Canone Rai in Bolletta fino al 2024? E la proposta Shock sul possesso dei cellulari
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Pubblicato da Francesco Ursino e revisionato da Flavia Masci il 28 luglio 2023 || ⏳ tempo di lettura 5 min.
Il 2023 doveva segnare l’anno dell’addio del canone RAI in bolletta luce, ma così non è stato. Anzi, secondo le ultime notizie, l’imposta continuerà a essere riscossa tramite le fatture dell’energia elettrica almeno fino al 2024, nonostante il parere contrario dell’Unione Europea. Il pagamento, inoltre, potrebbe essere legato al possesso di un’utenza telefonica: scopriamo di più.
Durante l'estate 2021, una mozione ufficiale del Governo Draghi sembrava mettere fine alla riscossione del canone RAI in bolletta, come richiesto a gran voce dall’Unione Europea (in quanto onere improprio). Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, a cominciare dall'arrivo dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni.
Difatti, il canone RAI non solo è rimasto in bolletta, ma probabilmente continuerà a essere incluso almeno fino all’anno prossimo.
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Il Canone Rai in bolletta? L’Europa chiede di eliminarlo, l’Italia tentenna
La direzione data dal Governo Meloni alla questione canone RAI in bolletta luce sembrava piuttosto chiara. Non più tardi del febbraio 2023, il Ministro Giancarlo Giorgetti, titolare del dicastero dell’Economia, si esprimeva in questi termini:
“Quest'anno io mi sono preso la responsabilità enorme, e ho preso un sacco di critiche chiaramente da tutti, perché siamo arrivati ed è rimasto in bolletta, se no saltava tutto, ma diventa chiaro che dalla bolletta il canone Rai dovrà uscire e quindi l'anno prossimo bisognerà trovare un altro strumento.”
Una dichiarazione che in qualche modo viene adesso confermata dallo stesso Giorgetti, che durante un’audizione in Commissione di Vigilanza Rai sottolinea come il finanziamento delle attività di servizio pubblico con risorse della collettività debba essere improntato al massimo rigore. Di provvedimenti concreti all’orizzonte, però, sembra ancora non esserci traccia:
“Mettere il canone in bolletta dell'energia è stata la modalità più semplice possibile di riscossione certa. Sfido però chiunque a dire cosa c'entra il canone tv con la bolletta energetica, è uno dei tanti oneri impropri. La riflessione che tutti dobbiamo fare è su come finanziare il servizio pubblico, ci sono tanti modi per farlo, come ci dimostrano Paesi a noi confinanti.”
Insomma, la volontà di eliminare il canone dalla bolletta c’è, ma al momento le soluzioni concrete latitano. Le proposte alternative, però, ci sono.
Tutte le voci della bolletta della luce Il canone RAI è solo una delle tante voci che compongono la cifra che vedi segnalata nelle fatture che ricevi dal tuo fornitore. Per un’analisi completa, leggi pure la guida alla bolletta della luce.
Il canone RAI resta in bolletta, ma può essere diminuito?
Il punto di partenza è che togliere il canone RAI dalle bollette è complicato. Lo dice lo stesso Giorgetti:
“La RAI ha ribadito che ritiene indispensabile mantenere il canone, salvo diversa impostazione politica sulle modalità di prelievo del contributo. Le ipotesi di riforma si differenziano anche rispetto agli obiettivi temporali di sviluppo.”
Il canone, quindi, non può essere eliminato, né fatto pagare in modo diverso (almeno per il momento). Allora si potrebbe rimodulare la spesa richiesta ai contribuenti. Al momento, le risorse generate dal canone ammontano ad 1,85 miliardi di euro, con una spesa annua in bolletta di 90 euro. Per far scendere questa cifra (che già risulta tra le più basse d’Europa, almeno nei paesi dove si paga il canone), le proposte identificate dalla politica al momento sono:
- scorporare la quota degli investimenti dalla tassazione sulla TV;
- rivedere la destinazione di parte degli introiti del canone diretti verso il fondo dell'editoria;
- scorporare dal canone la quota di investimenti sostenuti dalla RAI (oggi pari a circa 300 milioni di euro), dirigendola verso la fiscalità generale con una riduzione progressiva dell’importo per i contribuenti.
E poi c’è il punto centrale dell’intervento di Giorgetti, quello che riguarderebbe il pagamento basato sul possesso di tablet e smartphone.
La proposta shock: far pagare il canone anche a chi guarda la TV da smartphone
Tra le diverse ipotesi di modifica della platea di contribuenti interessati dal pagamento del canone rientra quella legata al possesso di un’utenza di telefonia mobile. Le motivazioni del provvedimento sono chiare: la diffusione dell’app RaiPlay, che consente di guardare contenuti RAI gratuitamente da PC, smartphone e tablet, dovrebbe essere equiparata al possesso di un TV tradizionale. Giorgietti spiega:
“Le nuove piattaforme multimediali consentono di accedere ai servizi del catalogo Rai da smartphone, pc e tablet. Qualora il presupposto di imposta fosse individuato nel possesso di una utenza telefonica mobile l'ampliamento della platea comporterebbe la revisione del costo procapite. Oggi il canone è pagato da 21 milioni di persone, mentre le utenze telefoniche sono circa 107 milioni.”
Potrebbe trattarsi quindi di una sorta di “pagare tutti per pagare meno”, ma le incognite non mancano, a partire dalla modalità di conteggio delle utenze. Lo spiega lo stesso Ministro, quando afferma che l’intervento in questione richiederebbe la definizione di un tetto massimo per ogni famiglia, per evitare che si finisca per pagare di più della cifra attuale.
L’opposizione non tarda a evidenziare la relativa confusione sul tema canone RAI. Il capogruppo PD in commissione di Vigilanza, Stefano Graziano, sottolinea infatti il dietrofront del governo sul tema del pagamento del canone in bolletta:
“Giorgetti ha affermato che il canone Rai resterà in bolletta per il 2023 e 2024, smentendo il suo collega di partito Salvini che ha detto che si sarebbe tolto. Ma poi nel 2025 cosa succederà?”
Lo scenario, pertanto, è in divenire, con provvedimenti in bilico tra l'esigenza di ottenere risorse per il servizio pubblico, e la necessità di una imposizione fiscale più giusta e coerente.
Come si paga adesso il Canone Rai?
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Dal 2016, il canone RAI è incorporato nella bolletta della luce. Il provvedimento, voluto dal Governo Renzi, puntava a diminuire l’evasione sull’imposta, che in precedenza doveva essere corrisposta tramite appositi bollettini. Un risultato che, secondo quanto affermato nel 2021 dall’amministratore delegato RAI, Carlo Fuortes, sembrava essere centrato. In quell’occasione, come riportato da Il Sole 24 Ore.it, l’AD sottolineava i vantaggi del pagamento del canone in bolletta: 7 milioni di paganti in più e un tasso di evasione che dal 27% era sceso a meno del 5%.
Il problema è che la spesa per il canone, secondo quanto specificato dall’Unione Europea, è un “onere improprio”, ovvero una spesa slegata dal settore energetico. L’UE ha invitato più volte l’Italia a mettere fine a questa pratica giudicata scorretta, cosa che per ora non è avvenuta (e non sembra avverrà a breve). Nel frattempo, allora, il canone verrà continuato a essere incluso in bolletta, con 10 rate annue da 9 euro.
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