Nuovo elettrodotto Terna: ok per salute e ambiente?

Pubblicato da Federica Scaramuzzi e revisionato da Marina Lanzone il 6 febbraio 2023  ||  ⏳ tempo di lettura 2 min.

Terna, l'azienda responsabile per la gestione della rete elettrica in Italia, ha annunciato un investimento di 23 milioni di euro per la costruzione di un nuovo elettrodotto nella città di Viterbo. Questo intervento mira a migliorare l'efficienza del servizio elettrico nella zona, grazie alla realizzazione di 9 km di cavo interrato.

La nuova linea elettrica collegherà le cabine primarie "Viterbo" e "Pian di Tortora" entrambe nella città capoluogo: tale progetto mira a migliorare l'efficienza della rete elettrica e garantire una distribuzione affidabile dell'energia elettrica nella zona.

Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato il processo per ottenere l'autorizzazione per la costruzione del suddetto elettrodotto. Una volta ottenuto il decreto, la nuova linea elettrica sarà attiva entro due anni. 

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Perchè è necessario creare nuovi elettrodotti? 

La costruzione del nuovo elettrodotto a Viterbo avrà come obiettivo l'aumento della capacità della rete elettrica nella zona, migliorando così l'efficienza e l'affidabilità del servizio di trasmissione dell'energia. Stesso discorso vale per qualsiasi altra tipologia di elettrodotto. L'International Energy Agency ci insegna che è necessario investire non solo in fonti di energia rinnovabile, ma anche nella costruzione di infrastrutture e servizi per trasportare l'energia prodotta. La costruzione di impianti di fonti rinnovabili, come le pale eoliche, non ha alcun valore se non esiste una rete elettrica efficiente per trasportare l'energia prodotta verso le zone di maggior consumo. Pertanto, è necessario investire in modo equilibrato in fonti rinnovabili e infrastrutture per garantire una gestione efficiente dell'energia prodotta.

Gli elettrodotti fanno male alla salute umana? 

Secondo quanto dichiarato dalla stessa Terna le radiazioni elettromagnetiche generate da elettrodotti hanno una frequenza molto bassa e sono considerate "non ionizzanti". Questo significa che non hanno la capacità di provocare danni alla salute umana. Queste radiazioni sono diverse dalle radiazioni ionizzanti, come quelle provenienti da raggi X o radiazioni ultraviolette, che possono causare danni alle cellule e al DNA. 

La risposta ad una domanda analoga (ovvero "Abitare vicino a torri elettriche e tralicci, può essere pericoloso per la salute?") è stata data da Alessandro Miani, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano e Presidente di SIMA, Società Italiana di Medicina Ambientale:

I soli effetti che sono stati accertati esponendo dei volontari a campi magnetici a bassa frequenza, come quelli generati dagli elettrodotti, sono la stimolazione dei tessuti nervosi centrali e periferici e l’induzione nella retina di fosfeni. Si tratta comunque di effetti acuti che si verificano soltanto a livelli di esposizione molto elevati rispetto ai livelli che si riscontrano negli ambienti di vita.

Gli elettrodotti interrati causano problemi all'ambiente? 

Le linee elettriche interrate presentano vantaggi significativi in termini di riduzione degli impatti ambientali. Tuttavia, è necessario segnalare la fascia di terreno sovrastante la linea elettrica e garantire che sia sgombra, poiché il campo magnetico generato non viene schermato dal suolo come il campo elettrico. Questo può rendere più alto e critico il valore del campo magnetico nella zona in asse con la linea elettrica, anche se allontanandosi dall'asse, il suo valore diminuisce rapidamente.

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