Wallbox carbon neutral Keba: mobilità sostenibile del futuro

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colonnine ricarica auto elettriche carbon neutral
Quali sono le nuove frontiere della mobilità sostenibile? Come è possibile attuarla in Italia? Ne abbiamo parlato con Alessandro Govi, Sales Director di KEBA Italy S.r.l. azienda produttrice delle stazioni di ricarica carbon neutral.

Pubblicato da Marina Lanzone il 5 maggio 2023  ||   tempo di lettura 7 min.

Keba è un'azienda austriaca dal cuore green, leader nel settore dell'automazione. Dal 2009 si occupa di eMobility e della costruzione delle colonne di ricarica per auto elettriche. Negli anni, ha progettato strumenti sempre più tecnologici ed ecologici, fino ad arrivare alla creazione di una wallbox carbon neutral. Con il Sales Director della sede italiana, Alessandro Govi, abbiamo parlato di mobilità sostenibile e degli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni. 

Circa un quarto delle emissioni totali di CO2 in Europa deriva dal settore dei trasporti. Di questo,  il 71,7% viene prodotto dai veicoli che viaggiano su strada. A dirlo è l'Agenzia Europea dell'Ambiente. C'è un altro dato: già nel 2019, secondo l'agenzia europea di statistica, in Italia c'erano 663 automobili ogni mille abitanti, diventando così la nazione Ue con il numero più alto di veicoli pro capite. Fare cambiamenti in questo settore diventa indispensabile per raggiungere gli obiettivi NetZero nel 2050. È in questo quadro che si inserisce il concetto di mobilità sostenibile

Cos'è la mobilità sostenibile? 🚗🌿 Come riportato nella strategia europea in materia di sviluppo sostenibile approvata nel 2006 dal Consiglio Europeo, la mobilità sostenibile è un modo diverso di concepire gli spostamenti urbani ed extraurbani, che ha l'obiettivo di "garantire che i sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici, sociali e ambientali della società, minimizzandone contemporaneamente le ripercussioni negative sull’economia, la società e l’ambiente".

Ma come è possibile attuare la mobilità sostenibile in Italia? Quali sono gli ingredienti mancanti? Ne abbiamo parlato con Alessandro Govi, Sales Director eMobility, Energy Automation di KEBA Italy S.r.l. che ci ha presentato le loro colonnine di ricarica certificate carbon neutral dal 2021

Come attuare la mobilità sostenibile? Tutti gli ingredienti

"Si definisce sostenibile quella mobilità che deve essere meno impattante nella vita delle persone. È necessario quindi trovare un modo per spostare gli abitanti utilizzando sempre più i mezzi pubblici, a discapito di quelli privati. Per essere sostenibile, la mobilità non deve prevedere solo meno veicoli in giro: il nostro sogno è vedere per strada veicoli elettrici prodotti in modo sostenibile, ricaricati tramite stazioni di ricarica carbon neutral, che erogano corrente elettrica da fonti rinnovabili".

Alessandro Govi, Keba Italia

Quello descritto qui sopra è in circolo virtuoso a cui tutte le aziende del settore trasporti dovrebbero aspirare nei prossimi anni, così da poter dare il proprio contributo nel raggiungimento delle zero emissioni di gas effetto serra nel 2050. 

Ma la mobilità sostenibile non la fanno solo le aziende, ma anche i Governi e le scelte dei singoli cittadini. Quindi quali sono gli ingredienti mancanti per attuare la mobilità sostenibile?

"Intanto direi che il cambiamento necessario deve partire dalla mente delle persone. La mobilità sostenibile non tocca solo le cose pratiche, le tecnologie e l’energia, ma riguarda proprio il modo in cui si vive, si studia e si lavora. Quindi è una questione di cultura, che ci porti a rivedere completamente cosa significhi per gli abitanti del mondo civilizzato spostarsi da una parte all’altra della città o del mondo. Servono decenni per mettere in pratica la mobilità sostenibile ideale. Io per primo mi sento molto limitato in questo: mi muovo pensando a me stesso, alla destinazione e alla mia auto. Siamo cresciuti con l’idea che l’automobile è emblema di libertà e indipendenza. Abbiamo lo status symbol dell’auto da 'curare'. Al di là di questo ci sono delle questioni pratiche: la mobilità è sostenibile se è fruibile. Se abito in un’area geografica dove ho a disposizione un’ampia gamma di soluzioni per muovermi in modo sostenibile, probabilmente le sfrutto e anche con piacere. Le scelte governative e infrastrutturali influenzano quelle dei cittadini. Ciascuno fa la propria parte, ma deve essere messo nelle condizioni di poter scegliere. Vicino a questo servono soluzioni sostenibili che possano cambiare lo scenario: non più auto a combustione ma elettriche, stazioni di ricarica carbon neutral, utilizzo di energia rinnovabile. Vicino a questo i mezzi pubblici e privati devono essere coordinati da sistemi digitali, come le app che permettono di pianificare i percorsi (anche solo con l’uso esclusivo di autobus, tram, metro o taxi)".

Alessandro Govi, Keba Italia

Le colonnine di ricarica carbon neutral: cosa sono e quali caratteristiche hanno?

Qual è il primo strumento che ti viene in mente parlando di mobilità sostenibile? Senza dubbio l'auto elettrica. Certamente questo veicolo sarà tra i protagonisti della rivoluzione green di questi anni, ma l'eMobility è fatta di tanti altri strumenti altrettanto utili, come le colonne di ricarica. Per Keba questi strumenti devono essere carbon neutral per essere davvero ecologici. 

Carbon Neutral 💨❌: definizione Qualcosa è carbon neutral quando è costruita con emissioni totali pari a zero e non produce a sua volta inquinamento ambientale.

Le wallbox tradizionali, pur funzionando a energia elettrica, non sono tutte così "sostenibili" come si crede, perché producono CO2 durante la fase di costruzione e vengono alimentate sfruttando elettricità non derivante da fonti rinnovabili. 

Come si diventa, quindi, carbon neutral? Scopri il percorso seguito da Keba per raggiungere questo obiettivo!

"Per diventare carbon neutral abbiamo seguito un percorso molto semplice e certificato: circa tre-quattro anni fa abbiamo selezionato uno dei principali certificatori di neutralità carbonica in Europa. Abbiamo chiesto a questa azienda di verificare i nostri processi, il nostro prodotto e di individuare dove c’era da lavorare e dove saremmo potuti arrivare dal punto di vista della neutralità carbonica. Il certificatore ha così identificato i nostri punti deboli. Su ognuno di questi abbiamo lavorato.

  • Il primo era l’approvvigionamento dell’energia. L’azienda sfruttava energia elettrica acquistata dal mercato libero, ma non necessariamente green. Keba quindi ha scelto di acquistare elettricità esclusivamente da produttori che fossero in grado di fornire un certificato di neutralità. Adesso l’azienda usa solo energia prodotta da fonti rinnovabili.
  • Un altro punto era il modo di trasportare la merce tra le varie sedi. L’azienda è molto grande, abbiamo diversi punti di produzione nella stessa città e sfruttavamo mezzi su terra per trasportare le varie componenti: abbiamo quindi dovuto modificare il nostro modo di lavorare, concentrando il tutto in un’unica sede.
  • Abbiamo poi dovuto cambiare i fornitori di materie prime, affinché fossero a chilometro zero e già in possesso di un certificato di neutralità carbonica. Qui il lavoro è stato completato all’80%.
  • Abbiamo anche dovuto scegliere nuovi gli imballi: prima usavamo polistirolo e plastica per salvaguardare l’integrità del prodotto durante il trasporto. È stata trovata una soluzione plastic free che sfrutta solo cartone riciclato e permette alle colonnine di resistere a tutti gli eventuali traumi in modo identico a prima.
  • Infine abbiamo una policy importante in azienda: tutti i 2000 dipendenti sono impegnati nel ridurre qualsiasi forma di inquinamento, sia in sede, sia fuori. Abbiamo un canale social interno dove postiamo foto del nostro tempo libero o di quando veniamo a lavoro in bici.

Nonostante tutto l’impegno, non sono stati raggiunti tutti gli standard richiesti: non abbiamo potuto sostituire alcuni componenti interni e quindi siamo costretti a compensare le quote di CO2 che non siamo riusciti a eliminare. Abbiamo ancora un po’ di strada da fare".

Alessandro Govi, Keba Italia

Colonnine ricarica Keba: tutti i vantaggi

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Questa immagine dimostra che le wallbox Keba resistono a ogni evento climatico, anche a neve, ghiaccio.

Oltre a rispettare davvero l'ambiente, queste wallbox hanno altre caratteristiche che le rendono speciali. Keba infatti ha molto a cuore i propri clienti, offrendo sempre soluzioni attuali e super tecnologiche. 

"Produciamo prodotti secondo il principio del TCO (Total Cost of Ownership), cioè il costo totale che il cliente finale dovrà sostenere. Cerchiamo quindi di proporre soluzioni sempre al passo con i tempi e resistenti. Pensiamo al prodotto come a un investimento che fa il nostro cliente e che abbia senso a lungo, non costringendolo a cambiare il nostro prodotto dopo pochi anni. Le nostre colonnine sono utilizzabili con la rete domestica o in azienda con quella trifase, all’interno o all’esterno. Abbiamo 500mila stazioni di ricarica pubblica all’aperto, anche sotto neve e ghiaccio. Inoltre ci occupiamo di aggiornare il prodotto da remoto per i 10-15 anni successivi. Questo ci aiuta a mantenere l’investimento del cliente. Siamo poi gli specialisti della ricarica multipla su più piani".

Alessandro Govi, Keba Italia

Neutralità climatica: realtà o utopia?

Pensare agli strumenti della mobilità sostenibile in modo diverso è molto importante per raggiungere gli obiettivi fissati al 2050 a livello europeo. Ma basterà? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Govi. 

"Serve molto altro, però qualcosa va fatto. Bisogna lavorare sulle abitudini del singolo. È giusto che il mondo del trasporto in auto venga messo nei target, perché è quello che tocca più da vicino la coscienza delle persone ed è più facile da inquadrare a livello di percezione: vedendo una fila di macchine incolonnate che emettono CO2 e una mamma che passa con il passeggino vicino ai tubi di scarico, chiunque può intuire che questa situazione è un qualcosa di migliorabile. Bisogna lavorare su questo ed eliminare tutti i mezzi a combustione ci aiuterà moltissimo ad avvicinarci a questo target. Però purtroppo le emissioni dei veicoli su strada sono solo una parte: molto inquinamento deriva anche dall’industria, dal riscaldamento, dal trasporto in aereo o nave, che è molto peggiore rispetto a quello delle macchine per qualità dell'aria".

In realtà il traffico aereo e marittimo è responsabile di meno del 4% del totale delle emissioni di gas serra nell'Unione europea. Ma in assoluto tra tutte le fonti di CO2 sono state quelle con la crescita più rapida, aumentando rispettivamente del 146% e del 34%, dal 1990 al 2019. È quindi necessario lavorare anche su questo fronte per salvare il nostro pianeta dalla crisi climatica.

Fonti Articolo

Sito Mase (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica)

Sito Keba

Sito Parlamento Europeo

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