Teleriscaldamento: cos'è e come fare l'allaccio?
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Il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento che garantisce un minor impatto ambientale e riduce gli sprechi energetici in quanto non vi è bisogno di una caldaia per ogni unità abitativa, ma vi è una sola centrale di cogenerazione, che opera da remoto, per la generazione di calore. Ad oggi circa 3 milioni di italiani in 150 comuni, tra cui Torino e Brescia, utilizzano servizi di teleriscaldamento. All’interno del seguente articolo andremo ad analizzare il caso di Iren e del Gruppo Hera per comprendere la procedura che scandisce il teleriscaldamento: dall’allacciamento fino alla descrizione della bolletta finale del cliente.
Cos’è il teleriscaldamento?
Il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento che consiste essenzialmente nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua calda, acqua surriscaldata o vapore (detti fluido termovettore), proveniente da una grossa centrale di produzione, alle abitazioni con successivo ritorno dei suddetti alla stessa centrale. Le centrali di produzione possono sfruttare diversi combustibili per produrre il calore necessario: sia quelli tradizionali quali gas naturale, oli combustibili e carbone che fonti alternative utilizzate per la produzione di calore: geotermico, rifiuti, biomassa (scarti di legno,segatura, cippato). Come suggerisce la definizione stessa, il teleriscaldamento, quindi, è una forma riscaldamento a distanza, che evita l’utilizzo di una caldaia locale; con l’impiego di una generale centrale termica il riscaldamento si snoda tramite un sistema di tubature interrate che, come una rete metropolitana, arrivano in modo più o meno capillare sotto la propria abitazione. In questo sistema di tubazioni l’acqua calda che si diffonde viene intercettata per ogni abitazione da una centralina di trasformazione (scambiatore). Quest’ultimo preleva il calore dalle tubature e lo distribuisce attraverso i normali termosifoni, pannelli radianti, o qualsiasi elemento sia installato negli ambienti domestici. L’acqua calda viene distribuita alla temperatura di 80-90° in tubazioni e condutture di diametro maggiore rispetto alle tubazioni ordinarie. In altre parole, l’apparato impiantistico del teleriscaldamento da una sola centrale di produzione a servizio di intere città passa per via di più centrali termiche di produzione del calore, situate nei singoli edifici.
Dove si sviluppa il teleriscaldamento?
Il teleriscaldamento nasce nella seconda metà dell’Ottocento nei paesi dell’Europa del Nord e nell’America Settentrionale; a causa di una clima non particolarmente rigido, in Italia si sviluppa soltanto in forma limitata. Soltanto a partire dagli anni ‘80, principalmente nelle città del Nord, il teleriscaldamento in Italia ha avuto un maggiore impulso, soprattutto dovuto a una maggiore sensibilità sul tema dell’inquinamento. La città di Brescia e la regione del Trentino Alto Adige costituiscono i primi due esempi di teleriscaldamento in Italia: tuttavia, ad oggi, Torino è la città più teleriscaldata. Come descritto sopra, il teleriscaldamento richiede un intenso utilizzo di materie prime per far funzionare la centrale termica: oltre il Trentino, il Veneto, la Lombardia, e alcune zone dell’Emilia Romagna sono le regioni dove la rete è più sviluppata.
Vantaggi del teleriscaldamento
Il vantaggio principale di un sistema di teleriscaldamento per l’utente finale, ovviamente, è costituito dal limite posto alla manutenzione del proprio impianto: infatti evitando l’utilizzo di un combustibile diretto, per alimentare la propria caldaia, vengono eliminate diverse problematiche, come l’accumulo di scorie, lo sporcarsi delle tubazioni e i guasti che, se non individuati in tempo, possono causare gravi danni alle strutture e agli abitanti. La diminuzione di tante caldaie, molte spesso inefficienti e ad alto consumo energetico, in sostituzione di un unico impianto centralizzato riduce le emissioni inquinanti. Qui di seguito possiamo elencare una serie di vantaggi pratici per l’utente:
- il costo del teleriscaldamento è ancorato a quello del gas naturale, come stabilito dall’Autorità Statale per l’Energia Elettrica e il Gas, e quindi costituisce una maggiore convenienza rispetto al gasolio o Gpl;
- il costo per la gestione e la manutenzione di una centrale termica è decisamente inferiore rispetto a quello delle tradizionali caldaie autonome;
- risparmio dello spazio dedicato al locale caldaia;
- migliore coesione tra l’energia consumata e l’importo fatturato al cliente;
- l’utente abbatte i costi per la manutenzione ed il controllo periodico obbligatorio della caldaia, tra cui la pulizia e la verifica dei condotti dei fiumi;
- riconversione di alcune superfici presenti sul tetto degli edifici, grazie all’eliminazione delle canne fumarie;
- l’aliquota Iva per uso privato è al 10%;
- il cliente autonomamente può gestire la temperatura scelta per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria;
- il servizio calore con il teleriscaldamento è attivo tutto l’anno.
Teleriscaldamento: primato torinese
Il capoluogo piemontese rappresenta una delle eccellenze in Europa di Teleriscaldamento: con un rete di doppie tubature che supera 470 km, la città di Torino contribuisce al riscaldamento di 550.000 case (circa il 40% del totale) per un totale di 40 milioni di metri cubi. Il teleriscaldamento torinese, attraverso la centrale termoelettrica di Moncalieri, e una serie di altre centrali dislocate sul territorio cittadino, come il Politecnico, produce energia sotto forma di acqua calda che viene convogliata nella rete di tubazione sotterranea e da lì alle abitazioni. Con la riduzione dei consumi e la quantità di emissioni inquinanti e con la valorizzazione del calore disperso nell’ambiente esterno, il sistema di Torino consente la produzione sinergica di energia elettrica. Torino si presenta quindi come un caso italiano di eccellenza per una pianificazione urbana sostenibile e in simbiosi con gli obiettivi dell’UE per il clima; il cosiddetto pacchetto clima-energia 20-20-20 varato con lo scopo di contrastare i cambiamenti climatici entro il 2020 e di promuovere l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili obiettivi vincolanti per i paesi membri:
- rispetto al 1990, 20% meno di emissioni di CO2;
- per le energie rinnovabili aumento del 20%;
- riduzione del 20% dell’utilizzo di energia primaria rispetto allo status quo.
Teleriscaldamento solare: il caso di Varese
Nel maggio 2015, il gruppo A2A, con il supporto dell’Amministrazione Comunale che ha deliberato il progetto per la costruzione dell’impianto solare termico, e dell’Università dell’Insubria che ha approvato i progetti, ha inaugurato a Varese il primo impianto solare termico, tramite l’uso di pannelli solari, per il teleriscaldamento del sud Europa (tecnologia consolidata in Danimarca, Svezia, Germania, Austria). L’impianto solare di Varese garantisce alla rete cittadina lo stoccaggio di acqua in serbatoi della capacità di 430 m3. Al momento dell’inaugurazione si è stimato che l’impianto lombardo produrrà in un anno 450 MWh di energia termica, garantendo quindi il fabbisogno di acqua calda sanitaria di 150 appartamenti; evitata l’emissione di 108 tonnellate di CO2/anno; e infine il mancato impiego di combustibile fossile per 43 tep (tonnellata equivalente di petrolio).
Richiedere l’allacciamento al teleriscaldamento: Iren
Come abbiamo visto il teleriscaldamento in Italia e in Europa è ben rappresentato dalla città di Torino; quindi andremo ad analizzare tutte le fasi che richiedono l’allacciamento al teleriscaldamento con il Gruppo Iren che trae, appunto, le sue origini proprio dalla città piemontese. Le aree di interesse del gruppo Iren per il teleriscaldamento sono: Torino, Beinasco (dal 2019), Collegno (dal 2018), Grugliasco (dal 2018 tramite la società NOVE) ,Moncalieri, Nichelino, Rivoli (dal 2018), Genova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia. Il cliente, per ottenere l’allacciamento alla rete di teleriscaldamento, deve gestire una serie di attività preliminari: dalla richiesta del preventivo fino alla fornitura del servizio.
- Contributo di Allacciamento. Rappresenta l’importo che il cliente versa, una tantum, come partecipazione agli investimenti sostenuti da Iren per l’allacciamento. Si tratta di un valore tipicamente inferiore rispetto all’importo complessivo dei lavori ed è definito a forfait in funzione della volumetria dell’edificio da riscaldare:
Volumetria riscaldata | Contributo allacciamento (Iva esclusa) |
---|---|
Fino a 2.499 m3 | 6.000 € |
Da 2.500 m3 a 3.499 m3 | 7.500 € |
Da 3.500 m3 a 4.999 m3 | 9.500 € |
Da 5.000 m3 a 7.499 m3 | 10.200 € |
Da 7.500 m3 a 9.999 m3 | 11.700 € |
Da 10.000 m3 a 14.999 m3 | 14.600 € |
Da 20.000 m3 a 24.999 m3 | 20.300 € |
Da 25.000 m3 a 29.999 m3 | 23.200 € |
Da 30.000 m3 a 39.999 m3 | 29.000 € |
Da 40.000 m3 a 49.999 m3 | 34.700 € |
Oltre 50.000 m3 | Valutato ad hoc. |
- Fase di preventivazione. Iren svolge una serie di verifiche sull’impianto idraulico, affinché vengano rispettati i parametri tecnici di progettazione, e alla fine elabora il preventivo finale da richiedere al cliente.
- Fase di allaccio. Dopo l’accettazione del preventivo da parte del cliente, e una volta ottenute le dovute autorizzazioni, Iren procede con la cantierizzazione dell’area di lavoro e si avviano le attività di scambio: posa tubazioni e l’installazione della sottostazione di scambio termico. Infine, a seguito di sottoscrizione del contratto di fornitura, l’attivazione della fornitura ovvero la messa in esercizio della rete scambio termico per la fornitura richiesta.
- Oneri per il cliente. All’interno dell’allacciamento, tuttavia, sono presenti anche attività a carico del cliente e che quindi non sono incluse nel contributo di allacciamento: interventi per l’adeguamento della proprietà del cliente (sostituzione delle pompe di circolazione, verifica del quadro elettrico); risoluzione di eventuali rischi ambientali ( rinvenimento di materiale con fibre di amianto o vetrose); ottenere le relative autorizzazioni, nel caso in cui il lavoro di tubazione coinvolga spazi privati di terzi.
Esempio di fattura del teleriscaldamento: Hera
Il Gruppo Hera offre il servizio di teleriscaldamento in diverse località dell’Emilia Romagna. Attraverso una rete di teleriscaldamento di circa 261 km di rete in doppio tubo, Hera, alla fine del 2017, è riuscita a garantire una volumetria pari a oltre 20,935 milioni di metri cubi. La bolletta del teleriscaldamento, come ci dimostra il caso del Gruppo Hera, è a sé stante e allo stesso tempo analoga a quella delle restanti forniture domestiche:
- Intestatario del contratto;
- totale della fornitura del teleriscaldamento;
- informazioni contrattuali: numero del contratto, indirizzo di dove viene effettuato il servizio, la tipologia dell’impianto, il nome della tariffa dedicata al servizio, potenza contrattuale, potenza tecnica dell’impianto, potenza per il riscaldamento, potenza per l’acqua calda sanitaria, potenza per il raffrescamento, superficie servita, deposito.
- Sintesi dei consumi fatturati ed il periodo di riferimento con l’indicazione se la fatturazione è in acconto o in conguaglio;
- sintesi degli importi fatturati suddivisi per la fornitura, acconti e Iva;
- una parte riservata ai messaggi utili per il cliente: vantaggi del teleriscaldamento, istruzioni per l’autolettura, numero del pronto intervento in caso di guasti sul teleriscaldamento.
- Dettaglio del quadro letture e dei calcoli eseguiti, preceduti dall’indicazione del consumo fatturato (reale/stimato) e del periodo di riferimento. Nel totale del consumo da fatturare è espressa l’unità di misura in kWh.
- Riepilogo Iva del contratto fatturato;
- sezione dedicata agli importi fatturati per eventuali altri servizi;
- infine a piè di pagina vengono offerte informazioni ulteriori, inerenti il servizio di teleriscaldamento, utili a meglio comprendere il sistema di fatturazione o tariffario.
Facoltà di recesso e scollegamento dalla rete
Il cliente in qualunque momento potrà richiedere il recesso dal contratto tramite la disattivazione della fornitura oppure con il scollegamento dalla rete.
Disattivazione della fornitura: si intende la sospensione temporanea dell’erogazione del servizio. Con un preavviso di un mese o superiore, il cliente può richiedere la sospensione del servizio e automaticamente la piombatura delle valvole di intercettazione poste sul tratto di rete di teleriscaldamento al fine di isolare la sottostazione di utenza. Al termine della chiusura dell’utenza, il cliente riceverà la fattura di chiusura del rapporto contrattuale.
Scollegamento dalla rete: comprende in aggiunta, rispetto alla disattivazione, anche la rimozione permanente dell’impianto di teleriscaldamento: l’interruzione fisica del collegamento della sottostazione di utenza e la rimozione della stessa e dei suoi componenti. Sia per la disattivazione che per lo scollegamento, il fornitore applicherà al cliente un corrispettivo di salvaguardia, come pattuito in fase di sottoscrizione del contratto, per il recupero di costi di allacciamento sostenuti.