Energia Reattiva: Cos'è il kvarh? Significato

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L'energia reattiva in bolletta: cosa succede?
Cosa succede in bolletta con l'energia reattiva?

Definizione

Per energia reattiva si intende quell'energia che viene assorbita da parte di motori, trasformatori, lampade a fluorescenza e altri strumenti elettrici, senza che questa produca lavoro né venga consumata effettivamente. L'energia reattiva si misura in kvarh, ovvero Kilo Volt Amper Reattivi all'ora.


In questo articolo cercheremo di farti capire il significato dell'energia reattiva, quali effetti implica sulla bolletta della luce e quali sono i metodi per diminuirne gli effetti.

Differenza Energia attiva e reattiva  L'energia reattiva si misura in kvarh, differentemente dell'energia attiva, espressa in kWh
Il var rappresenta il voltampere reattivo, ovvero l'unità di misura propria della potenza reattiva. Il var è omogeneo al voltampere e al watt (J/s), differenziandosi da questi per sottolineare che non ha senso sommare queste grandezze: potenza reattiva (var), attiva (W) e apparente (VA). Attenzione a non confondere il Kvarh unità di misura dell'energia attiva e il Kvar unità di misura della potenza reattiva. 

Cos'è l'energia reattiva?

L'energia reattiva è quell'energia che viene assorbita da diversi macchinari elettrici ma che non viene effettivamente impiegata per produrre lavoro utile (calore, forza e movimento). Questa energia è collegata al campo elettromagnetico necessario alla macchina per poter funzionare e si scambia continuamente tra il carico e il generatore, scorrendo avanti e indietro sulla rete senza essere realmente consumata. L'energia reattiva è dunque legata allo sfasamento tra la tensione e la corrente elettrica. 

La formula del Cosfi
Per calcolare il Cosfi (Cos φ) è necessario essere in possesso dei valori di Potenza Attiva (kW) P e Potenza Reattiva Apparente (kVAR) A, con questi si ottiene il valore della tangente dell’angolo di sfasamento (φ) tra la tensione e la corrente come segue: Cos φ = P/A

Se questa energia non comporta un reale consumo, perché ha un peso in bolletta? Il flusso di energia reattiva dell’utenza provoca maggiori consumi e un impegno più alto sulla rete elettrica fino al contatore. Anche non consumata, quindi, questa energia viene trasportata sulla rete nazionale, producendo delle perdite sulle linee di distribuzione. A causa di ciò, l'intensità di questa variazione viene addebita all’utente tramite delle penali per basso fattore di potenza Cosfi. Il Cosfi è coseno dell’angolo di sfasamento tra corrente e tensione. 

Valore del Cosfi e penale in bolletta

L'inserimento di una penale a causa di un eccesso di energia reattiva all'interno di una bolletta luce avviene solo quando il Cosfi ha un determinato valore:

  • non sono previste penali se il cosfi ha un valore di 0,95, ovvero se i kvarh sono inferiori al 50% dei kWh consumati;
  • se il cosfi è compreso tra 0,95 e 0,8, cioè se i kvarh sono compresi tra il 50% e il 75% dei kWh consumati, troverai delle penali per ogni kvarh registrato;
  • se il cosfi è minore di 0,8, cioè se i kvarh sono superiori al 75% dei kWh consumati, le penali su ogni kvarh saranno maggiori del rapporto 1:1.

Le penali coinvolgono solo gli utenti non domestici, che hanno una potenza impegnata superiore a 16,5 kW. Le abitazioni hanno in genere una potenza più bassa, 3 kW, oppure fino a 6 kW.

Quant'è il valore in bolletta per il 2024?

ARERA ha stabilito per il 2024 uno scaglione unico per gli eccessivi prelievi di energia reattiva. Il corrispettivo viene dunque richiesto per un prelievo attivo che supera il 33%. Questo corrispettivo è di: 

  • 1,169 centesimi di euro/kvarh per le utenze a bassa tensione.
  • 0,408 centesimi di euro/kvarh per le utenze a media tensione.

Energia reattiva: come eliminarla?

Per diminuire l'energia reattiva assorbita dell'impianto e, quindi il suo peso in bolletta (fino ad azzerarlo), lo sfasamento tra tensione e corrente elettrica deve essere il minimo possibile. Per fare ciò, sarà necessario avere un fattore di potenza più elevato possibile. L'operazione viene definita rifasamento.

L'intervento di rifasamento necessita di precisi calcoli tecnici e deve essere progettato da un elettricista esperto per evitare spiacevoli inconvenienti o danni alla linea elettrica.

Per evitare danni prolungati ed estesi, esistono casi in cui è lo stesso distributore locale ad obbligare il cliente finale ad operare un rifasamento dell'impianto elettrico e avviene secondo i seguenti valori di Cosfi:

  1. con un fattore di potenza medio mensile è inferiore a 0,7 l’utente è obbligato a rifasare l’impianto;
  2. con fattore di potenza compreso tra 0,7 e 0,95 non c’è l’obbligo di rifasare l’impianto ma l’utente paga una penale per energia reattiva;
  3. con fattore di potenza superiore a 0,95 non c’è l’obbligo di rifasare l’impianto e non si paga alcuna quota di energia reattiva.

Risparmiare in bolletta? Si può!

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