Riforma della tariffa elettrica progressiva: quali saranno gli effetti sulla bolletta?
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In cosa consiste la riforma tariffaria?
L'attuale progressività della bolletta fa si che il prezzo unitario del singolo kWh cresca con l'aumento dei consumi.
Con la tariffa D2, ad esempio, il costo unitario è pari a 15 cent/kWh per consumi fino a 1800 kWh, ed arriva a 35 cent/kWh per consumi sopra i 4400 kWh nell'ultimo scaglione.
Questa tariffa progressiva, nata negli anni '70 con l'idea di razionalizzare l'energia limitando gli sprechi, sembra oggi controproducente in quanto penalizza le apparecchiature elettriche moderne ed efficienti, come le pompe di calore, che consumano corrente anche per usi termici.
Senza parlare del fatto, che a consumi d'energia elevati non corrisponde necessariamente un alto reddito, ecco perché questa tariffa risulta socialmente ingiusta. Infatti, una famiglia numerosa finisce col sussidiare con la sua spesa in bolletta i consumi del single.
Perseguire una maggiore equità tra i consumatori, è questa la strada intrapresa dall'Autorità per eliminare la tariffa progressiva. Quali saranno gli effetti in bolletta di questa riforma?
La via verso la riforma della progressività in bolletta luce
In 40 anni ci sono state importanti evoluzioni nel nostro sistema che hanno reso la tariffa progressiva sempre meno adeguata.
- La liberalizzazione del mercato dell'energia, che richiede un quadro tariffario chiaro e comprensibile
- L'introduzione del bonus sociale
- Lo sviluppo di tecnologie elettriche ad alta efficienza anche per usi termici
- Un cambiamento dei nuclei familiari che sono più frammentati
Per questi motivi già nel 2015 è stato pubblicato il documento di consultazione riguardante la riforma della tariffa elettrica.
Sapevi che... Dal 2014 è attiva in Italia una nuova tariffa D1, dedicata ai clienti domestici che utilizzano pompe di calore elettriche come unico sistema di riscaldamento dell’abitazione di residenza. Tale tariffa è priva del sistema di progressività con l’obiettivo di non penalizzare coloro che hanno dei consumi elevati per effetto degli investimenti fatti per efficientare le proprie abitazioni.
Come cambierà la tariffa elettrica?
I clienti interessati sono le utenze domestiche, sia del mercato tutelato sia del mercato libero. Infatti, la riforma propone di modificare lo schema usato per i servizi di rete e per gli oneri generali di sistema, le componenti che oggi non variano tra mercato tutelato e libero.
La riforma dovrebbe entrare in vigore progressivamente entro il 2018. Il documento propone nuovi benchmark per l'utente tipo e quattro opzioni per la struttura tariffaria, con l'obiettivo di stimolare comportamenti virtuosi e favorire l'efficienza energetica.
Il decreto 102/2014 di riferimento per la riforma, indica come obiettivi principali quelli di:
- superare la struttura progressiva
- adeguare le componenti (di rete e oneri di sistema) ai costi del relativo servizio
Inoltre secondo l'Autorità è necessario rendere più flessibile la scelta degli utenti riguardo la potenza impegnata, introducendo più livelli di potenza (ogni 0,5 kW tra 1,5 e 5 kW), ridefinendo il limite massimo che fa scattare il contatore e forse riducendo o addirittura eliminando il costo fisso per il cambio della potenza.
In discussione è anche la distinzione tra residenti e non residenti e l'opzione di rendere indipendente la residenza dalla potenza impegnata (attualmente anche i residenti con potenza superiore a 3 kW hanno la tariffa D3 come i non residenti).
Sotto la lente d'ingrandimento c'è anche il bonus sociale e l'impatto che avrebbe la riforma sui suoi beneficiari. Alla luce di queste evoluzioni nella tariffa, potrebbe essere modificato anche il meccanismo del bonus sociale.
Processo della riforma tariffa elettrica.
Nuova tariffa elettrica: la proposta dell'Autorità
Tra la serie di proposte per la nuova tariffa l'Autorità ne favorisce una in particolare, l'opzione T2, che elimina la progressività e di cui abbiamo riassunto le principali caratteristiche nella tabella seguente.
Tariffe di rete in 3 quote distinte |
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---|---|
Oneri generali in 2 quote distinte |
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Con questa nuova tariffa la famiglia tipo, con contratto residente e consumi pari a 2.700 kWh, pagherebbe una bolletta di poco superiore all'attuale.
Le famiglie numerose con consumi elevati invece, dovrebbero avere benefici a discapito dei single e delle case vacanze, usate pochi mesi all'anno.
Nella tabella sottostante è indicata la variazione della bolletta annuale con la nuova tariffa rispetto a quella attuale per i sei profili tipo.
Cliente tipo | Potenza impegnata kW |
Consumo annuo kWh |
Bolletta attuale (tasse escluse) €/anno |
Variazione rispetto all'attuale €/anno (opzione T2) |
---|---|---|---|---|
Single residente | 3 | 1.500 | 233 € | +74 € |
Coppia residente | 3 | 2.200 | 343 € | +44 € |
Famiglia 3-4 persone residente | 3 | 2.700 | 438 € | +5 € |
Casa vacanze non residente |
3 | 900 | 260 € | +129 € |
Nucleo numeroso non residente | 3 | 4.000 | 928 € | -188 € |
Casa ad alta efficienza residente | 6 | 6.000 | 1.528 € | -618 € |
Fonte: Autorità - Documento per la consultazione della riforma delle tariffe, febbraio 2015
La complessa riforma della tariffa elettrica è solo all'inizio. Ha già semplificato le bollette e permetterà lo sviluppo delle tecnologie efficienti, cambiando solo marginalmente l'importo della bolletta per l'utente tipo. Riguardo gli altri consumatori invece, chi consuma poco vedrà aumentare significativamente la sua bolletta.
Ci sono effetti quindi che potrebbero scaturire polemiche e ci lasciano pensare che non abbiamo finito di sentir parlare della riforma tariffaria.
Non hai ben chiaro il concetto di tariffa progressiva? L'articolo di approfondimento sull'addio alla tariffa progressiva servirà a chiarirti le idee.