Contributo al consumo: cos’è? Come confrontare le offerte indicizzate

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Contributo al consumo.
Cos'è il contributo al consumo e perché è importante per confrontare le offerte indicizzate.

Quando si esaminano le offerte luce e gas spesso ci si imbatte in termini come “contributo al consumo” e “spread”: di cosa si tratta, e perché sono così importanti? Analizziamo nel dettaglio questa componente essenziale che permette di confrontare le tariffe indicizzate.

Confrontare le offerte luce e gas è il primo passo per risparmiare in bolletta. Molte volte, però, mentre si analizzano le varie tariffe ci si imbatte in termini poco comprensibili. Uno di questi è “contributo al consumo”: è una componente fondamentale, spesso chiamata in differenti modi a seconda degli operatori considerati. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

Cos’è il contributo al consumo luce e gas?

Per capire cos’è il contributo al consumo luce e gas, dobbiamo introdurre il concetto di offerta indicizzata. In questo tipo di tariffe, il costo dell'energia viene formato dall’unione di due elementi:

  • il prezzo all’ingrosso di luce e metano, legato rispettivamente al valore di PUN (Prezzo Unico Nazionale) e PSV (Punto di Scambio Virtuale). Si tratta di indici che cambiano ogni mese, dando alla tariffa una struttura economica a prezzo variabile;
  • il contributo al consumo, chiamato anche fee, spread o parametro α. Si tratta di un valore numerico (espresso in €/kWh per la luce ed €/Smc per il gas) che corrisponde al guadagno concreto del fornitore.

La differenza fondamentale tra le due componenti è che il contributo al consumo è un valore stabilito da ogni singolo fornitore, in base a dinamiche interne alle aziende. Il prezzo all’ingrosso, invece, è legato all’andamento dei mercati energetici; pertanto, è passibile di variazioni legate a fenomeni geopolitici (come guerre e conflitti), iniziative di singoli governi ed evoluzione della domanda e dell'offerta.

Sono meglio le offerte a prezzo fisso o indicizzato?

Ne parliamo nel nostro speciale sulle offerte luce e gas oggi, dove approfondiamo le differenze tra queste due formule commerciali utilizzate dai fornitori del mercato libero.

Ricorda inoltre che il contributo al consumo è sempre fisso per la durata dell'offerta. Questi e altri dettagli emergono dall’attenta lettura delle condizioni contrattuali delle forniture energia.

Come viene chiamato il contributo al consumo dai vari fornitori?

Vediamo adesso in che modo i fornitori del settore energetico indicano il contributo al consumo nelle condizioni contrattuali e all’interno delle descrizioni delle differenti offerte.

Il contributo al consumo Edison

Nelle condizioni contrattuali previste da Edison Energia il termine utilizzato è “contributo al consumo”, come puoi vedere da questa immagine:

Edison identifica il contributo al consumo nella descrizione delle sue offerte.
Edison sceglie la nomenclatura classica per identificare il contributo al consumo nelle sue offerte.

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Puoi ottenere ulteriori dettagli sulle tariffe Edison del mercato libero chiamando il numero 02 8295 809402 8295 8094.fissando un appuntamento

Nelle offerte Edison Energia, pertanto, è questa la formula da ricercare per capire come si forma il canone mensile delle tariffe a prezzo variabile.

Il contributo al consumo nelle offerte Enel

Anche Enel Energia sceglie la nomenclatura “contributo al consumo” nella descrizione delle sue forniture:

Il contributo al consumo nelle offerte Enel Energia.
Il contributo al consumo inserito nelle offerte Enel Energia.

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Allo stesso tempo, nelle offerte Enel Energia viene utilizzata la dicitura “parametro α”, motivo per il quale puoi vedere la segnalazione delle formule “PUN + α” per la luce e “PSV + α” per il gas. La sostanza è sempre la stessa: al costo all'ingrosso di energia elettrica e metano si aggiunge un sovrapprezzo.

Il contributo al consumo luce e gas Eni Plenitude

Eni Plenitude sceglie la formula classica “contributo al consumo” per descrivere il valore numerico aggiunto al costo all’ingrosso di luce e gas:

Il contributo al consumo nelle offerte Eni Plenitude.
Il contributo al consumo nella descrizione delle offerte Eni Plenitude.

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Nelle offerte Eni Plenitude viene utilizzata esclusivamente la dicitura “contributo al consumo”, senza aggiungere altre formule.

Le altre formule utilizzate dai fornitori del mercato libero

Ogni fornitore del mercato libero sceglie approcci diversi per identificare il contributo al consumo. Ecco alcuni esempi:

  • Iren – spread;
  • Sorgenia – contributo (fee);
  • Hera – parametro α;
  • A2A Energia – α spread;
  • Illumia – il contributo al consumo non viene chiamato con una formula precisa.

L'importante è ricordarsi che, qualsiasi sia il nome, il contributo al consumo corrisponde al numero che viene aggiunto subito dopo le sigle PUN e PSV nella descrizione delle offerte a prezzo variabile.

Nelle offerte a prezzo fisso non c'è il contributo al consumo?

Le offerte a costo fisso vengono presentate con un prezzo unico. Questo comprende la quota destinata alla spesa per luce e gas (che rimane bloccata per un certo periodo di tempo) e il contributo al consumo.

Come confrontare le offerte indicizzate?

Una volta compreso cosa sono le offerte indicizzate e in che modo viene chiamato il contributo al consumo dai vari operatori, è bene chiarire come è possibile confrontare le tariffe proposte dai fornitori del mercato libero.

La cosa importante da capire è che il costo della materia prima luce e gas è uguale per tutti i fornitori, visto che dipende dalle dinamiche del settore. I fattori sui quali intervengono le aziende, e che quindi vanno confrontati per trovare le migliori alternative dal punto di vista economico, sono:

  • il contributo al consumo;
  • la quota fissa mensile.

Del primo punto abbiamo discusso diffusamente nell’articolo. La quota fissa, invece, è un costo ripartito in rate mensili. Si tratta, in buona sostanza, dell'importo dovuto al proprio operatore per avere la fornitura attiva, anche se non si consuma nulla. La quota fissa viene specificata all’interno delle condizioni economiche delle varie offerte. La puoi vedere facilmente espressa in €/POD/anno per la luce ed €/PDR/anno per il gas (oppure più semplicemente in €/mese o €/anno).

Anche qui la nomenclatura può cambiare. Rifacendosi agli esempi illustrati in precedenza, si può vedere come Edison parli di "costi di commercializzazione fissi"; per Enel Energia, invece, si parla di CCV Luce e CCV gas. Eni Plenitude, infine, sceglie la formula "Costi di commercializzazione e vendita".

A quanto ammonta la quota fissa?

Oscilla generalmente tra i 6€/mese (72€/anno) e i 12€/mese (144€/anno). Gli operatori del mercato libero fissano autonomamente questa voce di spesa, come il contributo al consumo. È per questo che si tratta di un parametro importante da analizzare in fase di confronto tra le differenti tariffe.

Valuta le offerte del mercato libero e inizia a risparmiare!

Abbiamo quindi capito perché il contributo al consumo è cosi importante e quali sono gli altri elementi da considerare per valutare la convenienza di un’offerta luce e gas. Ora è giunto il momento del confronto vero e proprio. Per esaminare le differenti tariffe a tua disposizione è sufficiente seguire questi step:

  1. utilizza il nostro confronto offerte luce e gas. Per ogni offerta analizzata, troverai indicazioni sul canone mensile. Le tariffe a prezzo variabile includono inoltre una chiara segnalazione del contributo al consumo in €/kWh e €/Smc;
  2. le condizioni economiche, però, non costituiscono le uniche variabili da considerare. Altrettanto importanti sono tutti gli altri elementi di contorno, compresi i differenti bonus, vantaggi e servizi aggiuntivi;
  3. infine, potresti fare attenzione alla presenza di forniture realizzate a partire da fonti di energia rinnovabile.

Considerando tutti questi aspetti potrai identificare la proposta che fa davvero al caso tuo.

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