Miniere in depositi di energia rinnovabile? Presto realtà

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stoccaggio vecchie miniere

Pubblicato da Federica Scaramuzzi il 1 febbraio 2023  ||  ⏳ tempo di lettura 2 min.

I ricercatori internazionali del IIASA (International Institute for Applied Systems Analysis) in Austria propongono l'utilizzo di vecchie miniere come "deposito" per l'energia rinnovabile per risolvere il grande problema dell'intermittenza della produzione e delle altre (e numerose) variabili.  

"L’energia eolica e quella solare dipendono da fattori come il meteo, le stagioni e, nel caso della seconda, perfino dall’orario. Può capitare che l’elettricità venga prodotta quando non è necessaria, o che manchi quando invece servirebbe. I sistemi di accumulo sono studiati proprio per immagazzinare l’energia che non viene immediatamente utilizzata, per poi rilasciarla nel momento del bisogno. È un passaggio fondamentale per assicurare il successo della transizione energetica, indispensabile a sua volta per garantire un futuro carbon-neutral".

Queste le parole di Behnam Zakeri, uno dei ricercatore dell’IIASA, la cui proposta è stata pubblicatasulla rivista Energies.

Come funziona questo sistema?

Gli scienziati dell'International Institute for Applied Systems Analysis hanno proposto un nuovo sistema di immagazzinamento dell'energia rinnovabile utilizzando i siti minerari dismessi. Questo sistema, denominato Underground Gravity Energy Storage (UGES), utilizza lo spostamento di cumuli di sabbia all'interno di un pozzo al fine di accumulare e rilasciare energia.

Si tratta di una soluzione praticabile per l'accumulo di energia a lungo termine dal momento che vi sono più di 2 milioni di siti minerari dismessi a livello mondiale. Il sistema proposto è un'alternativa ai sistemi di accumulo come le batterie e il pompaggio idroelettrico, i quali presentano limiti importanti come la breve durata della batteria e la complessità del meccanismo di pompaggio.

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Quali sono i benefici di questo sistema di stoccaggio?

La tecnologia utilizza infrastrutture esistenti, spesso già connesse alla rete elettrica, per ridurre i rischi dovuti a siti minerari abbandonati non controllati. Non richiede l'uso di materie prime limitate, a differenza delle batterie. Anche se la sabbia è una risorsa soggetta a sovrasfruttamento, questo sistema la utilizza in modo efficiente e la riutilizza continuamente, senza sprechi

Nel mondo ci sono aree più favorevoli di altre?

Le aree più idonee per lo sviluppo del prototipo sono quelle con un territorio pianeggiante, una produzione elevata di energia pulita e una domanda con picchi stagionali. I costi iniziali sono di 1-10 USD/kWh e il potenziale globale è tra 7 e 70 TWh, concentrato principalmente in Cina, India, Russia e Stati Uniti. Uno degli aspetti positivi è quello di trasformare le miniere di carbone in fonti di energia pulita, volgendo un passo ulteriore verso una transizione energetica rapida e inclusiva, (preservando anche i posti di lavoro degli stessi siti coinvolti). 

Quali sono gli svantaggi?

Questa proposta è sicuramente rivoluzionaria e davvero interessante, ma presenta sfide nella supply chain, dalla produzione alla distribuzione, per raggiungere il consumatore finale. 

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