dicembre 2027 | 50% con limite massimo di spesa di 96.000 euro | 36% con limite massimo di spesa di 48.000 euro |
1 gennaio 2028 | 36% con limite massimo di spesa di 48.000 euro | 30% con limite massimo di spesa di 48.000 euro |
Quali sono i lavori di ristrutturazione detraibili?
Puoi richiedere le detrazioni per ristrutturazione solo per immobili esistenti a destinazione residenziale e per le loro pertinenze (come cantina e box). Anche se i lavori di ristrutturazione hanno una definizione generica, in realtà la tipologia degli interventi incentivati sono definiti con precisione dalla normativa. Nella tabella trovi gli esempi delle spese di ristrutturazione detraibili.
Tipologia di intervento | Tipologia di immobile |
---|---|
Manutenzione ordinaria:
| Solo per parti comuni degli edifici residenziali |
Manutenzione straordinaria:
Restauro e risanamento conservativo:
Ristrutturazione edilizia:
|
|
Interventi per la ricostruzione o il ripristino dell’immobile | Qualsiasi immobile danneggiato da eventi calamitosi (per cui è stato dichiarato lo stato di emergenza) |
Realizzazione di autorimesse, box o posti auto | Solo se pertinenziali, anche a proprietà comune |
Lavori finalizzati:
| Qualsiasi immobile residenziale |
Interventi per evitare atti illeciti da parte di terzi (penalmente illeciti come ad esempio, furto, aggressione, sequestro di persona):
| Qualsiasi immobile residenziale |
Interventi di cablatura degli edifici e per il contenimento dell’inquinamento acustico | Qualsiasi immobile residenziale |
Interventi per il risparmio energetico, installazione di impianti a fonti rinnovabili, ad esempio l’installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica a servizio dell’abitazione, cioè per usi domestici, di illuminazione, alimentazione di apparecchi elettrici, eccetera | Qualsiasi immobile residenziale |
Opere per la messa in sicurezza statica realizzati sulle parti strutturali degli edifici | Qualsiasi immobile residenziale |
Interventi di bonifica dall’amianto e opere per evitare gli infortuni domestici (sostituzione tubo del gas, riparazione presa malfunzionante, installazione di apparecchi di rilevazione di gas ) | Qualsiasi immobile residenziale |
Come funziona la detrazione fiscale per ristrutturazione?
Come per il Bonus Condizionatori, con la detrazione per le ristrutturazioni il contribuente può detrarre dall'Irpef una parte delle spese sostenute per ristrutturare la propria abitazione oppure le parti comuni degli edifici residenziali. Nel caso di un'azienda le detrazioni sono applicate all’Ires, cioè Imposta sul reddito delle società.
Nella pratica, la detrazione del 50% viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Per gli interventi effettuati sulle parti comuni la detrazione spetta al singolo condomino relativamente alla quota a lui imputabile effettivamente versata al condominio entro i termini della presentazione della dichiarazione dei redditi. La parte imputabile ovviamente si calcola in base alla quota millesimale.
Oltre alla spesa per la realizzazione vera e propria degli interventi, con il Bonus Ristrutturazioni è possibile detrarre anche gli altri costi relativi ai lavori, come le spese per la progettazione, la messa in regola degli edifici, l’acquisto dei materiali, le perizie e gli oneri di urbanizzazione.
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Come richiedere la detrazione per ristrutturazioni
La procedura per richiedere la detrazione fiscale per ristrutturazione, detta anche Ecobonus 50%, oggi è molto più semplice. L'aspetto fondamentale per ottenere queste detrazioni è pagare con bonifico parlante, cioè un metodo di pagamento che prevede l'inserimento di diverse informazioni fondamentali per la detrazione (ad esempio l'azienda o il professionista che si è occupato dei lavori).
Dopo la conclusione dei lavori e all'avvenuto pagamento tramite bonifico parlante, hai a disposizione due modalità per richiedere le detrazioni per ristrutturazioni:
- Comunicare in forma scritta all'ASL del territorio con raccomandata A/R;
- Presentare la domanda entro 90 giorni dalla data di fine lavori all'ENEA.
In questa fase, potrebbe esserti richiesto l'APE (o Attestato di Prestazione Energetica), che puoi ottenere da un certificatore energetico abilitato, come un geometra, un ingegnere o un perito.
Come inviare la richiesta di detrazione fiscale all'Enea?
Puoi inviare la domanda all'Enea comodamente dal sito ufficiale, seguendo la procedura guidata. L'invio delle informazioni deve avvenire entro 90 giorni a partire dalla data di fine dei lavori o del collaudo. La comunicazione all'Enea è obbligatoria in alcuni casi specifici, come gli interventi alle strutture edilizie, sugli infissi e sugli impianti tecnologici.
Chi può chiedere la detrazione per le ristrutturazioni
Tutti i contribuenti assoggettati dall'Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) possono beneficiare della detrazione per ristrutturazioni. Il soggetto, residente o meno in Italia, può essere il proprietario dell'immobile oppure il titolare di diritti di godimento sull'immobile stesso. Quindi possono richiedere le detrazioni:
- proprietari o nudo proprietari;
- usufruttuari e locatari;
- soci di cooperative o imprenditori individuali (immobile non bene strumentale o merce);
- soggetti che producono redditi in forma associata (art. 5 del Tuir) come società semplici;
- familiare o convivente del possessore o detentore dell'immobile;
- l'acquirente di un immobile se è stato già registrato il compromesso.
Il detentore o il familiare convivente del possessore, ha diritto al bonus ristrutturazioni solo se sostiene le spese dei lavori (sono intestati a lui i bonifici dei pagamenti e le fatture). Se la casa è in comproprietà ha diritto alla detrazione chi effettua i pagamenti in misura proporzionale a quanto speso.
I condomini possono chiedere la detrazione del 50%?
Sì, i condomini hanno accesso alla detrazione per ristrutturazione per lavori sulle parti comuni. Anche in questo caso il pagamento deve sempre essere effettuato tramite bonifico parlante e se non c'è il codice fiscale del condominio, i contribuenti devono inserire nel modello di dichiarazione il codice fiscale del condomino che ha effettuato il bonifico.
Come fare il bonifico parlante per il bonus ristrutturazioni
Per ottenere la detrazione fiscale del 50% per ristrutturazioni, devi effettuare il pagamento delle spese sostenute tramite bonifico parlante. Questo metodo di pagamento ti chiede l'inserimento di alcuni dati fondamentali per il bonus, come:
- la causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986);
- il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- il numero di partita IVA (o il codice fiscale) del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.
È necessario poi conservare i documenti che attestino il pagamento (ricevuta bonifico, pagamento con carta di credito) e le fatture dell'acquisto dei mobili o degli elettrodomestici.
Quali edifici hanno accesso alla detrazione per ristrutturazioni?
Puoi richiedere l'agevolazione solo per immobili a destinazione residenziale e per le loro pertinenze (cantina, box...) di qualsiasi categoria catastale, anche rurale. Sono quindi esclusi gli immobili strumentali per attività d'impresa o professionale. Gli interventi devono essere eseguiti o su singole unità immobiliari oppure su edifici (o parti di essi), a condizione che siano esistenti.
Quali sono i documenti per la detrazione al 50%?
In fase di richiesta del bonus sulle ristrutturazioni potresti dover recuperare queste informazioni:
- le fatture e le ricevute dei pagamenti che dimostrano le spese sostenute (es. ricevute bonifico);
- la domanda di accatastamento (se l’immobile non è ancora censito);
- la delibera dell'assemblea di approvazione dei lavori (per gli interventi su parti comuni di edifici residenziali)
- la dichiarazione di consenso del possessore dell’immobile all’esecuzione dei lavori, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi
- le abilitazioni amministrative richieste dalle vigenti leggi sull'edilizia: concessioni, autorizzazioni etc.
Infine, per gli interventi sulle parti comuni condominiali, il contribuente può utilizzare una certificazione rilasciata dall’amministratore del condominio, dove attesti di avere adempiuto a tutti gli obblighi previsti e indichi la somma ai fini della detrazione.
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Cos'è il Bonus Mobili ed Elettrodomestici
La detrazione su mobili ed elettrodomestici è sempre un bonus sull'Irpef dedicato all'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. In questo caso la detrazione va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per l’anno 2025.
Possono beneficiare della detrazione coloro che acquistano entro il 31 dicembre 2025 mobili ed elettrodomestici nuovi (come lavatrici, lavasciuga e lavastoviglie) e hanno realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto (quindi 2024).
Fanno parte di questo bonus moltissime categorie di elettrodomestici, come frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde e molto altro. Ciò che è fondamentale in questo caso è che i prodotti siano acquistati nuovi e siano di classi energetiche elevate.
Ricorda che per risparmiare sulla bolletta, oltre ad acquistare elettrodomestici di classe energetica elevata, puoi sempre sottoscrivere una delle migliori offerte luce e ottenere un prezzo al kWh conveniente.