Come funziona il Deumidificatore, a Cosa Serve e i Consumi

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Il deumidificatore è un elettrodomestico che aiuta a ridurre il livello di umidità dell’aria, rendendola più secca e creando un ambiente più sano per il vivere quotidiano. Come funziona un deumidificatore però? Qui cos'è, il suo funzionamento, quanto consuma e quale acquistare.

Come funziona il deumidificatore e a cosa serve?

Il deumidificatore è un piccolo elettrodomestico, generalmente con una base variabile di 40×30/50 centimetri, che può essere fisso o mobile. La sua funzione è quello di ridurre il livello di umidità presente nell'aria soprattutto nelle zone della casa maggiormente esposte come i bagni o dove occorre regolare il vapore acqueo dei locali, come nelle cantine.

Alla base del funzionamento del deumidificatore c'è un circuito frigorifero. Infatti al suo interno circola il gas refrigerante che assorbe l’umidità dell’ambiente così che il vapore acqueo presente nell'aria, attirato dalla ventola, si condensa e l’acqua che ne deriva viene riversata in un serbatoio o in una vaschetta di raccolta. Questi contenitori vanno svuotati periodicamente per poter continuare a utilizzare il deumidificatore.

Alla fine del procedimento, l’aria viene nuovamente riemessa all'esterno ripulita e rigenerata, cioè priva dell’umidità iniziale. Per capire ancora meglio come funzionano i deumidificatori può essere utile considerare quali sono le parti fondamentali che li compongono:

  • il motore che lo fa funzionare;
  • il circuito frigorifero in cui circola il gas;
  • l’evaporatore con cui viene reintrodotta l’aria nell'ambiente;
  • la ventola;
  • il gas refrigerante;
  • il serbatoio o vaschetta di raccolta.

Hai mai fatto la pulizia dei filtri del tuo condizionatore?

Il climatizzatore con modalità deumidificatore, così come gli altri modelli, necessita della pulizia dei filtri del condizionatore. Infatti questa procedura è indispensabile per preservare l'efficienza energetica dell'elettrodomestico e prevenire eventuali disturbi alle vie respiratorie.

Quanto consuma il deumidificatore

I consumi dei deumidificatori sono relativamente moderati, in quanto si tratta di elettrodomestici dalla potenza ridotta rispetto ai condizionatori tradizionali. Ad esempio, per un deumidificatore di piccole dimensioni la potenza massima assorbita si aggira sui 300-350 W.

Inoltre considerando i consumi di un deumidificatore è bene ricorda che non è uno strumento in costante funzione, anzi la maggior parte dei modelli sono ottimizzati per accendersi solo quando è necessario. Questo quindi permette risparmi nel consumo e, di conseguenza, sulla spesa al kWh in bolletta.

Il deumidificatore quindi non presenta consumi di energia particolarmente elevati; anche se nei primissimi giorni potrebbe essere necessario lasciarlo più ore per rimuovere tutta l’umidità in eccesso che si era formata. Per monitorare i consumi del deumidificatore con più precisione, tuttavia, puoi sempre installare un misuratore dei consumi.

Nella pratica, ipotizzando un prezzo dell'energia elettrica pari a 0,124 €/kWh (prezzo medio di marzo 2025) e un consumo del deumidificatore da 300 W di 0,3 kWh all'ora, il prezzo finale è quello di meno di 0,40 €/kWh all'ora.

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Le differenze tra deumidificatore e condizionatore

I deumidificatori e i condizionatori split o multisplit vengono spesso messi a confronto, tuttavia ricorda che oggi esistono diversi modelli di climatizzatori che al loro interno hanno anche la modalità deumidificazione.

Se l’opera del deumidificatore si limita soltanto a eliminare la quantità in eccesso di umidità all'interno di un ambiente chiuso, il condizionatore regola anche la temperatura della stanza. Di conseguenza con il climatizzatore è possibile riscaldarla o raffreddarla a seconda delle necessità. In più le nuove tecnologie, come nei climatizzatori inverter, hanno portato a una riduzione dei consumi.

Prendendo in considerazione soltanto questi aspetti, il condizionatore appare di gran lunga più vantaggioso per la sua duplice funzione e per la possibilità di impostare una temperatura ideale. Ciò nonostante, è altrettanto importante tenere presente che solitamente i condizionatori sono montati a parete e quindi non sono trasportabili. Inoltre il prezzo del macchinario e della sua installazione è molto più alto, a differenza del deumidificatore che ha bisogno solo di una presa di corrente.

Sicuramente nella valutazione delle differenze tra deumidificatori e condizionatori è da considerare la possibilità di usufruire dei Bonus Climatizzatori e l'avanzamento delle tecnologie che rendono spesso questi ultimi la scelta più efficiente e conveniente.

Quanto costa un deumidificatore?

Il costo di un deumidificatore varia sulla base della qualità, del marchio, del modello, dell'efficienza energetica e delle funzionalità extra. In generale questi elettrodomestici possono costare dai 50€ fino a superare i 300€.

Come scegliere il deumidificatore di casa

In commercio si trovano moltissimi modelli di deumidificatore e possono essere distinti in due categorie: quelli fissi e quelli portatili. I primi sono obbligati a restare nell'ambiente in cui vengono installati e come estetica sono simili ai condizionatori, mentre quelli portatili possono essere trasportati da una stanza all'altra a seconda delle tue esigenze (come succede per i climatizzatori portatili).

Nella scelta del deumidificatore di casa considera anche:

  • grandezza, per gli spazi piccoli in casa è consigliabile scegliere modelli di dimensioni più ridotte;
  • quantità di umidità assorbita al giorno (ad esempio 17 litri è un buon valore);
  • classe energetica alta per evitare eccessivi consumi energetici;
  • rumorosità;
  • dimensioni del serbatoio per contenere l'acqua.

Il monitoraggio dell'umidità ti aiuta a risparmiare!

Infatti monitorare il livello di umidità presente nell'atmosfera è un’ottima attività per riuscire a risparmiare sulla bolletta di casa o dell'ufficio. Ad esempio in un ambiente troppo umido la sensazione di caldo aumenta e questo spinge a utilizzare di più i condizionatori.

Qual è il livello di umidità ideale in casa?

Solitamente, a meno che non si verifichino fenomeni tipicamente imputabili all'umidità come la formazione di muffe o infiltrazioni, la percentuale di umidità presente in casa molto spesso viene sottovalutata.

L’umidità eccessiva in casa contribuisce a generare un clima ideale per la proliferazione di batteri, che possono finire per causare allergie e infezioni. Tuttavia, è fondamentale che anche il livello di umidità non sia troppo basso. Con una percentuale troppo bassa, si forma l’aria secca che ha degli effetti negativi sul nostro organismo, come mal di gola e secchezza alle vie respiratorie.

Tutti questi disagi sono particolarmente frequenti nel periodo invernale per via dell’utilizzo, molto spesso eccessivo, degli impianti di riscaldamento che fanno precipitare notevolmente la presenza di umidità nell'ambiente. L’umidità ideale è un parametro che dipende da diversi fattori:

  1. la funzione della temperatura di un ambiente, come temperatura percepita e non registrata. Un clima estremamente caldo ma secco, è molto più sopportabile rispetto a temperature più contenute, ma con un tasso di umidità alle stelle; allo stesso modo qualora l’umidità scenda al di sotto del 20% l’aria risulta eccessivamente asciutta e può causare problemi alle vie respiratorie;
  2. ogni stanza ha un suo grado di umidità ideale, sempre connesso anche alla temperatura che vi registra. Ad esempio in una cucina con una temperatura registrata pari a di 19°C è accettabile un tasso di umidità pari all'80%; invece in un soggiorno una percentuale di umidità dell’80% è già al limite;
  3. non tutti gli ambienti in casa sono uguali, lo stesso criterio è valido per lo stato di salute dei suoi inquilini. Ad esempio per i bambini molto piccoli il tasso di umidità ideale della cameretta dove sono soliti dormire si aggira attorno al 50%.

Valori dell’Oms sul rapporto temperatura umidità

In questo frangente è calzante sottolineare anche i riferimenti tracciati dall'Organizzazione Mondiali della Sanità (Oms), tramite apposita tabella, sul rapporto temperatura-umidità e sulle conseguenze psicofisiche di chi lo percepisce:

Rapporto Temperatura (°C) - Umidità (%)
26°C           
24°C           
22°C           
20°C           
18°C           
 0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%100%

Sgradevole - Sopportabile - Confortevole

La proiezione fornita dall'Oms è soltanto un’indicazione generale valida per tutti gli ambienti, e che quindi non tiene conto delle differenze di un locale da un’altro; quello che si può definire con certezza che al di sopra dell’80%, così come al di sotto del 20% di umidità non c’è una temperatura in grado di provocare confort.

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