Mercati in confusione e prezzi gas in aumento: l'autunno caldo dei consumatori

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Aumento prezzo gas ottobre 2024
Il prezzo del gas aumenta a ottobre 2024, e le previsioni non sono positive.

A ottobre 2024, la bolletta del gas dei clienti del Servizio di Tutela della Vulnerabilità (con condizioni equiparate al regime tutelato) aumenta del 5,3%, anche a causa della crescita del PSV. E il futuro non sembra promettere una svolta in positivo: le tensioni geopolitiche internazionali, legate alla guerra in Ucraina e a Gaza, rischiano di sconvolgere ulteriormente il mercato.

Le bollette gas di ottobre 2024 saranno più salate

"Per il mese di ottobre 2024, il prezzo di riferimento del gas per il nuovo cliente tipo [con consumi medi di gas di 1.100 metri cubi annui, n.d.r.] è pari a 116,77 centesimi di euro per metro cubo, in aumento del 5,3% su settembre. La variazione è dovuta all’aumento dei prezzi all’ingrosso, che incide sulla spesa per materia prima, e all’incremento di alcune componenti della spesa per il trasporto e la gestione del contatore."

ARERA.it, comunicato “Gas: Arera comunica il valore della materia prima del ‘Servizio di tutela della vulnerabilità’ per ottobre 2024”.

Come scritto nel comunicato che l'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) pubblica mensilmente per annunciare le nuove tariffe del metano per i clienti del tutelato, sono due le voci che hanno portato a un rialzo delle bollette del gas, rispetto a settembre.

  • L'aumento del prezzo della materia prima. Questa, nel dettaglio, è la situazione del PSV:
Prezzo gas settembre-ottobre 2024
MesePrezzo €/MWhPrezzo €/Smc
Ottobre 202440,82 €/MWh0,436 €/Smc
Settembre 202438,80 €/MWh0,415 €/Smc

Fonte: ARERA.

  • La crescita della spesa per il trasporto e la gestione del contatore, passata da 24,53 centesimi di euro (settembre) a 28,03 centesimi di euro (ottobre).

Gli aumenti del PSV non interessano in realtà solo i clienti del  Servizio di Tutela della Vulnerabilità ma anche tutti gli utenti del mercato libero che hanno attivato una tariffa a prezzo indicizzato. Così come la crescita della spesa per il trasporto e la gestione del contatore, riguarda tutti gli italiani, a prescindere dal tipo di tariffa sottoscritta.

Sai che c’è un modo per mettersi al riparo dai saliscendi periodici delle fatture? Si tratta delle tariffe a costo bloccato, disponibili però solo nel mercato libero. Se vuoi saperne di più, dai uno sguardo alle migliori offerte gas a prezzo fisso del momento.

Cosa succederà al prezzo del gas nei prossimi mesi?

Per capire cosa accadrà in futuro, è sempre utile guardare al passato. Spulciando l’andamento del prezzo del gas negli ultimi mesi, si nota una dinamica che è possibile definire atipica.

Generalmente gennaio e febbraio sono i mesi più freddi dell'anno e per questo i consumi sono più elevati. L'aumento della domanda dovrebbe portare all'innalzamento dei prezzi. Invece, i costi del metano registrati durante i primi mesi del 2024 erano più bassi di quelli di adesso.

Fonte: ARERA.

Inoltre, ora gli stoccaggi sono pieni, in attesa dell'arrivo della nuova stagione fredda, quindi in teoria non c’è scarsità della materia prima. 

E allora, cosa sta creando confusione nei mercati? Per rispondere, un fattore da esaminare è quello delle dinamiche geopolitiche. Sono due i fronti più caldi: quello legato alla guerra tra Russia e Ucraina, e l’altro relativo al conflitto di Gaza.

Europa-Russia: una dipendenza diminuita, ma non ridotta

Si parte da un dato: ogni anno, la Russia paga all’Ucraina 800 milioni di euro per il transito del gas da Mosca verso l'Europa. Un percorso necessario, perché ancora oggi il 20% della domanda di metano del Vecchio Continente viene coperto dalla nazione guidata da Vladimir Putin (in passato si arrivava a picchi del 45%). A fine anno, l’accordo tra Russia e Ucraina scadrà, e Kiev non sembra avere intenzione di rinnovarlo alle condizioni attuali.

Si tratta di un dettaglio cruciale, perché il gasdotto Sudzha, quello che attraversa il paese guidato da Volodymyr Zelensky, porta in Europa 280 milioni di metri cubi di gas a settimana, la metà di tutto quello ricevuto dal Vecchio Continente. Interrompere tale flusso non potrà che portare a un aumento della pressione dei prezzi che nemmeno gli stoccaggi pieni zeppi potranno alleviare per molto tempo.

La guerra di Gaza e i giochi di potere sul metano

Oltre a essere un intreccio inestricabile e purtroppo turbolento di culture e tradizioni, il territorio attorno a Gaza è una delle aree dove si concentrano le maggiori scoperte di giacimenti di gas degli ultimi decenni. Il dibattito coinvolge Israele, Egitto, Cipro e non solo. Ecco una panoramica:

  • in Israele, il protrarsi della guerra ha portato a un disimpegno di Chevron dai lavori sul giacimento Leviathan. Lo stop ferma la produzione a 12 miliardi di metri cubi annui, contro i 21 miliardi stimati. Inoltre, l’incertezza legata al gasdotto Tamar mette in difficoltà l’Egitto e il mediterraneo orientale;
  • Yitzhak Tshuva, spregiudicato miliardario israeliano, ha siglato nei mesi scorsi un accordo per acquisire i giacimenti di petrolio e gas britannici di Eni. La portata dell’operazione è globale, visto che partecipano anche società statunitensi, norvegesi e tedesche;
  • a Cipro, intanto, è stato scoperto il giacimento di gas Cronos 2, gestito da Eni, che si affianca a Cronos 1, Glafkos, Zeus e Calypso. Complice l’interesse di Chevron, Shell e NewMed, il piano è quello di sfruttare queste fonti per collegare l’Europa all’Egitto e a tutta l’area mediorientale;
  • in tale contesto, l’Italia si candida a diventare “hub energetico d’Europa”, secondo le parole della premier Giorgia Meloni. Tutto questo mentre, secondo rilevazioni Eurostat, il nostro paese è primo in Europa per aumenti del gas ai clienti finali, con un 16% in più rispetto al 2023 dovuto anche alla fine dei sussidi previsti in precedenza.

Le dinamiche da considerare, però, sono tante altre. Cipro, ad esempio, giudica finora insoddisfacenti le proposte ricevute per la gestione di Cronos 2, mentre il ruolo della Russia (tramite Tshuva) continua a rimanere preponderante. I rapporti ai minimi termini tra Turchia e Israele, inoltre, potrebbero spingere Erdogan ad abbandonare Netanyahu e aprire alla Grecia (soluzione gradita agli Stati Uniti). Senza considerare la variabile legata all'elezione del nuovo presidente americano, Donald Trump, che presumibilmente influenzerà lo scacchiere mondiale.

Insomma, lo scenario è particolarmente fluido e in divenire. Per rimanere sempre aggiornato, potresti iscriverti al canale Telegram di Selectra. Oltre a news e approfondimenti, troverai il supporto dei nostri esperti energia.

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