La scelta ai consumatori di energia

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Convegno Aiget e I-Com

Tutela del consumatore ed accompagnamento verso un mercato dell’energia libero con prezzi più bassi e libertà di scelta per gli utenti. Questi e tanti altri, gli argomenti trattati al Convegno di martedì 10 maggio, organizzato da AIGET, l'Associazione Italiana di Grossisti di Energia e Trader, e I-Com, Istituto per la Competitività.

Ospitato nella bella e suggestiva Sala della Regna a Montecitorio, il convegno, dal titolo La scelta ai consumatori di energia, ha visto la partecipazione di deputati, associazioni di consumatori ed esperti del settore per un dibattito costruttivo sul futuro del mercato italiano dell’energia.

Il Convegno ha dato anche occasione di celebrare la nomina di Carlo Calenda a ministro dello Sviluppo Economico.

Fine della tutela ma più tutele per i consumatori

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Sala della Regina di Montecitorio

Il messaggio emerso più volte dalla discussione riguarda la salvaguardia dei diritti e della libertà di scelta degli utenti finali. Dunque, consumatori, potete tirare un sospiro di sollievo: “ai piani alti” c’è chi dà priorità ai vostri interessi, com’è giusto che sia, e si impegna a proporre soluzioni che garantiscano la vostra tutela. Lo sottolinea, Carlo Bagnasco, vice presidente AIGET, primo oratore al Convegno: l’obiettivo dell’apertura del mercato alla concorrenza è l’abbassamento dei prezzi, il miglioramento del servizio offerto e la garanzia della libertà di scelta degli utenti finali.

Ma tutto questo non avverrà in automatico. Lanciare i consumatori in mare, ed aspettare che inizino a nuotare da soli non è la soluzione. A dirlo è Andrea Peruzy, presidente ed amministratore delegato Acquirente Unico, che sottolinea la necessità di accompagnare il processo affinché i consumatori imparino a districarsi nelle nuove dinamiche del mercato libero.

Un processo “accompagnato”

In tal senso, un controllo sapiente dei nuovi operatori ed intermediari del mercato e l’introduzione della Tutela Simile sembrano essere due delle soluzioni praticabili in parallelo. In particolar modo, la Tutela Simile ha lo scopo di introdurre i consumatori ancora sotto il regime della tutela di prezzo verso il libero mercato.

La scelta del nome Tutela Simile non è affatto causale, così come sottolinea Guido Bortoni, presidente AEEGSITutela Simile è pensato come strumento di accompagnamento, vicino al punto di partenza del regime dei prezzi dell’energia amministrati, ma con uno sguardo al libero mercato.

Il futuro dell’energia passa per il web?

Sempre più utenti ricercano le offerte luce e gas su internet e si fa frequente l’uso dei comparatori, proprio come quello di Luce-Gas.it, citato nel corso del convegno. Obiettivo prioritario dovrà essere la supervisione attenta del modo in cui le diverse offerte vengono inserite dai diversi intermediari di mercato sui comparatori. Una delle risoluzioni proposte dall’Autorità dovrebbe essere l’introduzione di un comparatore istituzionale. Ma è davvero questa la strada da percorrere?

I comparatori già esistenti hanno un approccio più friendly con il consumatore, e la concorrenza tra intermediari spinge loro a migliorare il proprio servizio e l’esperienza offerta al consumatore. Aspetti che verrebbero tralasciati da un comparatore istituzionale.

Secondo il punto di vista di Massimo Bello, vice presidente Aiget e fondatore Wekiwi, , questa soluzione equivarrebbe a concentrare le proprie energie verso un percorso errato. Perché creare un ulteriore comparatore, seppure istituzionale, quando sarebbe possibile regolamentare quelli già esistenti in modo da non disorientare i già confusi consumatori?

In particolar modo, un punto di riflessione sui comparatori delle offerte di energia elettrica e gas fa emergere i seguenti elementi su cui spetterà fare luce:

  • I criteri con sui vengono costruite le graduatorie delle offerte fornitori
  • L’esistenza o meno di compensi tra il comparatore e le società di fornitura
  • La rivalutazione del cliente tipo
  • La presenza di oneri e servizi aggiuntivi non specificati.

Noi di Luce-Gas.it concordiamo con questa visione! Controlla tu stesso!

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Rivalutare la filiera energetica

La completa apertura del mercato ed il buon funzionamento del sistema rischiano però di essere ostacolati per via della struttura del mercato dell’energia. Urgono infatti interventi per sciogliere alcuni dei nodi presenti nella filiera:

  • La liberalizzazione del mercato è relativa ad 1/3 della bolletta. Tutti gli altri costi restano fissi e dunque esclusi dal libero mercato della concorrenza;
  • La lettura effettuata solo una volta al mese dal distributore non permette ai consumatori il giusto monitoraggio dei consumi. Inoltre come sottolinea anche Luigi Gabriele, Responsabile Affari Regolatori e Relazioni Istituzionali Codici, la misura dovrebbe essere affidata al fornitore e non al distributore, come invece, accade adesso;
  • Il brand unbundling, ovvero chiarire con un’apposita strategia di comunicazione la distinzione tra l’impresa che si occupa di vendita di energia elettrica e quella che, invece, opera nella distribuzione;
  • Così come ha proposto anche Gianni Girotto, senatore M5s Commissione Industria, Commercio, Turismo, bisogna rivalutare i costi di dispacciamento, che ad oggi pesano il 10% sul costo della bolletta, a causa dell’esclusione delle rinnovabili da questo meccanismo;

Assicurati di non pagare troppo in bolletta: falle fare un check-up!

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La strada è ancora lunga…

L’apertura del mercato dell’energia elettrica e del gas può dirsi dietro l’angolo. Ma il percorso è ancora tutto in salita. C’è infatti la necessità che tutte le voci provenienti da parti ed interessi differenti siano incanalate verso un suono unico ed uniforme.

Dal congresso emerge che l’intenzione di superare il mercato dei prezzi amministrati c’è, così come c’è l’intenzione nel farlo tutelando in pieno i consumatori ed il buon funzionamento del sistema.

Purtroppo però, così come ha ricordato Clara Poletti, Capo Dipartimento per la Regolazione AEEGSI, la fiducia dei consumatori italiani nei confronti delle società di fornitura elettrica e del gas è molto scarsa. Ecco perché la strada dell’apertura del mercato non sarà facile, ma il dialogo tra i vari soggetti istituzionali e privati è vivo e lascia ben sperare.

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