Bolletta Riscaldamento di Casa: Quanto Costa sulle Famiglie?

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Con l'accensione dei termosifoni, sempre più famiglie si chiedono come risparmiare e quanto costa il riscaldamento di casa in bolletta. Qui leggi le informazioni sui consumi, su come risparmiare e quale tipo di riscaldamento è più conveniente.

Quanto costa la bolletta per il riscaldamento?

Quanto costa il riscaldamento

Ogni inverno, il costo per il riscaldamento pesa in modo importante sulle bollette delle famiglie italiane. Riscaldare l’abitazione infatti è di solito la parte più pesante sulla spesa totale nella bolletta del gas metano.

Uno dei fattori che influisce maggiormente sul costo del riscaldamento di casa è la zona climatica: infatti nelle regioni più fredde si ha un consumo di gas molto più alto rispetto alle zone con un clima più mite.

In base alla zona geografica (esistono 6 zone tariffarie), cambia anche l'offerta del gas legata ai costi di distribuzione. Alcune regioni prevedono inoltre un’addizionale regionale, oltre all’accisa sul consumo che è divisa in due zone: Centro Nord e Centro Sud.

Quando si possono accendere i riscaldamenti di casa?

Le ore e i giorni di accensione del riscaldamento sono stabiliti dalla legge, soprattutto per coloro che hanno un impianto centralizzato. In generale, queste date di accensione cambiano in base alla zona in cui ti trovi. Ad esempio nel Sud Italia generalmente gli impianti si accendono più tardi e si spengono prima, grazie al clima mite.

Qual è il costo del riscaldamento per una famiglia?

Non è semplice fornire una stima di costo del riscaldamento per una famiglia standard. Infatti la bolletta del gas è composta da diverse componenti di spesa, che incidono sull'importo finale.

Tra queste c'è la spesa materia gas, che dipende soprattutto dal prezzo al Smc dell'offerta sottoscritta con il fornitore. Le altre quote sono la spesa di trasporto, di gestione e gli oneri di sistema, stabiliti dall'Autorità. Al giorno d'oggi purtroppo le imposte dello Stato e gli oneri costituiscono ancora un importo notevole.

Secondo le stime più recenti di ARERA, una famiglia spende in media almeno 900€/anno per scaldare la propria abitazione. Tuttavia questa somma può cambiare moltissimo a seconda di altri fattori, come:

  • le abitudini di consumo;
  • l'offerta gas e le condizioni contrattuali sottoscritte;
  • l'isolamento termico di casa (presenza di spifferi, infissi datati, cappotto interno);
  • il tipo di impianto di riscaldamento installato (caldaia a gas, pompa di calore, ecc.);
  • le dimensioni della casa;
  • il numero di abitanti;
  • la tipologia di caldaia installata (la caldaia a condensazione aiuta a risparmiare).

Qualche consiglio per risparmiare sul riscaldamento

Con qualche piccolo accorgimento è possibile preservare gli impianti e risparmiare sulla bolletta del gas metano, senza rinunciare però al comfort e alle tue abitudini di consumo. Tra queste buone pratiche ci sono:

  1. fare la corretta manutenzione alla caldaia e agli impianti;
  2. chiudere bene le finestre per evitare spifferi e dispersioni di calore;
  3. impostare la temperatura costante del riscaldamento dal termostato;
  4. evitare di coprire i termosifoni;
  5. confrontare le migliori offerte gas per trovare quella più adatta a te;
  6. arieggiare la casa al mattino presto;
  7. non accendere i termosifoni nelle stanze non utilizzate;
  8. utilizzare le valvole termostatiche per ottimizzare i consumi.

Conviene il riscaldamento centralizzato o autonomo?

La scelta tra riscaldamento centralizzato o autonomo è soggettiva, anche se in generale si tende a scegliere il riscaldamento centralizzato. Nonostante questo, negli ultimi anni sono aumentate le richieste per il riscaldamento autonomo, in quanto la caldaia privata permette di adattare l'impianto di casa alle proprie esigenze.

Nel sistema di tipo autonomo, il macchinario che regola il riscaldamento è posizionato all’interno dell’immobile. Solitamente si tratta di una caldaia per il riscaldamento, ma possono essere anche stufe a legna o a pellet. Il principale vantaggio di questo impianto è, appunto, l’autonomia. Il cliente può accendere e spegnere il riscaldamento a suo piacimento e in base alla proprie esigenze, ma pur sempre nel rispetto della legge.

Al contrario, le abitazioni con riscaldamento centralizzato hanno una caldaia comune a più abitazioni e sono fornite da un sistema di tubazioni che portano l’acqua calda fino ai caloriferi di ciascuna abitazione. Questa è la tipica situazione che si può verificare nei condomini.

Le caldaie centralizzate sono solitamente alimentate a gasolio o a metano hanno il vantaggio di fornire alle abitazioni la stessa quantità di calore delle caldaie autonome, ma con prezzi più bassi. Il grande svantaggio però è costituito dal fatto di dover dipendere da una decisione comune relativa all’orario e alle condizioni di utilizzo.

Quale conviene scegliere?

La scelta tra il riscaldamento centralizzato o autonomo è soggettiva. Tuttavia, grazie all'impiego dei contacalorie per termosifoni, il riscaldamento centralizzato nei condomini viene definito sempre più spesso come il più conveniente. Grazie a questo meccanismo è possibile unire l’efficienza di caldaie grandi e potenti con la possibilità di pagare solamente per ciò che si consuma.

Con le valvole termostatiche si risparmia

Le valvole termostatiche

Installare le valvole termostatiche ai tuoi termosifoni, come anticipato, aiuta a risparmiare, in quanto riescono a interrompere il flusso di acqua calda (e quindi di calore) una volta raggiunta la temperatura desiderata. Viceversa, attivano in automatico il termosifone se la temperatura della stanza diminuisce.

Per legge in Italia l'installazione delle valvole termostatiche è obbligatoria per tutti i condomini con riscaldamento centralizzato. Insieme ai contabilizzatori di calorie, aiutano a tenere sotto controllo i consumi di ogni singola famiglia.

Come staccarsi dall’impianto di riscaldamento centralizzato?

In primo luogo è necessario richiedere un sopralluogo a un tecnico che possa certificare la fattibilità dell'intervento. Una volta ottenuto il documento è necessario comunicare il tutto all’amministratore condominiale e, in seguito all'autorizzazione, predisporre una canna fumaria adeguata. Questo comporta costi piuttosto elevati per il cliente e spesso la nuova canna fumaria non può esser realizzata perché è contraria alle norme comunali o condominiali.

Come funziona il riscaldamento a pavimento

Il riscaldamento a pavimento è composto da pannelli radianti e tubi che diffondono il calore. Il meccanismo può essere ad acqua, se sfrutta la circolazione dell'acqua calda in un circuito chiuso, o elettrico, se invece vengono utilizzate le resistenze elettriche.

Il sistema più diffuso è quello ad acqua collegato a una pompa di calore oppure da un impianto fotovoltaico. Il riscaldamento a pavimento permette una miglior distribuzione del calore all'interno della casa e permette di riscaldare l'ambiente in tempi brevi: sono sufficienti infatti circa 15 minuti dall'accensione, affinché si riscaldi il pavimento.

Vantaggi e svantaggi del riscaldamento a pavimento
ProContro
  • Il sistema funziona a basse temperature e quindi i costi sono inferiori
  • Non si ha bisogno né di una caldaia né di una canna fumaria,
  • Non serve manutenzione frequente
  • Il sistema agisce direttamente sul corpo, senza dover prima riscaldare gli ambienti
  • La realizzazione dell’impianto è molto costosa
  • Anche i costi di manutenzione sono piuttosto altri
  • Per realizzare un riscaldamento a pavimento occorre aumentare lo spessore anche di 7-8 centimetri
  • Non adatto a tutti i tipi di pavimento