La Fine del Mercato Tutelato slitta al 2024! Arriva il Regime Transitorio
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La fine del regime a Maggior Tutela per clienti domestici e microimprese si allontana ancora. Non ci sarà più il passaggio obbligato a gennaio 2023, che verrà sostituito da un “Regime Transitorio” che durerà fino al 2024. Va bene quindi rimanere ancora nel tutelato, o conviene comunque passare al Mercato Libero il prima possibile?
Un altro stop. Dopo il primo rinvio del 2018, quello del 2020 e poi del 2022, eccoci al quarto rinvio per la definitiva uscita di scena del regime a Maggior Tutela. Che difatti continuerà fino a gennaio 2024 con un “Regime Transitorio”. Scopriamo subito di cosa si tratta.
Aggiornamento 08.09.2022 Confermata la fine del mercato tutelato il 1 gennaio 2023 per i clienti domestici e condomini gas e per le microimprese luce. Leggi tutto quello che bisogna sapere sull'articolo dedicato "Stop al Mercato Tutelato Domestico Gas e Microimprese Luce da gennaio 2023!"
Fine Tutelato nel 2022? No, ecco il Regime Transitorio fino al 2024
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Davide Crippa, ha firmato un emendamento riformulato durante l’esame alla Commissione Bilancio e poi approvato. Alla luce di questo provvedimento, la fine del Mercato Tutelato, previsto il 31 dicembre 2022, lascia il posto a quello che viene definito Regime Transitorio. In questo nuovo regime (che presenta modalità ancora tutte da definire), i clienti non ancora passati al Mercato Libero potranno godere delle stesse condizioni della Maggior Tutela fino a gennaio 2024. Marco Vignola, responsabile settore energia per l’Unione Nazionale Consumatori, ha accolto evidentemente con favore il nuovo provvedimento del governo:
Anche se non conosciamo ancora i dettagli del regime transitorio, è evidente che non si può eliminare il tutelato in queste condizioni, con pochi grossi operatori che controllano il mercato, senza un albo dei fornitori, con una miriade di società incapaci di offrire il servizio, senza sapere che fine faranno i clienti dormienti. Ora però, visto i rialzi record che si stanno verificando, anche nel mercato tutelato devono cambiare le cose.
Nel corso degli ultimi mesi, d’altra parte, il dubbio su cosa sarebbe successo a chi non avesse trovato un fornitore del Mercato Libero entro fine 2022 appariva più che lecito. La soluzione trovata dal Governo, difatti, è l’estensione della Maggior Tutela per un altro anno (sebbene non si conoscano ancora tutti i dettagli del funzionamento del Regime Transitorio).
Il provvedimento riguarda anche le imprese? È bene fare chiarezza. Le imprese che presentano specifiche caratteristiche (tra 10 e 50 dipendenti e fatturato annuo tra 2 e 10 milioni di €, oppure potenza impegnata del punto prelievo maggiore a 15kW) sono già passate al Mercato Libero nel gennaio 2021. Il nuovo rinvio riguarda due categorie di utenze: i clienti domestici e le microimprese (aziende con meno di 10 impiegati e con un fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di €).
Nonostante il rinvio, conviene rimanere ancora nella Maggior Tutela?
Da una parte, come sottolinea l’Unione Nazionale Consumatori, questo nuovo rinvio può considerarsi una vittoria. La situazione del Mercato Libero in Italia è ancora piuttosto in divenire, in un quadro che vede la continua entrata in scena di nuove compagnie e formule commerciali.
Viene comunque da chiedersi se convenga rimanere o meno nel Mercato Tutelato, e continuare quindi a usufruire di forniture come quelle di Servizio Elettrico Nazionale (ex Enel Servizio Elettrico) e Servizio Elettrico Roma. La risposta, a scanso di equivoci, rimane ancora no per diversi motivi. Il più importante è di tipo economico. Le bollette luce e gas degli utenti in Maggior Tutela sono più colpite dai tremendi rincari degli ultimi mesi (+29,8% per il gas e + 14,4% per la luce a settembre). Lo dimostra anche il Prezzo Indice Selectra, che spiega come l’aumento dei prezzi di metano ed energia sia molto più marcato per chi decide di rimanere ancora nel tutelato.
Appare allora utile indicare quali siano già da ora le migliori offerte del Mercato Libero, che in un periodo complesso come questo risultano più convenienti, nonostante lo slittamento della fine della Maggior Tutela:
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Oneri di sistema: Luce 3,9 € | Gas -1,6 €
Imposte: Luce 0 € | Gas 0,9 €
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Quota fissa:
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Dettaglio della bolletta:
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Trasporto e gestione contatore: Luce 8,7 € | Gas 7,7 €
Oneri di sistema: Luce 3,9 € | Gas -1,6 €
Imposte: Luce 0 € | Gas 0,9 €
IVA: Luce 3,6 € | Gas 3,7 €
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Offerta indicizzata
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Dettaglio della bolletta:
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Trasporto e gestione contatore: Luce 8,7 € | Gas 7,7 €
Oneri di sistema: Luce 3,9 € | Gas -1,6 €
Imposte: Luce 0 € | Gas 0,9 €
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Offerta fissa
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Quota fissa:
Luce: 10 €/mese,
Gas 10 €/mese
Dettaglio della bolletta:
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Trasporto e gestione contatore: Luce 8,7 € | Gas 7,7 €
Oneri di sistema: Luce 3,9 € | Gas -1,6 €
Imposte: Luce 0 € | Gas 0,9 €
IVA: Luce 3,7 € | Gas 4 €
Sconto totale: -5 €
La bolletta mensile è calcolata con un consumo di 1200 kWh e 150 Smc e include eventuali sconti previsti dall'offerta, imposte e IVA; per le tariffe indicizzate è usata una stima del prezzo del PUN (luce) e del PSV (gas) del prossimo anno pubblicato dall'Autorità.
Cosa succede se passo adesso al Mercato Libero?
Per prima cosa, puoi risparmiare. Anche scegliendo una tariffa fissa, si arriva ad avere condizioni commerciali migliori rispetto a quelle del tutelato. Ciò lo si deve soprattutto all’atteso ribasso delle quotazioni del gas previsto per il 2022. A spiegarlo è stato lo stesso Mario Draghi, Presidente del Consiglio italiano, che nelle comunicazioni a Camera e Senato del 15 dicembre spiegava:
L’aumento del costo dell’energia è dovuto soprattutto a cause congiunturali, come la ripresa economica globale e le strozzature negli approvvigionamenti. Questi fattori transitori dovrebbero essere almeno in parte superati nel corso del 2022.
E se volessi affidarmi a una tariffa variabile? Con una tariffa luce e gas variabile, in alcuni casi puoi assorbire meglio gli sbalzi dei prezzi. Una delle ultime proposte di questo tipo, presenti sul Mercato Libero, e molto conveniente è Sorgenia Next Energy Sunlight.
Altre differenze tra Mercato Libero e Tutelato
Oltre alle differenze di prezzo, Mercato Libero e regime di Maggior Tutela esprimono altre caratteristiche divergenti. Eccole illustrate in sintesi:
- Le tariffe della Maggior Tutela vengono fissate trimestralmente da ARERA, l’Autorità per Energia Reti e Ambiente. Le modifiche vengono effettuate in base al prezzo delle materie prime;
- Le aziende del Mercato Libero, invece, hanno la possibilità di scegliere le condizioni commerciali giudicate più opportune. Rimangono comunque alcune voci di spesa sulle quali non hanno particolare potere decisionale (come imposte e oneri);
- Le offerte del Mercato Libero sono più flessibili e offrono condizioni commerciali vantaggiose. Possono prevedere un prezzo della materia prima bloccato per un certo periodo di tempo (di norma 12 o 24 mesi) e includere bonus di vario tipo. Nella maggior parte dei casi, inoltre, sono totalmente gestibili via web.
Passare dal Regime Tutelato al Mercato Libero, inoltre, non è una operazione complessa:
- Non comporta interruzioni della fornitura;
- Nella maggioranza dei casi, non prevede interventi tecnici sul contatore.
Mercato libero in aumento del 60% nel 2022 Se vuoi saperne di più sul Report di gennaio 2022 ARERA, secondo cui sono in crescita gli italiani che scelgono il mercato libero, puoi leggere la nostra news: Mercato libero: aumento del 60%. Ecco chi lo sceglie
Dopo l’ennesimo rinvio, si guarda ai profitti extra delle aziende
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La mancata uscita di scena del Regime Tutelato può essere vista anche come una buona notizia. Il tempo extra concesso dal Governo permetterebbe infatti di istituire un albo dei venditori, e in generale fare un po’ di chiarezza in un settore cresciuto in maniera disordinata, e pertanto potenzialmente dannoso per il cliente. A questo proposito, se hai dubbi su questi e altri temi, puoi ottenere assistenza cliccando sul tasto seguente:
Non c’è dubbio, però, che tutta questa situazione rappresenti solo un provvedimento tampone rispetto a uno scenario che si fa sempre più intricato. Anche perché le dinamiche internazionali legate ai prezzi delle materie prime (soprattutto del gas) sono difficili da prevedere nel lungo periodo. E d’altra parte, non si può andare sempre avanti a forza di interventi pubblici. A sostenere questa tesi è proprio il premier Mario Draghi, che ha sottolineato come siano stati stanziati ben 8 miliardi di € in sei mesi, per un intervento senza precedenti. Per questo motivo, il Governo starebbe pensando di attingere ai profitti extra fatti registrare aziende come Enel, Edison ed Eni proprio grazie ai rincari. Lo stesso Draghi ha illustrato questo nuovo intervento:
È difficile pensare a una riflessione strutturale che non guardi ai profitti che le società hanno avuto, difficile non chiamare alla compartecipazione dei costi comuni chi ha maturato questi profitti.
Si tratta di una iniziativa già adottata in Spagna, e che potrebbe essere favorita dal costo particolarmente basso dei processi di generazione dell’energia elettrica. Una volta ammortizzato il costo di dighe e strutture varie, necessarie per l’impiego di impianti idroelettrici, le uniche spese da sostenere sono quelle per la manutenzione. Secondo le prime stime, i guadagni extra delle aziende coinvolte ammonterebbero a circa 4 miliardi di € l’anno. Anche il Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha espresso il suo parere favorevole sulla faccenda:
È probabile che arriveremo a un momento in cui anche le grandi aziende energetiche dovranno dare una mano. Tutti devono capire che i sacrifici devono farli tutti. Non si può fare terrorismo sull’ambiente a spese del lavoro e terrorismo sul lavoro a spese dell’ambiente.
Questa è solo una delle vie da seguire per cercare di diminuire l’impatto che i costi delle materie prime hanno sulle forniture. Secondo Francesco Starace, AD Enel, la strada vincente è quella che porta all’elettrificazione sempre più diffusa. Un approccio che, se seguito correttamente, potrebbe portare a grandi ribassi delle fatture, come abbiamo spiegato nell’articolo “Bollette giù del 40%? C'è solo una strada da percorrere (il prima possibile)”.