Canale Chain 2 per contatori smart meter 2G: cos’è e come funziona
I contatori di seconda generazione Smart Meter offrono un’importante funzionalità: si tratta di Chain 2, che consente di registrare, monitorare i consumi di energia e risparmiare in bolletta. Vediamo quindi cos'è questa tecnologia, come funziona e quali sono i vantaggi.
La tecnologia dei contatori della luce avanza, dando ai clienti finali nuovi modi per gestire al meglio le utenze. La funzionalità Chain 2, in particolare, permette l’integrazione con i sistemi di domotica per controllare i livelli dei propri consumi. Prima di entrare nei dettagli, facciamo un rapido riepilogo:
Cos'é | A cosa serve | Che vantaggi offre |
---|---|---|
Una tecnologia integrata nei contatori di seconda generazione (gli smart meter 2G). | A garantire la trasmissione dei dati del contatore agli impianti di domotica. | Permette di monitorare i consumi, consentendo una migliore gestione delle spese per la luce. |
Oltre al monitoraggio dei consumi per tenerli bassi, è importante trovare una tariffa conveniente che rispetti le tue esigenze di consumo. Contatta Selectra chiamando il numero 02 8295 809702 8295 8097prenotando un appuntamento per maggiori informazioni.
Cos’è la funzionalità Chain 2?
Per Chain 2 si intende un canale di comunicazione che permette la trasmissione dei dati rilevati dal contatore della luce ai sistemi di domotica dei clienti finali.
Si tratta di una funzionalità che fa interagire il contatore con i sistemi che rendono la casa “smart”, ormai sempre più popolari e diffusi, come i termostati Wi-Fi. In questo modo, è possibile ottenere informazioni dettagliate sull’andamento dei consumi in maniera continuamente aggiornata, analizzabili da app o altri device appositi.
Grazie all’abilitazione di Chain 2 è possibile svolgere tutta una serie di attività utili per la gestione delle utenze, dando modo di:
- conoscere i dati di consumo e produzione di energia elettrica;
- ricevere avvisi sulle interruzioni del servizio elettrico;
- sapere con esattezza quando si superano i limiti di potenza del contatore della luce;
- modificare il livello di potenza attiva prelevata dalla rete elettrica, in base alle dinamiche di domanda e offerta dell’energia, secondo il meccanismo della demand response.
Al momento, questa tecnologia è presente sui contatori di seconda generazione Open Meter (2G) installati da E-Distribuzione sul territorio nazionale.
Chi è E-Distribuzione?
E-Distribuzione (ex Enel Distribuzione) è il distributore locale di luce più diffuso in Italia. Tra le sue attività rientrano la gestione dei contatori dell’energia elettrica e la manutenzione delle reti di trasmissione e approvvigionamento.
Trovi maggiori informazioni su Chain 2 in questo video diffuso proprio da E-Distribuzione:
Una volta capito a grandi linee cos’è Chain 2, vediamo di addentrarci nei suoi particolari tecnici.
Come funziona il canale di configurazione Chain 2?
Dal punto di vista tecnico, la funzionalità Chain 2 consente la trasmissione di dati tramite onde convogliate in banda C (PLC-C), secondo un protocollo definito dal Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI). Si tratta di un canale di comunicazione anonimo che mette quindi in comunicazione i contatori di seconda generazione e i cosiddetti DU, ovvero i Dispositivi Utente, nome con il quale si identificano i vari apparecchi di domotica disponibili sul mercato.
I riferimenti ai quali rifarsi per ottenere tutti i dettagli sul servizio sono le seguenti normative tecniche CEI:
- CEI TS 13-82, “Sistemi di misura dell’energia elettrica – Comunicazione con i dispositivi utente – Parte 1: Casi d’uso”;
- CEI TS 13-83, “Sistemi di misura dell’energia elettrica – Comunicazione con i dispositivi utente – Parte 2: Modello dati e livello applicativo”;
- CEI TS 13-84, “Sistemi di misura dell’energia elettrica – Comunicazione con i dispositivi utente – Parte 3-1: Profilo protocollare PLC nella banda 125 kHz – 140 kHz (banda C)”.
Prima della sua introduzione al grande pubblico, la tecnologia Chain 2 è stata testata per oltre un anno e mezzo. La fase di sperimentazione ha visto la partecipazione di nove fornitori, in collaborazione con quattro rivenditori di energia elettrica, coinvolgendo 135 dispositivi in 12 regioni italiane. Le varie fasi del test sono state monitorate da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente.
Chain 2 dispositivo utente: quali device supportano questa tecnologia?
Una volta capito cos’è la Chain 2 e come funziona, viene da chiedersi: come si usa? Abbiamo detto che i contatori di nuova generazione possono comunicare con i cosiddetti “dispositivi utente” (DU). Si tratta di apparecchi domotici in grado di ricevere le comunicazioni degli smart meter. Ci riferiamo nuovamente a dati di consumo e di produzione di corrente elettrica, segnalazioni delle interruzioni del servizio o del superamento dei limiti di potenza. I dispositivi che possono sfruttare questa tecnologia sono diversi:
- Urmet Chain 2 – sono diverse le soluzioni proposte da Urmet TLC, società italiana che produce sistemi video-fonici, telefonici e di automazione;
- Chain 2 Arduino – sulla rete sono presenti alcune discussioni relative a progetti di creazione di Dispositivi Utente per la tecnologia Chain 2 basati su Arduino, scheda elettronica programmabile in molteplici modi;
- Wallbox Chain 2 – in tema di mobilità elettrica, vengono proposte wallbox compatibili con la tecnologia Chain 2, così da monitorare meglio i consumi relativi alla ricarica delle auto elettrificate. Un esempio è la wallbox BE-W[2.0] di Scame Parre;
- Chain2Gate – si tratta di un Dispositivo Utente che consente di controllare l'uso della corrente, soprattutto in ambiti come piccole attività commerciali, comunità energetiche e illuminazione pubblica;
- Alfa By Sinapsi – dispositivo che si propone come punto di unione tra i contatori 2.0 Open Meter e gli utenti, dà modo di avere un quadro completo del proprio comportamento energetico.
In generale, come specificato da E-Distribuzione, diverse tipologie di soggetti (cosiddetti “Assett Provider”) possono richiedere di sfruttare la tecnologia Chain 2 nei loro dispositivi. Può trattarsi di:
- venditori di energia;
- aggregatori (vere e proprie “centrali elettriche virtuali”, che riuniscono centinaia di sistemi di energia solare ad accumulo interconnessi e monitorati da un nodo centrale);
- ESCo (ovvero Energy Service Company, società specializzate nella fornitura di servizi energetici);
- produttori di device elettronici.
I vantaggi della Chain 2
Al di là delle caratteristiche tecniche e delle modalità di implementazione, quello che interessa maggiormente ai clienti finali è capire quali vantaggi possono derivare dall’adozione della tecnologia Chain 2. Vediamo gli aspetti più interessanti:
- la possibilità di aggiornare i dati sui consumi ogni 15 minuti e suddividerli in sei fasce orarie (anziché le attuali tre);
- l’integrazione totale con i dispositivi di smart home;
- l’invio dei dati al proprio fornitore tramite la telegestione a distanza degli impianti, con un controllo remoto dei contatori.
I vantaggi riguardano non solo i clienti domestici, ma anche PMI, grandi imprese e Pubbliche Amministrazioni, che possono così ottimizzare i cicli produttivi e i profili di utilizzo dell’energia, per una maggiore efficienza.
I lati positivi, infine, possono essere notevoli pure per i fornitori, almeno per tre motivi:
- la possibilità di proporre tariffe personalizzate sulla base dei profili utente;
- l’opportunità di eliminare i picchi nei consumi energetici (cosiddetto peak shaving);
- la modifica del livello di potenza attiva prelevata dalla rete in base ai livelli di domanda e offerta (demand response).
Cos'è la potenza attiva?
Per capirlo bisogna entrare in dettagli tecnici che non riguardano necessariamente l'argomento di cui stiamo parlando in questo articolo. Nel nostro speciale sull'energia reattiva, però, trovi utili approfondimenti di cui puoi avere bisogno.
Come risparmiare con il protocollo Chain 2?
L’adozione della tecnologia Chain 2 può portare a un risparmio in bolletta della luce. Questo perché, conoscendo nel dettaglio i propri consumi, è possibile modificare abitudini e comportamenti in modo da distribuire al meglio l’utilizzo di energia elettrica.
Senza contare che la continua trasmissione delle curve di utilizzo al proprio gestore evita le bollette basate su consumi stimati, senza il bisogno di conguagli e rettifiche.
La possibilità di analizzare al meglio l'uso della corrente, come già anticipato, può spingere inoltre i fornitori a proporre offerte sempre più articolate e versatili, con condizioni economiche flessibili e che possono adattarsi maggiormente alle proprie necessità di utilizzo.
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