Termosifoni in Ghisa: Caratteristiche e Costi

aggiornato il
min di lettura
termosifoni-ghisa.png

Dal forte imprinting visivo e dal netto carattere evocativo. Trasformano qualsiasi luogo in “casa”. Imponenti, possenti, immarcescibili: i termosifoni in ghisa hanno scritto la storia delle abitazioni italiane dagli anni ‘50 ai giorni nostri. Oggi scopriremo caratteristiche, costi e manutenzione di questa tipologia di caloriferi, sottolineandone vantaggi e svantaggi per i consumatori.

Sarebbe ossimorico pensare ad un inverno senza riscaldamento domestico! Autonomo o centralizzato che sia, elettrico o a gas non importa! La casa ha bisogno di calore per poter diventare vivibile. Nonostante ciò comporti, invevitabilmente, dei costi maggiori a fine mese. Un calorifero, quindi, diventa l'alleato fondamentale per superare il "Grande Inverno" italiano...

Quando si potrà accendere il termosifone?Se hai un riscaldamento centralizzato, le ore e i giorni sono stabiliti dalla legge. Scopri la guida completa su: "Accensione Riscaldamento 2020: le Città, le Zone Climatiche e le Regioni d'Italia".

Termosifoni in Ghisa: caratteristiche strutturali

Partiamo dalle caratteristiche tecnico-strutturali di questa particolare tipologia di termosifoni. La ghisa è una lega metallica ferro-carbonio: a livello chimico è costituita da un tenore di carbonio che oscilla tra il 2,06% e il 6,67%. Se la quantità è inferiore al minimo allora parleremo di acciaio. Il carbonio presente nella ghisa si manifesta in due forme possibili: come grafite e come cementite. In base a questa distinzione e al tenore presente di cementite e grafite potremo distinguere 3 tipi di ghise:

  • Ghise trotate: in questo caso avremo la presenza sia di grafite che di cementite
  • Ghise bianche: qui prevale la cementite
  • Ghise grigie: con prevalenza di grafite

La ghisa è un materiale duro, pesante ma al contempo abbastanza fragile. È poco resistente ai processi di flessione e trazione ma in compenso non è soggetto a erosione o corrosione. La ghisa non è malleabile né plasmabile ma possiede un’ottima fusibilità a temperature non troppo elevate. È diventata, negli anni, il materiale di riferimento nel settore termo-sanitario, nella fattispecie per i caloriferi ed il riscaldamento domestico. Nell’immaginario collettivo, infatti, i termosifoni in ghisa sono quelli dall’allure vintage, un po’ pesanti ma affidabili e immarcescibili.

Esistono, fondamentalmente, due tipi di caloriferi in ghisa:

  • Termosifoni in ghisa a colonne: sono più retró ovvero quelli, per intenderci, che presentano elementi tubolari distanziati tra loro che ne permettono una pulizia più rapida. Sono modulari e quindi si adattano perfettamente alle dimensioni di ogni singola stanza: per intenderci facciamo l’esempio del bagno. In questo tipo di stanza, in genere di dimensioni ridotte rispetto ad una camera da letto, avremo bisogno soltanto di due o tre elementi tubolari o colonnine per riscaldare perfettamente l’ambiente.
  • Termosifoni in ghisa a piastre, invece, sono più moderni e dal design più accattivante. Belli ma anche funzionali: essendoci poco spazio tra gli elementi costituenti si arriverà a massimizzare il rendimento del calorifero ed il relativo irraggiamento di calore.
termosifoni ghisa

Quanto consumano i Termosifoni?

Bolletta Gas troppo alta in inverno? Leggi l'articolo sulle Migliori Offerte Gas del Mese.

Vantaggi e Svantaggi dei Termosifoni in Ghisa

Come in ogni aspetto della vita anche per il riscaldamento domestico esistono vantaggi e svantaggi, il cosiddetto rovescio della medaglia. Che qui analizzeremo in maniera dettagliata. Partiamo proprio dal quid in più, dalle peculiarità, dai lati positivi di un termosifone in ghisa. Ecco tutti i vantaggi:

  • Alta affidabilità e resistenza: la lega ferro-carbonio di questi termosifoni permette un alto rendimento, una resistenza ultra decennale essendo “lavorati” a livello meccanico con speciali tolleranze e collaudati per un alto rendimento.
  • Sicurezza: i termosifoni in ghisa sono estremamente sicuri. Il rendimento, però, dipenderà sempre dalla pulizia, dalla manutenzione, dalla qualità dell’acqua, etc.
  • Bassi costi di manutenzione: restando in tema di “mantenimento” i termosifoni in ghisa hanno un basso costo di manutenzione. Infatti, la lega ferro-carbonio, non è attaccabile da agenti esterni, primo fra tutti la ruggine. È quasi totalmente immune dalla corrosione. I termosifoni, però, potranno acquisire un colore giallognolo che potrà essere facilmente eliminato con un tocco di vernice e della carta vetrata per eliminare eventuali incrostazioni.
  • Modularità: con i termosifoni in ghisa sarà possibile aggiungere o eliminare moduli, dipendendo sempre dallo spazio a disposizione nelle abitazioni e alle necessità energetiche di ogni individuo
  • Elevata inerzia termica: un termosifone in ghisa, sebbene tardi molto nel riscaldarsi, mantiene il calore a lungo. In soldoni, una volta spento il riscaldamento, i termosifoni continueranno a mantenere la casa calda a lungo. Un vantaggio importante per le case abitate sempre, come quelle di città. Un quid da non sottovalutare soprattutto se prendiamo in considerazione il tema del risparmio in bolletta a fine mese, che sta a cuore e tutti noi! Inoltre al dilatarsi, la ghisa, non genera nessun tipo di rumore fastidioso.
  • Design: sebbene si pensi ai termosifoni in ghisa come classici, pesanti, vintage, “vecchi” questi acquisiscono un’estetica speciale e molto retró. Soprattutto che non passa mai di moda e si adegua perfettamente ad ogni abitazione, casa e design. Inoltre ne esistono di moderni, molto più ricercati e dalle decorazioni vagamente liberty e raffinate.
  • Posizione: un termosifone in ghisa può essere montato in qualsiasi punto della stanza senza alcun tipo di problema. Accanto o dietro a sedute come divani e poltrone, sotto le finestre, dietro le porte.

Passiamo ad analizzare gli svantaggi di un calorifero in ghisa:

  • Tempi di riscaldamento molto lunghi: i termosifoni in ghisa impiegano molto tempo in riscaldarsi. Ciò implica che non sono i più adatti per le seconde case, quelle “poco vissute” come quelle al mare o in montagna. O per le abitazioni di passaggio o molto grandi.
  • Grandi quantità di acqua da riscaldare per mettere in funzione il sistema di riscaldamento.
  • La ghisa è una lega ferrosa molto pesante ed abbastanza ingombrante che mal si adatta a contesti piccoli o stanze anguste.
  • I termosifoni in ghisa possono durare anche più di cinquant’anni ma hanno bisogno di revisione e manutenzione costante. Che molto spesso può diventare laboriosa come vedremo più in basso. Pulizia esterna, lavaggio interno e sfiato, verniciatura sono solo alcuni degli step per evitare di inficiare la bellezza e la funzionalità dei caloriferi in ghisa.

Leggi la nostra guida su come regolare la temperatura dei termosifoni.

Come sfiatare i Termosifoni in Ghisa con e senza valvola

Restando in tema di manutenzione e pulizia fondamentale diventa lo sfiato dei termosifoni in ghisa per evitare eventuali malfunzionamenti. All’interno di questa categoria di caloriferi possono crearsi delle bolle d’aria che impediscono all’acqua di riscaldarsi nel modo giusto. Le bolle si posizioneranno vicino alla valvola di sfiato (posta in genere nella parte superiore del termosifone). Come fare per ovviare a questo fastidioso problema? Come eliminare le bolle d’aria interne? Come ripulire perfettamente l’interno di un termosifone in ghisa? Ricordiamo che queste operazioni devono essere svolte sempre a termosifoni spenti e freddi. I passi da seguire sono pochi e semplici ma dovremo fare una netta differenza tra i termosifoni con e senza valvola di sfiato. Per i termosifoni in ghisa con valvola di sfiato la pulizia interna e l’eliminazione delle bolle d’aria consta dei seguenti step:

  1. Porre una bacinella sotto la valvola di sfiato
  2. Ruotare in senso antiorario la valvola per aprirla del tutto
  3. Lasciar aperta la valvola per far defluire nell’ordine aria, aria mista ad acqua ed acqua sporca e nuovamente aria
  4. Richiudere la valvola di sfiato

I termosifoni ora saranno perfettamente puliti e liberi da bolle d’aria e torneranno a funzionare correttamente. Purtroppo, soprattutto nei caloriferi più antichi, potrà capitare che la valvola di sfiato non sia presente.Spesso presentano il tubo d’ingresso dell’acqua nella parte alta del calorifero e il condotto d’uscita nella zona inferiore. Come fare in questo caso? Scopriamolo insieme:

  1. Si potrebbe svitare il dadone nella parte alta del calorifero, in genere posto su un lato. Purtroppo, però, il dadone potrebbe essere difficile da svitare a causa della presenza di vernice stratificata negli anni. Inoltre richiuderlo in maniera non ermetica comporterebbe delle perdita d’acqua importanti. È comunque un’azione fattibile anche se abbastanza complessa a livello tecnico-pratico.
  2. Altra opzione, stavolta più semplice, è lavorare direttamente sul dado d’ingresso delle tubature dell’acqua. In questo fuoriuscirà nell’ordine prima aria, aria mista ad acqua, acqua sporca ed infine di nuovo aria. Una volta conclusa l’operazione si dovrà chiudere ermeticamente con una chiave inglese il dado.

Termosifoni in ghisa senza valvola?Visto che le operazioni per i termosifoni più antichi, come abbiamo visto, sono più laboriose e tediose sarebbe cosa buona e giusta installare le valvole di sfiato. Si trovano in qualsiasi negozio di idraulica e vi renderanno la vita più semplice ma soprattutto quella dei vostri termosifoni!

I costi di un Termosifone in Ghisa

Hai paura di spendere troppo per i termosifoni in ghisa?Il costo dei singoli elementi, della manutenzione e dell’installazione di un termosifone in ghisa ti sembrano elevati? Ricorda che potrai ottenere importanti detrazioni fiscali grazie al Bonus Ristrutturazioni, attivo anche per il 2019. Se decidi di installare o di sostituire dei caloriferi in ghisa durante i lavori di ristrutturazione nella tua abitazione, potrai aver diritto a detrarre il 50% di quanto speso nel corso di 10 anni. Qui potrai trovare tutte le informazioni che ti servono per ciò che concerne modulistica e tempistiche.

Ma quanto costa in media un termosifone in ghisa? E la manodopera? E la sostituzione? Ovviamente, come ci teniamo sempre a specificare, i prezzi possono variare in base alla regione, alla stagionalità e alla qualità delle materie prime. Ma in linea di massima per un termosifone in ghisa a colonne da 3 elementi i prezzi possono oscillare tra i 50 ed i 250 €. Per l’installazione di un termosifone i prezzi si muovono in un range abbastanza ampio: dai 300 ai 1.500 €. Ciò dipende dalle eventuali modifiche da apportare agli impianti esistenti e alla creazione della predisposizione dell'attacco per calorifero in ghisa. Per quanto riguarda la sostituzione i prezzi sono leggermente più contenuti: dai 30 ai 150 € a calorifero ai quali va sommata la spesa della manodopera.