Quando finirà il Caro Bollette? E come andrà a finire?
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Quando il prezzo del gas rientrerà dentro i parametri standard? Questa è la domanda che ormai da mesi tutta l'Europa si sta ponendo senza risposta. Sapere quando avverrà la fine di una situazione simile è infatti molto difficile, ma ci si può basare su teorie, previsioni e pronostici attendibili per ritrovare la speranza.
Da aprile ad ottobre 2021 il prezzo del gas era già quadruplicato. La ragione iniziale di questo aumento di prezzi è riconducibile alla ripresa della vita ordinaria subito dopo la pandemia globale del covid 19. Ma il picco che ha superato i massimi storici di sempre si è registrato in agosto 2022, quando la Russia ha diminuito i flussi di gas verso l'Europa minacciando il suo principale acquirente di metano.
Quando finirà il caro bollette? Nel 2023
Il caro bollette dovrebbe finire alla fine di questo inverno, quindi nella primavera del 2023, così sostiene Aslak Berge, esperto di commercio, economia e lingua. La crisi energetica e i prezzi dovrebbero stabilizzarsi completamente quando a livello europeo raggiungeremo una maggiore quantità di GNL importato da altri Paesi insieme allo sviluppo di nuova energia alternativa. Alla fine dell'inverno raggiungeremo il cerchio giallo, così come vedi nel grafico.
Anche in quel momento i prezzi rimarranno leggermente superiori rispetto a quelli a cui eravamo abituati nella fase pre crisi, ma saranno comunque ridimensionati al punto tale da essere considerati gestibili per le economie europee.
In attesa della fine del caro bollette, i prezzi continuano ad alzarsi nell'autunno 2022. Guarda le stime sui costi dell'energia da ottobre. Ma non tardano ad arrivare anche i veri prezzi che accompagneranno i clienti del tutelato fino a dicembre 2022. Come si prospettava, da ottobre aumentano i prezzi dell'energia.
Come si arriva a questa conclusione?
La Russia forniva all'Europa circa il 40% del suo fabbisogno di gas naturale, per cui la diminuzione dei flussi o la presunta (e minacciata) sospensione totale costituirebbe un'enorme quantità in meno del gas utile alla necessità dell'Europa.
Questa esigenza ha costretto l'Europa a trovare soluzioni alternative: il GNL importato via nave potrebbe andare a coprire la metà di questa mancanza, quindi il 20%. Questo significherebbe di conseguenza il 20% in meno del consumo necessario.
Durante il primo semestre del 2022 la domanda di gas è stata ridotta del 10%, principalmente dalle industrie. Ma la vera risposta a queste problematiche potrebbe essere la produzione di energia, basata sulla combustione di gas in molti Paesi europei. Purtroppo però l'Europa non è stata in grado di sostituire la produzione di energia elettrica da gas naturale. La causa principale di questo è stata la siccità, che ha messo in ginocchio l'idroelettrica e poi l'interruzione di più della metà della flotta nucleare francese dovuta alla manutenzione.
Il ritorno del nucleare francese A questo punto però, durante l'inverno la produzione di energia da parte delle centrali nucleari dovrebbe ritornare disponibile, e contemporaneamente anche le centrali a carbone dovrebbero essere attive e funzionanti riprendendo il ritmo del passato.
A marzo 2023 quindi, la sola produzione di energia elettrica diminuirebbe i consumi di gas del 10%, rispetto ai livelli di consumo pre crisi energetica.
Questi fattori, sommati, porterebbero al raggiungimento dell'indipendenza dal gas russo. Ma riepiloghiamo velocemente i punti:
- + 20% di gas necessario tramite il GNL proveniente via nave da altri Paesi;
- - 10% dei consumi grazie a tagli già effettivi nel primo semestre 2022, a cui si potrebbe aggiungere un ulteriore taglio nel futuro col razionamento obbligatorio della luce imposto dall'Europa;
- + 10% dall'energia elettrica proveniente dal nucleare e dalle centrali a carbone.
Il prezzo del gas e quello della luce sono collegati? Sì, il prezzo dell'energia elettrica segue quello del gas a causa del suo utilizzo nel processo di creazione dell'energia. Grazie al nuovo Decreto Energy Release, però, le imprese energivore riusciranno ad ottenere l'energia elettrica a prezzi nettamente inferiori, ottenendo un disaccoppiamento dei prezzi della luce da quelli del gas.
Quali sono le prospettive a lungo termine?
Secondo l'economo, se tutto questo si dovesse verificare, qualora Gasprom dovesse riaprire i suoi gasdotti verso l'Europa, nel lungo periodo la Russia potrebbe scoprire di non possedere più quella leva economica e geopolitica così forte.
Qualora l'Europa, e l'Italia in primis, dovesse riuscire entro l'anno 2023 a raggiungere un nuovo assetto per ottemperare al proprio fabbisogno di gas, la Russia si ritroverebbe nel mercato del gas con meno clienti, più concorrenza e, probabilmente meno fiducia. Questo costringerebbe il Cremlino a dover rendere il proprio gas più competitivo possibile, abbassando così i prezzi.
Quali saranno i prezzi luce e gas nel 2023? Saperlo con certezza è impossibile, ma qui trovi una previsione di quanto costerà la luce e il gas nel 2023!
Fonte della previsione: post twitter di Aslak Berge.