"Eni Plenitude e Acea hanno ragione". Tar contro Antitrust
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Pubblicato da Marina Lanzone il 19 maggio 2023 e aggiornato il 23 maggio 2023 || ⏳ tempo di lettura 5 min.
Svolta per Eni Plenitude e Acea Energia: il Tar del Lazio si è espresso in loro favore, annullando gli ultimi provvedimenti cautelari dell'Antitrust, che aveva chiesto loro il ripristino delle condizioni di fornitura antecedenti le modifiche unilaterali di contratto, avvenute dopo il 10 agosto 2022. Ripercorriamo insieme la vicenda.
"Antitrust: avviate sette istruttorie e adottati sette provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale".
Era dicembre 2022, quando con un comunicato stampa l'Antitrust ha gelato tutti, annunciando di aver avviato ben sette provvedimenti cautelari, nei confronti delle principali società di vendita del settore luce e gas in Italia (corrispondenti a circa 80% del mercato totale). Tra i nomi si trovavano anche quelli di Eni Plenitude e Acea Energia. Queste società appunto venivano accusate di aver violato l'articolo 3 del decreto Aiuti bis (entrato in vigore il 10 agosto 2022), che stabiliva la "sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e gas naturale" per un certo arco di tempo. Adesso le due aziende sono riuscite a far valere i propri diritti: il Tar del Lazio, infatti, si è espresso a loro favore, annullando i provvedimenti.
Dalla crisi economica alle azioni dell'Antitrust: ecco cosa è accaduto
Subito dopo l'incredibile impennata dei prezzi avvenuta durante la scorsa estate, molti fornitori erano stati costretti a rivedere le proprie tariffe luce e gas, convertendo anche moltissimi contratti a prezzo bloccato in offerte variabili. Proprio per aiutare i consumatori, il Governo italiano ha lavorato al Decreto Aiuti Bis, in cui veniva decisa la sospensione di tutte le modifiche unilaterali di contratto fino al 30 aprile 2023, ad eccezione di quelle "perfezionate", cioè rese effettive e non semplicemente comunicate al cliente.
A ottobre 2022, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è intervenuta, avviando i primi provvedimenti contro i fornitori Dolomiti, Iren, E.ON e Iberdrola. Due mesi dopo, sono arrivate le azioni contro le altre big del settore:
- Enel;
- Eni Plenitude;
- Hera Comm;
- A2A Energia;
- Acea Energia
- Edison;
- Engie.
Molte società hanno fatto ricorso al Tar in questi mesi. Per questo si è reso necessario l'intervento del Consiglio di Stato prima, dell'Esecutivo poi con il Milleproroghe. Nell'articolo 11 è stato dichiarato:
- il prolungamento della sospensione delle modifiche unilaterali fino al 30 giugno 2023;
- che la norma non fosse applicata a quelle modifiche sopraggiunte dopo la scadenza naturale del contratto, sempre che vengano rispettati i termini di preavviso contrattualmente previsti e il diritto di recesso del consumatore finale.
Cosa accadrà dopo il 30 giugno 2023? Come cambierà il comportamento delle aziende, dopo la fine della sospensione delle modifiche unilaterali di contratto? È un po' presto per saperlo: i prezzi di mercato sembrano finalmente scesi e la situazione è sotto controllo. Per rimanere aggiornato, quindi, seguici sul canale Telegram di Selectra! Riceverai news, offerte, sconti. Tutte le novità dal mercato luce e gas. Clicca qui per unirti al canale.
Se vuoi ripercorrere con più precisione le tappe di questa vicenda e vuoi capire come "difenderti" dalle modifiche unilaterali di contratto, ti consigliamo di leggere anche: "Antitrust: 7 nuovi provvedimenti per le società dell'energia".
Eni Plenitude e Acea Energia vincono contro Antitrust: le parole del Tar Lazio
Il 17 maggio 2023, con due sentenze il Tar Lazio si è schierato dalla parte di Plenitude e Acea Energia, difendendo il loro operato.
Il tribunale amministrativo ha chiarito che la volontà del legislatore con il Decreto Aiuti Bis dell'estate 2022 era quella di circoscrivere il diritto del venditore di energia elettrica e gas di modificare unilateralmente il contratto solo nei casi "piú gravi", quindi "senza il rispetto dei termini di scadenza, i quali sono infatti regolati dalle condizioni generali di contratto". Nessuna legge, infatti, vieta ai fornitori di cambiare le condizioni economiche una volta che sono giunte al termine. Ecco quanto detto dal Tar Lazio:
"È evidente che nelle condizioni generali di contratto nulla è detto circa la determinazione del corrispettivo di vendita, essendo quest'ultimo oggetto di un separato accordo contrattuale, distinto per ogni singolo consumatore: conseguentemente, seguendo l'originario testo normativo, non appare esser stato imposto dal legislatore alcun divieto all'aggiornamento delle condizioni economiche scadute, atteso che quest'ultima fattispecie si sviluppa senza variazione delle condizioni generali del contratto".
Questo è il motivo per cui Acea ed Eni Plenitude non avrebbero agito in maniera illegittima, cambiando le offerte dei loro clienti ormai scadute.
"Non appare corretto l'iter logico seguito dall'Autorità (...) Non si apprezza la violazione delle disposizioni contrattuali né dell'art. 3 d.l. 115 cit.: invero, l'omessa indicazione della scadenza delle condizioni economiche non può ex se determinare l'illiceità della pratica, stante la possibilità per l'utente di ricostruire induttivamente tale dato, alla luce dell'originaria stipulazione perfezionata con il professionista. Né potrebbe sostenersi che l'omissione da parte della società della comunicazione periodica di aggiornamento possa consolidare sine die le precedenti condizioni economiche, atteso che il contratto disciplina specificamente le modalità di aggiornamento delle stesse".
Anche Enel vince contro Antitrust Il giorno 19 maggio, la vicenda ha preso una piega positiva anche per Enel Energia: il Tar Lazio ha annullato anche i provvedimenti cautelari a suo carico, non ritenendo il suo atteggiamento nei confronti dei consumatori scorretto.
Come faccio a sapere quando scade la mia offerta? 🤷
Dal momento che le modifiche unilaterali di contratto sono da considerarsi come legittime anche prima della scadenza del 30 giugno 2023, purché avvengano dopo il termine delle condizioni economiche, sapere quando finisce la tua offerta potrebbe fare la differenza!
Questa informazione è sempre presente nel contratto che hai firmato al momento della sottoscrizione dell'offerta, nella sezione dedicata alle condizioni economiche. Ma il caos della quotidianità, talvolta, può portarci a dimenticare questo importante dato. Per questo, alcuni fornitori hanno iniziato a inserire la scadenza all'interno delle bollette di luce e gas, per aiutare i consumatori a tenere sott'occhio la loro tariffa.
Il tuo gestore è tra i "venditori virtuosi"? Scoprilo nel nostro approfondimento: "Non sai quando scade la tua offerta? Controlla in bolletta".
In ogni caso, ogni fornitore è obbligato a inviare comunicazione al cliente del successivo cambiamento delle condizioni economiche di fornitura con un preavviso minimo di 3 mesi dal giorno dell'attuazione effettiva della variazione. Il consumatore ha quindi tutto il tempo per fare un'analisi di mercato e scoprire se esistono offerte luce e gas già molto più vantaggiose della sua.
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