Bolletta riscaldamento: quanto pesa sulle famiglie italiane?
L’inverno si sta avvicinando e hai paura che ti arrivino bollette altissime per il riscaldamento? Quanto consumerà nel 2019 una famiglia standard per il gas? Hai il riscaldamento centralizzato o autonomo? Vediamo insieme quale opzione è migliore per le tue esigenze!
Quanto costa la spesa per il riscaldamento?
Ogni inverno, il costo per il riscaldamento pesa in modo importante sulle bollette delle famiglie italiane. Il riscaldamento dell’abitazione infatti è di solito la parte più ingente della spesa totale fatturata nella bolletta del gas metano.
Uno dei fattori che influisce maggiormente sul costo del riscaldamento è la zona climatica: infatti, nelle regioni più fredde, si avrà un consumo di gas molto più alto rispetto alle zone con un clima più mite. In base alla zona geografica (esitono 6 zone tariffarie), cambia anche la tariffa del gas legata ai costi di distribuzione. Alcune regioni prevedono anche un’addizionale regionale, oltre all’accisa sul consumo che è divisa in due zone: Centro Nord e Centro Sud.
Quando si potranno accendere i riscaldamenti?Se hai un riscaldamento centralizzato, le ore e i giorni sono stabiliti dalla legge. Scopri di più nella guida:"Accensione Riscaldamento 2020: tutte le Città e le Regioni d'Italia".
Il costo della bolletta di una famiglia standard
La bolletta del gas è composta da diverse componenti: la prima voce è la spesa materia gas, che dipende dal prezzo dell'offerta che abbiamo scelto. Le altre quote sono la spesa di trasporto e gestione e gli oneri di sistema, stabiliti sempre dall'Autorità. Nel grafico vedi le quote della bolletta del gas di una famiglia standard con un consumo di gas annuale di 1400 metri cubi, che lo utilizza anche per il riscaldamento autonomo. Il costo, indicato in c€ a metro cubo, è calcolato con la tariffa del servizio di maggior tutela.
Fonte: elaborazione su dati ARERA - tariffa mercato tutelato 2018
Al giorno d'oggi purtroppo le imposte dello Stato e gli oneri hanno un peso notevole sul totale della bolletta del gas. Tuttavia è possibile avere un risparmio sul costo del gas cercando un'offerta a prezzo più basso, adatta alle nostre esigenze.
Qualche consiglio per risparmiare sul gas
Con qualche piccolo accorgimento è possibile preservare gli impianti e risparmiare a fine mese sulla bolletta del gas metano. Qui puoi trovare qualche consiglio per diminuire il consumo ed evitare di pagare fatture altissime.
- Fare la manutenzione degli impianti
- Controllare la temperatura ambiente prima di impostare il termostato
- Fare attenzione alle fasce orarie in cui viene acceso il riscaldamento
- Schermare le finestre durante la notte
- Evitare di coprire il termosifone
- Arieggiare la casa al mattino presto
- Non accendere i termosifoni nelle stanze non utilizzate
- Evitare le dispersioni di calore
Un altro modo per poter risparmiare sul costo del gas è quello di scegliere una tariffa conveniente. Per maggiori informazioni sulle offerte gas più basse puoi contattare il numero 010.848.01.61 o utilizzare il servizio di richiamata gratuita.
Riscaldamento centralizzato o autonomo?
La scelta dell’impianto migliore per le proprie esigenze è soggettiva, anche se in generale, per ragioni tecniche ed economiche, si tende a scegliere il riscaldamento centralizzato. In realtà fino ad alcuni anni fa, i clienti erano titubanti sulla scelta del tipo di riscaldamento per le proprie abitazioni, ma negli ultimi anni la scelta sta ricadendo con maggior frequenza sul riscaldamento autonomo, in quanto la caldaia privata risulta essere la soluzione più economica perché consente di adattare alle proprie esigenze l’accensione e lo spegnimento.
Riscaldamento autonomo: cos’è?
Un’abitazione è dotata di riscaldamento autonomo quando l’impianto è posizionato all’interno dell’immobile. Si può ricorrere a caminetti, stufe a legna o a pellet, ma la soluzione più frequentemente adottata è quella di una caldaia alimentata a metano e collegata a un sistema di tubazioni e caloriferi. Qual è il vantaggio di questo tipo di riscaldamento?
La risposta è semplice, poichè il vantaggio del riscaldamento autonomo è, appunto, l’autonomia. Il cliente può accendere e spegnere l’impianto a suo piacimento, in base alla sue esigenze, ma pur sempre nel rispetto della legge, che non permette di scaldare l’abitazione oltre i 20 gradi (+2 gradi di tolleranza)e rispettando l’inizio e la fine della stagione in cui è consentito riscaldare. Nelle regioni del Nord Italia, l'accensione del riscaldamento è consentita nel periodo compreso tra la metà di ottobre e la metà di aprile; nelle regioni centrali i termosifoni possono essere accesi da inizio novembre a metà aprile; al Sud, invece, questa tempistica si riduce notevolmente e il periodo di accenzione del riscaldamento è compreso tra inizio dicembre e metà marzo.
Riscaldamento centralizzato: cos’è?
Le abitazioni con riscaldamento centralizzato, invece, hanno una caldaia comune a più abitazioni e sono fornite da un sistema di tubazioni che portano l’acqua calda fino ai caloriferi di ciascuna abitazione. Questa è la tipica situazione che si puo`verificare nei condomini. Le caldaie centralizzate sono solitamente alimentate a gasolio o a metano ed essendo caldaie di grandi dimensioni hanno il vantaggio di fornire alle abitazioni la stessa quantità di calore che le caldaie autonome, ma con prezzi più bassi.
Il grande svantaggio però è costituito dal fatto di dover dipendere da una decisione comune relativa all’orario e alle condizioni di funzionamento. Nelle regioni italiane più fredde, è permessa l'accensione del riscaldamento per un massimo di 14 ore al giorno; nelle aree centrali 10-12 ore; mentre al Sud 6-8 ore al giorno. Questo puo`diventare un problema per coloro che trascorrono la maggior parte della giornta fuori casa e quindi non ha l’esigenza di scaldarla, ma si trovano comunque a dover pagare lo stesso importo di coloro che invece trascorrono tutto il giorno nell’abitazione.
Quale mi conviene scegliere?
Con i nuovi sistemi di contabilizzazione individuale, il riscaldamento centralizzato è quello più conveniente. In questo modo è possibile unire l’efficienza di queste caldaie potenti, con la possibilità di pagare solamente i propri consumi.
D’altra parte, un impianto con riscaldamento autonomo è vantaggioso nel momento in cui nel condominio siano presenti vari immobili morosi: con il sistema termoautonomo ci si tutela dal dover incorrere nel pagamento di fatture molto elevate, poichè altri condomini non pagano la propria parte.
Con le valvole termostatiche si risparmia
Installa valvole termostatiche!
Bollette troppo alte? Installa le valvole termostatiche ai tuoi termosifoni! Per legge, a partire dal 31 dicembre 2016, in Italia tutti i condomini con riscaldamento centralizzato dovranno installare un impianto con termostati e contabilizzatori di calore, per tenere sotto controllo i consumi di ogni singola famiglia.
Queste valvole sono molto utili poichè, attraverso un sistema a soffietto, riescono a interrompere il flusso di acqua calda (e quindi di calore) una volta raggiunta la temperatura desiderata. Viceversa, attivano in automatico il termosifone se la temperatura della stanza diminuisce.
Insieme a queste valvole, vengono installati anche dei contacalorie che servono per quantificare l'effettivo consumo energetico e una volta installati sui singoli radiatori, calcolano il calore effettivamente consumato.
Stai cercando un'offerta per il gas metano? Visita la pagina dedicata e scegli la migliore tariffa gas del mese che meglio rispecchia le esigenze della tua famiglia!
Condomini: come staccarsi dall’impianto di riscaldamento centralizzato?
Vuoi staccarti dall'impianto centralizzato?
Le famiglie che scelgono di staccarsi dall’impianto centralizzato non dovranno più contribuire al pagamento del combustibile necessario a far funzionare la caldaia comune. Dovranno però comunque affronatre delle spese per la manutenzione straordinaria dell'impianto e per la sua messa a norma. Prima di richiedere lo stacco dall’impianto centralizzato, va richiesto il sopralluogo di un tecnico che possa certificare che il distacco dal sistema centrale non comporta nessun squilibrio energetico al condominio.
Una volta ottenuto il documento, rilasciato dal tecnico abilitato, le famiglie interessate dovranno comunicare l’intenzione di staccarsi dall’impianto all’amministratore condominiale o a chi ne fa le veci. Il primo passo sarà quindi predisporre una canna fumaria adeguata, che dovrà uscire sopra il tetto dell’edificio. Questo comporta costi molto elevati per il cliente e spesso la nuova canna fumaria non può esser realizzata perché contraria alle norme comunali o condominiali.
Come funziona il riscaldamento a pavimento
Questo nuovo sistema di riscaldamento è costituito da pannelli radianti e tubi che diffondono il calore. Comunemente si crede che questo sistema possa essere utilizzato solo nei pavimenti delle case, ma non è così: infatti esistono anche forme di riscaldamento che utilizzano la medesima tecnologia applicata al soffitto o alla parete.
Questo impianto di riscaldamento puo`essere ad acqua, se sfrutta la circolazione dell'acqua calda in un circuito chiuso, o elettrico, se invece vengono utilizzate le resistenze elettriche. Il sistema più diffuso è quello ad acqua, costituiti da tubazioni in cui scorre acqua calda da una caldaia, da una pompa di calore oppure da un impianto fotovoltaico. Il riscaldamento a pavimento permette una miglior distribuzione del calore all'interno della casa e permette di riscaldare l'ambiente in tempi brevi: sono sufficienti infatti circa 15 minuti dall'accensione, perchè si riscaldi il pavimento e di conseguenza tutta la stanza.
Questo tipo di riscaldamento non è consigliato per tutti i tipi di pavimento: la moquette, ad esempio, è particolarmente adatta per questo sistema perchè così si mantiene asciutta, mentre il parquet potrebbe creare qualche inconveniente poichè è alto il rischio di sollevamento.
Vantaggi e svantaggi del riscaldamento a pavimento
Pro | Contro |
Il sistema funziona a basse temperature e quindi i costi sono inferiori rispetto al classico termosifone, a parità di utilizzo | La realizzazione dell’impianto è molto costosa |
Non si ha bisogno né di una caldaia, né di una canna fumaria, né di tubazioni di distribuzione | Alti costi di manutenzione |
Non serve manutenzione frequente | Per realizzare un riscaldamento a pavimento occorre aumentare lo spessore anche di 7-8 centimetri del pavimento stesso |
Il sistema agisce direttamente sul corpo, senza dover prima riscaldare gli ambienti: questa è la miglior condizione per la salute | Non adatto a tutti i tipi di pavimento |
Costi del riscaldamento a pavimento
Il costo medio di un impianto a riscaldamento a pavimento si aggira tra i 55 e i 130 € a metro quadro. Il costo di realizzazioneè molto alto ma puo’ essere ammortizzato nel tempo, poichè comporta notevoli risparmi sulle bollette. Fortunatamente, questa forma di riscaldamento prevede agevolazioni fiscali per il cliente.