Chi sono i Clienti Nascosti dell'Energia Elettrica?
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L'Autorità stringe la morsa sui clienti nascosti dell'energia elettrica: ecco quali sono le regole per i clienti nascosti, le sanzioni previste e come fare per regolarizzare le situazioni illecite.
Nel 2016 l'autorità per l'energia ARERA, ha pubblicato un documento di consultazione 653/2016/R/eel, nel quale presentava l'intenzione di identificare i cosiddetti clienti nascosti del sistema elettrico.
I clienti nascosti sono quei soggetti che condividono con altri clienti lo stesso punto di prelievo, anche quando ciò non è consentito dalla normativa.
Vediamo quali sono i clienti nascosti, quali sono gli obblighi da rispettare e le eventuali sanzioni previste dalla legge.
Quali sono i clienti nascosti dell'energia elettrica?
I clienti nascosti sono quei clienti a cui è attribuita un'unità di consumo ma che non dispongono di un proprio punto di connessione alla rete di distribuzione. Questi consumatori prelevano energia elettrica attraverso un contatore di un altro cliente finale anche se non rientrano nei casi in cui questo è permesso.
Le situazioni nelle quali si verificano questi casi sono ad esempio dei centri polifunzionali dove operano diverse società, centri commerciali, residenze turistiche ed anche nei condomini dove un solo contatore collegato alla rete serve utenti finali diversi. Il titolare dell'unico contratto in essere ripartisce poi la spesa tra gli altri consumatori con dei ripartitori privati che misurano il consumo elettrico.
Come regolarizzare l'allaccio luce?
Un cliente finale nascosto non paga le spese fisse, ossia gli oneri generali del sistema e le relative imposte previste dall'Autorità. Gli oneri non pagati si riversano su tutti gli altri utenti regolarmente collegati. Da qui viene l'esigenza di individuare questo tipo di clienti per poter regolarizzare la loro situazione.
Un cliente nascosto non è colui che si collega abusivamente alla rete elettrica, in questo caso si tratta di furto di energia, un atto illecito perseguibile penalmente.
Come viene definito un cliente nascosto?
Alla fine del 2017 l'Autorità ha modificato alcune definizioni della normativa e ha prorogato il termine per la regolarizzazione.
Un'unità di consumo è definita come: un insieme di impianti per il consumo di energia elettrica connessi a una rete, anche per il tramite di reti o linee elettriche private, tali che il prelievo complessivo di energia elettrica relativo al predetto insieme sia utilizzato per un singolo impiego o finalità produttiva.
Quando è possibile usare un unico contatore per più clienti finali?
Ad ogni unità di consumo deve coincidere quindi un unico cliente, ad eccezione dei sistemi di distribuzione chiusi (SDC). Rientrano in questa definizione le reti interne private, all'interno di un sito industriale o commerciale, in particolare:
- i sistemi aperti di distribuzione e consumo (SSPC)
- le reti interne di utenza (RIU)
- i sistemi di auto produzione (SAP), relativi a soggetti produttori di energia
Ad esempio nel caso di un capannone con uno stesso proprietario che affitta a diversi soggetti porzioni dello spazio per attività diverse, ogni soggetto deve avere un contatore autonomo connesso alla rete.
Per i clienti residenziali un'unità di consumo coincide di norma con una singola unità immobiliare, anche nei condomini.
È possibile collegare più unità abitative solo nei seguenti casi:
- unità immobiliari legate tra loro da vincolo di pertinenza, che insistono sulla stessa particella catastale o su particelle contigue;
- unità immobiliari pertinenziali (solai, garage, cantine), anche nella disponibilità di diverse persone fisiche o giuridiche, facenti parte di un unico condominio (possono essere inglobate nelle utenze condominiali);
- unità immobiliari nella disponibilità della stessa persona giuridica, eventualmente da quest’ultima messe a disposizione di soggetti terzi, localizzate su particelle catastali contigue, all’interno di un unico sito e utilizzate per attività produttive di beni e/o servizi destinate prevalentemente alla realizzazione di un unico prodotto finale e/o servizio.
Come fare la regolarizzazione?
Dopo una proroga, il termine ultimo per la regolarizzazione è stato fissato al 30 giugno 2018.
Entro tale data i clienti nascosti possono chiedere la regolarizzazione facendo la richiesta per una nuova connessione alla rete elettrica.
Con la richiesta dell'allacciamento verrà installato un nuovo contatore, a cui sarà associato il codice POD, che identifica in maniera univoca il punto di fornitura. Il costo dell'allaccio dipende dalla potenza impegnata richiesta (circa 450€ per un contatore domestico da 3 kW) e i tempi variano in base ai lavori necessari (al massimo 30 giorni lavorativi).
Quali sono le sanzioni per chi non si mette in regola?
- Il cliente finale che rispetta il termine ultimo con un'autodenuncia, paga solo un conguaglio ridotto, a decorrere dall'1 gennaio 2014, solo nei casi in cui, pur non avendo richiesto nessuna qualifica, le configurazioni private in cui esso si trova non avrebbero potuto essere classificate in nessuna delle configurazioni consentite dalla normativa vigente (SSPC o SDC).
- Se invece non viene rispettato il termine ultimo, viene erogata una penale forfettaria con una maggiorazione del 30%, a decorrere dall'1 gennaio 2014. Il costo della regolarizzazione quindi aumenta, con penali che possono arrivare anche a migliaia di euro.