Energia rinnovabile e burocrazia lenta: report Legambiente

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burocrazia energia rinnovabile Italia

Pubblicato da Carmela Maggio e revisionato da Marina Lanzone il 28/03/2023  ||  ⏳ tempo di lettura 2 min.

In Italia ci sono 1364 progetti destinati alle energie rinnovabili ancora in lista d’ attesa per la valutazione (in fase di VIA, ossia verifica di Assoggettabilità a VIA) e quindi di una vera e propria autorizzazione. Non solo, la situazione italiana per lo sviluppo delle fonti rinnovabili avrebbe altri ostacoli da superare. Il nuovo rapporto di Legambiente (associazione ambientalista) chiamato "Scacco matto alle rinnovabili 2023" presentato alla fiera K.EY di Rimini (22-24 marzo 2023) analizza le 4 leggi nazionali e le 13 leggi regionali, denunciando gli elementi che stanno frenando lo sviluppo dell'elettricità sostenibile e proponendo diverse soluzioni. Ecco i dati.

Il rapporto di Legambiente sulla burocrazia lenta dell'energia rinnovabile

Sono davvero pochi gli impianti autorizzati negli ultimi 4 anni in varie regioni italiane. Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna sono tra le aree con più criticità, con un grande numero di progetti da valutare, equivalente al 76%.

Nel 2022 solo l’1% dei progetti per il fotovoltaico ha ricevuto il via: un dato basso rispetto al 2019 in cui i 41% delle istanze sono state autorizzate. Poi, nel 2020 sono scese al 19% e nel 2021 al 9% .

Anche i dati dell’eolico on shore sono calati: in termini percentuali, nel 2019, vediamo solo il 6% delle autorizzazioni, il 4% nel 2020 e l'1% nel 2021. E nel 2022? La percentuale equivale a 0.

Oltre al ritardo sulle autorizzazioni, un altro ostacolo è riferito alle installazioni lente delle fonti rinnovabili. I dati di Terna dimostrano che nel 2022 sono stati installati 3035 MW.

Un altro discorso è l’idroelettrico, per via della siccità, ha registrato un -37,7%.

Cosa propone Legambiente?

I progetti bloccati sono presenti sia a Nord sia a Sud, ma i casi più tragici sono quelli della Sardegna, della Toscana e della Puglia. Legambiente ha rilasciato delle proposte:

  • l'aggiornamento delle Linee Guida per le autorizzazioni dei nuovi impianti, attualmente ferme al 2010;
  • il riordino delle normative che, tramite un lavoro congiunto, porti all'elaborazione di un Testo unico in grado di semplificare gli iter di autorizzazione degli impianti tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero della Cultura. Questo per definire i ruoli e le competenze degli organi dello Stato, per tempi e procedure certe e più veloci.

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Perché la burocrazia è lenta nel caso delle rinnovabili? I dettagli

Per prima cosa, il report di Legambiente denuncia la lentezza della burocrazia sulle energie rinnovabili, per via di norme obsolete e frammentate, insieme alla lentezza degli iter autorizzativi. La lista di attesa di valutazione di vari progetti per le rinnovabili è lunga anche per causa della lentezza delle installazioni degli impianti eolici, fotovoltaici e idroelettrici. La siccità è complice ed è un grande ostacolo da superare.

Ma oltre all’eccessiva burocrazia di Regioni e Soprintendenza ai beni culturali, c’è altro che pesa: i "no" dei Comuni ma soprattutto le opposizioni locali NIMBY (Not In My Backyard) e NIMTO (Not In My Terms of Office). 

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