Cosa dice il nuovo DL per le comunità energetiche?

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comunità energetiche

Pubblicato da Federica Scaramuzzi e revisionato da Marina Lanzone il 27 febbraio 2023  ||  ⏳ tempo di lettura 2 min.

Essere protagonisti della transizione energetica, nel futuro più prossimo, sarà più facile: è notizia recente l’invio all’Unione europea da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica della proposta di decreto per incentivare la creazione delle comunità energetiche in Italia. Sono previste due agevolazioni: l'incentivo in tariffa da pagare e i contributi a fondo perduto.

Comunità energetiche rinnovabili (Cer): definizione Le comunità energetiche rappresentano delle forme di autoproduzione e autoconsumo di energia da qualsiasi fonte rinnovabile: l’esempio più facile sono i condomini che decidono di installare dei pannelli fotovoltaici sul proprio tetto per permettere a tutti gli inquilini di usufruire di energia green.

Scopriamo i dettagli del decreto sulle Cer nei prossimi paragrafi. 

Il decreto Cer: qual è la proposta?

Di seguito abbiamo provato a elencare i punti salienti del decreto legge sulle comunità energetiche inoltrato all’UE, il 23 febbraio scorso.

  1. Le agevolazioni disponibili sono, in buona sostanza, due: l'incentivo sulla tariffa da pagare e i contributi a fondo perduto.
  2. I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, come il fotovoltaico, l'eolico, l'idroelettrico e le biomasse (ricordando tuttavia che la potenza nominale dei singoli impianti non può superare 1MW). 
  3. Se vorrai creare una comunità energetica all’interno di un comune che conta meno di 5.000 abitanti, potrai usufruire di un contributo a fondo perduto fino al 40% dell'investimento. Queste agevolazioni fiscali saranno applicabili sia alla costruzione di nuovi impianti sia sull’ammodernamento di quelli già esistenti. I lavori verranno finanziati con il fondo da 2,2 miliardi di euro del Pnrr e mirano a realizzare una potenza complessiva di almeno 2 GW e una produzione indicativa di circa 2.500 GWh ogni anno.
  4. Solo se otterrai un contributo a fondo perduto, potrai cumulare questo fondo all’incentivo in tariffa (citato sopra).

Cosa si intende per incentivi in tariffa?

Chi vorrà far parte di una comunità energetica, sia che viva in un piccolo comune sia in una metropoli, potrà ottenere una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa da impianti a fonti rinnovabili. La potenza finanziabile è pari a 5 GW totali, con un limite temporale fissato al 31 dicembre 2027.

La tariffa varierà a seconda della potenza degli impianti installati. A essa deve essere aggiunta una parte variabile e un fattore di “correzione” a seconda della regione dove viene installato l’impianto della comunità energetica.

Ecco di seguito le tre fasce d'incentivo segnalate nella proposta di decreto: 

Tariffe agevolate per comunità energetiche
Potenza degli impianti Fisso per MWh Parte variabile per MWh
Fino a 600 kW 60 euro non più di 100 euro
Tra 200 e 600 kW 70 euro non più di 110 euro
Meno o pari ai 200 kW 80 euro non più di 120 euro

Nella successiva tabella, invece, vengono riportati i fattori di correzione. Sono previsti 4 euro al megawattora in più per le regioni del Centro Italia e 10 euro al MW in più per quelle del Nord. Vediamo i dettagli:

Fattore di correzione, a seconda dell’area geografica
Importo in più per MW Regioni
4 euro Regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria e Abruzzo)
10 euro Regioni del Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto)

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Quali sono le spese ammissibili? 

Nella proposta di decreto sono segnate anche le spese ammissibili, tra cui la fornitura, la posa in opera dei sistemi di accumulo, i collaudi tecnici e le pratiche tecnico-amministrative. È previsto che l'esborso sia finanziabile in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento. Ecco i dettagli: 

Spese ammissibili in base a Potenza
Potenza Impianto Costo di Investimento massimo
Fino ai 20 kW 1500 euro per kW
Tra i 20 e i 200 kW 1200 euro per kW
Tra i 200 e i 660 kW 1100 euro per kW
Tra i 600 e i 1000 kW 1050 euro per kW

Dati presi da il Sole 24 ore.

Voglio fondare una comunità energetica tutta mia. Cosa faccio?

Secondo ciò che è stato divulgato dallo stesso Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, gli step saranno i seguenti. 

  1. Iniziare da zero. Si può individuare un luogo dove realizzare un impianto e coinvolgere altre persone interessate alla connessione di questo impianto.
  2. Da qui si crea una comunità energetica con un suo statuto, al cui interno verranno esplicitati i benefici ambientali, economici e sociali. 
  3. Si consiglia di verificare, in maniera preliminare, l'adeguatezza del progetto per non precludersi la possibilità di ricevere gli incentivi sopra citati. Tale verifica deve essere fatta con il GSE (Gestore servizi energetici). 
  4. Congratulazioni! Se tutti gli step sono stati completati con successo ora avrai l'autorizzazione a installare e a connettere l'impianto alla rete elettrica. Puoi procedere, quindi, con la richiesta di incentivo al GSE. 

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