Comunità Energetiche Rinnovabili: cosa sono, vantaggi e come realizzarle

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comunità energetiche in italia
Comunità energetiche: come funzionano? Quali leggi vanno rispettate? Ecco la guida completa.

Anche in Italia è possibile organizzare le comunità energetiche. Queste comportano vantaggi per famiglie e aziende che diventeranno produttori, consumatori e venditori di energia. Ecco tutti i riferimenti normativi e i principi da adottare entro giugno 2021.

Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia: l'adeguamento alla direttiva europea L'Italia dovrà adeguarsi alla direttiva europea e regolamentare con apposita normativa nazionale l'organizzazione delle comunità energetiche per l'autoconsumo, la produzione e la vendita di energia. Il termine fissato per il completo adeguamento dell'Italia è giugno 2021, entro il quale si dovrà garantire non solo di aver di recepito la direttiva con una normativa precisa, ma anche di aver fissato nuovi obiettivi di produzione energetica sostenibile per il futuro.

Comunità Energetiche Rinnovabili: cosa sono?

Le comunità energetiche sono un gruppo di soggetti (comuni, condomini, famiglie o cooperative) capaci di produrre, consumare e condividere energia nel rispetto del principio di autoconsumo energetico e autosufficienza, utilizzando impianti che producono energia pulita rinnovabile.

Con l’istituzione delle comunità energetiche rinnovabili si dà il via alla possibilità di produrre energia tramite fonti di energia rinnovabile, come i pannelli fotovoltaici. La vera novità, però, sta nella possibilità di scambiare e accumulare energia tra i cittadini, nel vero spirito di comunità. In questo modo famiglie, condomini, stabilimenti produttivi, cooperative potranno diventare produttori e consumatori nello stesso tempo, semplicemente installando impianti nelle proprie abitazioni o stabilimenti, capaci di produrre energia rinnovabile.

Vantaggi: le famiglie e i condomini in una comunità energetica

I motivi per creare delle comunità energetiche sono svariati: condomini, cooperative, industrie e comuni sono tutti soggetti che potrebbero trarre grande beneficio dalla produzione e condivisione dell'energia prodotta da fonti rinnovabili. Quali sono i principali vantaggi? Analizziamoli insieme:

Principali vantaggi delle comunità energetiche: Dettagli
VANTAGGIO DETTAGLI
Ambientali

Riduzione delle emissioni di CO2, in quanto le comunità energetiche utilizzano energia prodotta da fonti rinnovabili.

Sociali

Autoproduzione di energia e distribuzione della stessa tra i cittadini della comunità energetica.

Economici

Risparmio sui costi di importazione, in quanto le comunità energetiche garantiscono al Paese maggiore autosufficienza energetica.

Risparmio in bolletta Grazie ai fenomeni di autoproduzione e distribuzione interna di energia i membri della comunità possono godere di notevoli vantaggi in termini di abbattimento dei costi in bolletta.

Secondo una ricerca del Politecnico di Milano il giro di affari legato alle comunità energetiche potrebbe arrivare a 29 miliardi di euro, equivalenti a due punti del PIL nazionale.

Comunità Energetiche Rinnovabili Milleproroghe: la normativa europea e l’emendamento normativo

La nascita delle comunità energetiche è legata alla Direttiva europea 2001/2018/UE sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e la preparazione degli Stati membri di:

Adottare misure, tra cui la fornitura di informazioni, la fornitura di assistenza tecnico-finanziaria, la riduzione dell'onere amministrativo, compresi i criteri di gara incentrati sulle comunità, la creazione di periodi d'offerta su misura per le comunità di energia rinnovabile o la possibilità per tali comunità di essere retribuite tramite sostegno diretto quando rispettano i requisiti degli impianti di piccola taglia.

cit. art.26 Direttiva 2001/2018/UE

In alcuni dei paesi membri dell’UE sono già state avviate delle modifiche alla normativa nazionale per avviare la nascita di comunità energetiche urbane nei condomini, centri commerciali o negli uffici pubblici. Il nodo della direttiva è stato quello di mettere al centro dell’attenzione lo sviluppo di energia pulita e la sua distribuzione attraverso le comunità energetiche.

In Italia la Direttiva deve essere recepita entro giugno 2021 e con l’accettazione dell’emendamento al Milleproroghe la strada inizia ad essere sempre più delineata per il nostro paese. Inoltre, è stata recentemente emanata la delibera 318/2020/R/EEL di ARERA che chiarisce e disciplina la differenza tra comunità energetiche e autoconsumo collettivo, rappresentando un importante passo in avanti per l'adeguamento alla normativa comunitaria. Per maggiori info ecco la guida completa: "Comunità Energetiche e Autoconsumo Collettivo: la nuova delibera ARERA".

Leggi la direttiva UE Entra nel dettaglio della normativa europea, leggi la direttiva (UE) 2018/2001 del parlamento europeo e del consiglio dell'11 dicembre 2018, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili.

La comunità energetica nel decreto Milleproroghe

Per l’Italia è tempo di adeguamento alla normativa europea, la data di scadenza per agevolare lo sviluppo e la condivisione di energia rinnovabile è giugno 2021 e la normativa vigente non è ancora pronta ad affrontare questa rivoluzione nel campo energetico e sociale.

Energia rinnovabile
Autoconsumo e condivisione di energia

Con l’accettazione dell’emendamento presentato da Legambiente e Italia Solare, l’Italia ha fatto un passo avanti verso l’adeguamento. Infatti l’emendamento è diventato legge nel Milleproroghe (Legge 08/2020).

Tuttavia per completare tutti i passaggi e dare vita alle prime comunità energetiche in Italia, resta solo la delibera dell’ARERA (di cui parleremo nei prossimi paragrafi) e il decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico.

 

Finalmente sarà possibile produrre e scambiare l’energia pulita nei condomini e tra imprese, tra edifici pubblici e attività commerciali. In questo modo si apre la strada per progetti locali di impianti solari in autoproduzione ma anche per scambiare localmente l’energia in eccesso, con riduzione di sprechi e vantaggi tanto ambientali quanto economici per imprese, famiglie e comunità

Edoardo Zanchini vicepresidente Legambiente

Le proposte dell’emendamento al Milleproroghe per lo sviluppo di comunità energetiche

L’emendamento è stato presentato da Legambiente e Italia Solare durante la Fiera Ecomondo di Rimini per dare finalmente il via alla creazione di comunità energetiche e sistemi di autoconsumo da fonti rinnovabili. Gli obiettivi della proposta sono:

  • Valorizzare lo scambio di energia da fonti rinnovabili per utenze situate nella stessa rete di distribuzione;
  • Valorizzare progetti locali;
  • Creare vantaggi per l’energia autoconsumata;
  • Spingere alla creazione di aggregazioni in grado di soddisfare i bisogni;
  • Integrare sistemi per accumulare e scambiare energia elettrica con sistemi efficienti;
  • Contribuire a stabilizzare il sistema.

Ma cos’è praticamente una comunità energetica rinnovabile?

In Italia ci sono già alcuni esperimenti di comunità energetiche nati da iniziative locali e regionali (per questo si parla di "comunità energetiche locali" e "comunità energetiche Italia"). La regione Piemonte e la regione Puglia sono tra le prime che hanno dato vita a progetti di autoconsumo collettivo. Esaminiamo più da vicino questi due primi casi italiani.

Comunità energetica Italia a Pinerolo: il caso Piemonte

comunità energetica: Legambiente
Simulazione di una comunità energetica - Da: Rapporto Legambiente (legambiente.it)

La comunità energetica di Pinerolo si chiama Territorio Sostenibile, nella regione Piemonte ed è uno dei primi esperimenti più riusciti in Italia. La zona di Pinerolo si estende su circa 1.300 km quadrati, per una popolazione di 150 mila abitanti. La comunità energetica è nata con la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra un gruppo di Comuni locali che aveva lo scopo di creare la prima Oil Free Zone in Italia.

L’obiettivo attuale è quello di arrivare ad un’autosufficienza energetica con fonti rinnovabili, con una produzione locale di energia, autoconsumo e autoscambio di energia pulita. I vantaggi per la comunità sono: ambientali prima di tutto, ma anche economici, grazie al risparmio economico dei cittadini e al fatto che la comunità energetica una volta avviata completamente diventerà un motore per lo sviluppo del territorio.

La Regione Piemonte ha messo a disposizione dei comuni favorevoli allo sviluppo delle comunità energetiche 50.000 euro. Ad ogni richiedente sarà destinata una somma tra i 5 e i 10 mila euro fino ad esaurimento della dotazione.

Comunità energetica Italia in Puglia: passaggio alle rinnovabili

In Puglia è stata la Regione a muoversi per agevolare il passaggio alle energie rinnovabili. Con la legge n.45 del 09/08/2019 la Regione ha stabilito che i Comuni che vogliono costituire una comunità energetica devono adottare un protocollo d’intesa secondo i criteri forniti dal provvedimento regionale. La Regione si impegna a sostenere con futuri incentivi economici la costituzione delle comunità energetiche. L’obiettivo è favorire le aree più critiche e svantaggiate del territorio.

Comunità energetiche 2020: Legambiente e il rapporto sulle comunità rinnovabili

Il rapporto di Legambiente sui Comuni rinnovabili, quest’anno cambia nome e si trasforma in Rapporto Comunità Rinnovabili.

Non solo un cambio di parole, ma anche un cambio di senso legato ad una prospettiva futura in cui le comunità energetiche sono una realtà. Oltre a dati, numeri ed esperienze di Comuni rinnovabili, Legambiente ha elencato una serie di proposte da sottoporre al Governo per far entrare questi argomenti nel Recovery Plan, che sarà presentato all’UE per finanziare gli interventi legati alla crisi economica del Covid-19.

dati di Legambiente sullo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia
Sviluppo delle Rinnovabili in Italia - Dati: Rapporto Legambiente (legambiente.it)

Il Rapporto Comunità Rinnovabili 2020 di Legambiente Entra nel dettaglio del rapporto presentato da Legambiente sulle comunità rinnovabili 2020. Approfondisci i dati sullo sviluppo, sul consumo e sulla condivisione di energia alternativa nel nostro paese.

Per promuovere lo sviluppo delle comunità energetiche in Italia il gruppo Sorgenia ha creato nell'estate 2021 una società dedicata: Sorgenia Green Solutions.

I numeri di Legambiente sull’Italia sostenibile

Nel rapporto sulle comunità rinnovabili sono state presentati dati molto positivi:

  • 32 esperienze tra comunità energetiche, casi di autoconsumo collettivo e autoproduzione. Tra questi ci sono famiglie, aziende e amministrazioni;
  • 41 Comuni italiani al 100% rinnovabili e autonomi dal punto vista energetico, elettrico e termico. Negli ultimi 10 anni c’è stato un aumento della produzione energetica che sfiora i 50 TWh grazie alle fonti rinnovabili;
  • Un numero di impianti da fonti rinnovabili in Italia per oltre 750mila unità di impianti fotovoltaici, oltre 3500 unità di impianti idroelettrici, oltre 4500 unità di impianti eolici, oltre 2500 unità di impianti a bioenergie e oltre 15 mila unità di impianti geotermici;
  • La Lombardia emerge come la regione con maggiori impianti a fonte rinnovabile.

Approfondimento normativo: Comunità Energetiche e ARERA

Come avevamo accennato, le comunità energetiche in Italia diventeranno effettive solo dopo la delibera di ARERA (e il successivo decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico). Bisogna tuttavia precisare che ARERA si era già espressa sul tema delle comunità energetiche, ma il documento di consultazione è stato oggetto di critiche proprio da Legambiente e Italia Solare, ossia i soggetti  promotori dell'emendamento sullo sviluppo delle comunità energetiche.
Quindi, in conclusione, per il completamento dell'iter sarà necessaria una rivisitazione del documento di consultazione ARERA (in base alle modifiche proposte da  Legambiente e Italia Solare) e il successivo decreto attuativo.

ARERA: i nodi da sciogliere

Di seguito un approfondimento sui nodi ancora da sciogliere sulla consultazione ARERA. Legambiente e Italia Solare hanno sottolineato i punti che necessitano di un maggiore approfondimento, vediamoli insieme:

I punti da approfondire della consultazione ARERA
RICHIESTA MOTIVAZIONE
Maggiore considerazione del consumo istantaneo di energia

Sembra necessario un approfondimento dell'art. 42 bis del DL 162/2019, soprattutto sui risparmi dei costi di dispacciamento, sulle infrastrutture di distribuzione e sui costi di capacità.

Disciplina della condivisione di energia:

Le associazioni coinvolte chiedono di integrare la normativa europea nel documento presentato per garantire un’effettiva condivisione della materia prima energia.

Chiarire il regime fiscale della condivisione energetica

Sembra necessario che ARERA si coordini con l’Agenzia delle Entrate per garantire l’attuazione delle disposizioni fiscali prima dell’adozione definitiva dei provvedimenti.

Specifiche sull’accesso alle attività di vendita di energia

Si richiede una maggiore specifica sull’accesso alle attività di vendita e dispacciamento da parte dell’utente a condizioni semplificate.

Misurazione e accesso ai dati Le associazioni coinvolte chiedono l'utilizzo dei contatori 2G, con installazione da parte del distributore. Inoltre, richiedono che i dati usati siano quelli trasmessi dal produttore e non dal distributore.
Incentivi cumulabili Le associazioni chiedono che gli incentivi possano essere cumulabili e disponibili anche per impianti in zone agricole.
Approfondimento sull'autoconsumo collettivo ARERA è invitata a fornire un approfondimento sulle modalità di interazione tra autoconsumo collettivo e sistema elettrico.

Come avverrà il processo di apertura delle comunità energetiche?

Ad oggi non ci sono date prestabilite né indicazioni dettagliate sugli incentivi che verranno stanziati per favorire la diffusione capillare di comunità energetiche su tutto il territorio nazionale. Al momento le uniche certezze sono gli ecobonus e le detrazioni per il risparmio energetico.

I prossimi step sono sicuramente a livello normativo, dopo le segnalazioni delle associazioni all’ARERA sul miglioramento del documento di consultazione e successivamente si dovrà attende il passaggio al Ministero dello sviluppo economico per il decreto attuativo.

Unica data certa al momento è giugno 2021, quando l’Italia dovrà rendere conto alla Comunità Europea sull’adeguamento alla normativa comunitaria sulle comunità energetiche.

A novembre 2021 Eni lancia Plenitude che si occuperà, tra le altre cose, anche di comunità energetiche. Leggi la news "Da Eni a Plenitude".
 

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