Fattore K Contatore: cos'è? A cosa serve?


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Il fattore K è un coefficiente utile per calcolare il reale consumo di energia elettrica tramite il contatore. Ogni contatore di corrente elettrica ha un propria costante K, che viene riportata generalmente tra i dati del contatore.
Il coefficiente K è quindi utile per calcolare il consumo reale effettuato, pertanto ai fini di visualizzare il consumo si dovrà moltiplicare i valori di energia e potenza visualizzati sul display per la costante di trasformazione K. Facciamo un esempio per comprendere meglio il funzionamento e l'utilità del fattore K.
Valore K | Consumo Registrato | Consumo Reale |
---|---|---|
25 | 100 kWh | 100x25= 2500 kWh |
In quali contatori si trova il coefficiente K?
Il coefficiente K si trova spesso nei contatori trifase, per esempio nel contatore trifase di E-Distribuzione è possibile trovare la voce della costante di trasformazione K all'interno del menu, precisamente su "Lista spiegazione simboli" del display.
Il fattore K si trova generalmente nei seguenti casi:
- nel caso in cui è richiesta una potenza molto elevata (estremamente superiore a quella domestica di 3kW);
- nei contatori domestici con valore ininfluente sui consumi (fattore K=1)
- per morosità, quando viene effettuata una diminuzione della potenza del contatore, limitando così il prelievo di corrente.
Fattore K per potenza elevata
Per ragioni tecniche i contatori non sono in grado di registrare enormi flussi di elettricità e per questo motivo, per calcolarne i consumi effettivamente prelevati, viene introdotto il fattore K. Questo è un coefficiente di moltiplicazione che serve a determinare i consumi reali riportati dai contatori di grande potenza. Per cui si applica ai clienti di maggiori dimensioni, che possiedono un contatore trifase, in mancanza di apparecchiature di correzione omologate.
La spiegazione dal punto di vista tecnico è la presenza di un trasformatore di misura, che riduce la corrente che passa attraverso il contatore e la costante K infatti è chiamata anche "rapporto di riduzione".
Per cui l'utilità del fattore K è da riportare direttamente alla sua capacità di stimare i consumi effettivi riportati sui contatori con potenza elevata. La metodologia dell'applicazione del fattore K viene concordata tra venditore e distributore. Se tra le due parti non dovesse esserci un accordo si applicano i criteri di calcolo stabiliti dall'ARERA.
Fattore K 15% per morosità: potenza limitata
Il fattore K al 15% si applica invece in casi di morosità. Quando un cliente non paga le bollette per un tempo prolungato, continuando a non risarcire il fornitore dell'utenza anche dopo il sollecito di pagamento maggiorato (la mora), prima di sospendere il servizio, viene dato un ultimo preavviso. L'ultimo preavviso viene chiamato depotenziamento elettrico per morosità, questo consiste nel depotenziamento del contatore applicando il cosiddetto "fattore K 15%". In questo caso il contatore viene depotenziato al 15%, per tanto se la potenza era 3,3 kW questo arriverà a 495 W (0,495 kW).
Il cliente potrà avere un rapido riscontro dell'operazione effettuata, in quanto leggendo il display del contatore sicuramente troverà scritta la dicitura K 15% e il contatore scatta molto spesso.
In questo caso, il cliente moroso potrà usufruire della corrente elettrica al minimo della potenza, ma se la condizione di morosità persisterà per altri 15 giorni, la fornitura elettrica verrà sospesa definitivamente.
Per rimediare il cliente dovrà pagare il prima possibile la bolletta in sospeso e avvisare il fornitore tramite i canali appositi del pagamento effettuato.
Come si calcola la costante K?
La costante K, applicata ai contatori con grande potenza, varia in ogni contatore e viene generalmente riportata tra i dati di targa del contatore. Il valore della costante K viene ricavato moltiplicando la costante amperometrica KA e la costante voltmetrica KV.