Relazione ARERA 2024: avanza il mercato libero, Eni cede lo scettro del settore gas

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Relazione ARERA 2024.
La relazione ARERA 2024 fotografa un mercato con minori consumi, un maggiore tasso di switching e nuovi leader.

La relazione ARERA 2024 fotografa lo stato del settore energetico italiano nel 2023. L’ascesa incontrastata del mercato libero a discapito del tutelato si affianca a modifiche importanti nei rapporti di forza del comparto gas, alle prese peraltro con nuovi, fragili equilibri tra produzione e importazione. Ecco tutti i dettagli.

Anche quest’anno, luglio segna l’arrivo del report ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente), che analizza la situazione del mercato nel 2023.

Relazione Annuale ARERA 2024: i punti salienti
ArgomentoDescrizione
Cresce il mercato liberoLa quota di utenti del mercato libero è cresciuta ancora a discapito del regime tutelato, con un conseguente aumento del tasso di switching.
L'impatto del bonus bolletteIl bonus bollette ha avuto un grande impatto su una larga fetta di consumatori. Ottenere dettagli sulle agevolazioni, peraltro, è stato uno degli argomenti sui quali sono state richieste maggiori informazioni presso lo Sportello del Consumatore.
Cambi nel mercato gasGli equilibri del settore gas sono cambiati, con Eni che ha ceduto a Edison ed Enel la prima posizione nella classifica dei maggiori gruppi venditori del gas al mercato finale.
Consumi di gas in caloInverni sempre più miti hanno diminuito la necessità di consumare metano. Tutto ciò, mentre è calata la dipendenza dall'estero e sono cambiati i principali paesi importatori.
La ripresa delle rinnovabiliRispetto ai 12 mesi precedenti, la produzione da fonti di energia rinnovabili è aumentata.

Come vedi, il quadro disegnato dalla relazione ARERA restituisce una situazione fluida. Se vuoi seguirne gli sviluppi, potresti iscriverti alla newsletter ufficiale di Selectra . Riceverai news, approfondimenti e consigli utili per risparmiare in bolletta.

Addio regime tutelato: il mercato libero prende il sopravvento

Il 2023 ha costituito, soprattutto nella seconda parte dell’anno, un periodo di attesa e previsioni sull’impatto della fine del Regime di Maggior Tutela, terminato a gennaio 2024 per il gas e a luglio 2024 per la luce. Le scadenze incombenti, tra le altre cause, ha spinto sempre più utenti ad abbandonare il regime tutelato gestito da ARERA per sottoscrivere un’offerta del mercato libero

Lo si può vedere chiaramente nelle rilevazioni dell’Autorità. Secondo i dati relativi al settore luce, nel 2023 su 30,2 milioni di utenti:

  • 8,9 milioni (29,2%) erano serviti in Maggior Tutela – contro i 10,6 milioni del 2022;
  • 21,4 milioni (70,8%) hanno aderito al mercato libero – l’anno prima ammontavano a 19,5 milioni.

L’incremento del mercato libero luce è dovuto soprattutto a un elevato tasso di switching (ovvero di cambio di operatore), che ha raggiunto vette vicine al 20% (+1% rispetto all’anno precedente), come dimostrato dal grafico:

I clienti del mercato libero e della maggior tutela nel settore luce nel 2023.
Il tasso di switching aumenta di anno in anno, insieme al tasso di adozione del mercato libero.

Passare a un altro fornitore, pertanto, è risultato sempre più semplice e conveniente: l’imminente fine del tutelato ha contribuito a dare maggior importanza a questa dinamica, anche nel settore gas. Il mercato del metano, infatti, ha visto crescere il tasso di switching, che per quanto riguarda i clienti domestici è passato dal 13,2% del 2022 al 14,6% del 2023

Ѐ aumentata di molto, inoltre, la quota dei clienti del libero gas, che sono passati dal 68,7%, evidenziato dalla relazione ARERA 2023, al 73,7% del 2023. Sono rimaste, come si vede dal grafico, forti differenze a livello territoriale, con diverse regioni del nord ben oltre il 70% e alcune, al sud, che non arrivano al 65%.

Clienti del mercato gas per regione e tipo di mercato nel 2023.
I differenti tassi di adozione del mercato libero nel 2023 per il settore gas.

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  • Fine del mercato tutelato: le cose da sapere
  • Il 1 gennaio 2024 è terminato il tutelato gas. I clienti non vulnerabili che non hanno aderito al mercato libero per quella data sono stati indirizzati verso specifiche offerte PLACET; i vulnerabili sono rientrati nel cosiddetto Servizio di Tutela della Vulnerabilità;
  • Il 1 luglio 2024 è finito il tutelato luce. Gli utenti non vulnerabili non passati al mercato libero per tempo sono entrati nel Servizio a Tutele Graduali; per i vulnerabili, invece, il regime di maggior tutela continua.
  • Per utenti vulnerabili si intendono i clienti con specifici requisiti sociali, economici, abitativi e/o di salute delimitati da ARERA.

Infine, è sempre utile approfondire quali sono le formule commerciali più apprezzate dagli utenti. Nel corso del 2023 le offerte a prezzo fisso sono rimaste sempre le più popolari nel settore luce, con ben il 66,7% dei clienti che hanno preferito questa formula; è andata diversamente nel gas, dove il costo variabile ha avuto la meglio con il 56%.

L’importanza del bonus bollette (e la soddisfazione degli utenti)

Il bonus bollette luce e gas è da sempre un importante aiuto rivolto a utenti con specifici requisiti. Le soglie per accedere ai contributi nel 2023 erano più alte rispetto all’anno in corso, e ciò ha portato a una elevata platea di utilizzatori.

ARERA segnala che il bonus è stato assegnato a circa 4,5 milioni di utenze luce e 3 milioni di clienti gas. L’innalzamento delle soglie (da 9.530 euro a 15.000 euro) ha permesso a 1 milione e mezzo di famiglie in più di accedere ai benefici.

L'importanza del bonus sociale è dimostrato anche dagli argomenti dei quesiti ricevuti dallo Sportello del Consumatore durante l'anno scorso. Su oltre 1,5 milioni di chiamate, i temi delle domande si ripartivano nel modo seguente:

  • questioni legate al bonus sociale luce e gas - 64%;
  • interrogativi su altri argomenti – 36%.

Per quanto riguarda le forniture idriche, la dinamica è simile. Il 76% delle telefonate degli utenti riguardava il bonus idrico, il restante 24% toccava altri argomenti sempre collegati all'utenza acqua. 

E i reclami?

Per quanto riguarda i reclami, la maggioranza delle segnalazioni era legata a tematiche come fatturazione e contratti. Nel 57,6% dei casi, la risposta ricevuta è stata giudicata positiva. A essere più attivi nell’invio di comunicazioni, in questo senso, sono stati i clienti del mercato libero.

Cambi al vertice nel settore gas: il Gruppo Eni cede lo scettro

La composizione del mercato luce, considerando le vendite totali per gruppi imprenditoriali, vede pochi cambiamenti tra le prime dieci posizioni. Ecco la situazione (cliccando sul nome del venditore potrai leggerne un profilo dettagliato):

Primi 10 gruppi per vendita energia elettrica 2023
Clienti Domestici + Non Domestici
GruppoVendita energetica in GWhPosizione 2022
1. Enel81.525 (91.351 nel 2022)
2. A2A20.323 (17.950 nel 2022)
3. Hera14.299 (11.941 nel 2022)
4. Edison13.063 (13.440 nel 2022)
4. Axpo Group12.155 (12.688 nel 2022)
6. Eni11.632 (11.565 nel 2022)
7. Engie8.337 (6.578 nel 2022)
8. Acea6.364 (7.201 nel 2022)
9. Alperia4.636 (6.151 nel 2022)10°
10. Iren4.312 (5.084 nel 2022)13°

Fonte ARERA, Relazione Annuale 2024.

Il dominio di Enel, in questo ambito, è continuato imperterrito, con una quota totale del 33,8% (in calo però rispetto al 36,2% dei 12 mesi passati). Tradotto in altri termini, i clienti domestici serviti dalla compagnia guidata dall’AD Flavio Cattaneo sono stati 31.146; A2A Energia, seconda classificata, è arrivata a 2.222 utenti.

Ma la notizia più importante arriva dal settore gas. Per la prima volta, Eni Plenitude non è più al primo posto per numero di vendite, con una quota di mercato del 13,7%. Fanno meglio Edison ed Enel, rispettivamente con il 14,3% e il 13,9%. Puoi leggere tutti i dettagli nella nostra news dedicata: "Eni perde la corona: non è più il maggiore gruppo venditore di gas nel mercato finale".

Inoltre, il mercato del metano appare ora più frammentato: il tasso di concentrazione è sceso al 41,9% dal 44,3% del 2022.

Cambiano le abitudini di consumo del gas (e anche i paesi esportatori)

ARERA indaga le dinamiche del mercato gas, che offrono diversi spunti di interesse. In particolare:

  • nel settore domestico, le vendite sono diminuite del 27,9% nel servizio di tutela e del 3,4% nel mercato libero;
  • per quanto riguarda i condomini, il calo è del 34% per la maggior tutela e del 12,8% per il libero.

Nel concreto, il calo nei consumi è stato di 6,9 miliardi di m3, -10% rispetto al 2022. Perché si è arrivati a tutto ciò? ARERA dà le sue interpretazioni:

  1. la riduzione della domanda a livello generale è dovuta al settore termoelettrico, per via delle maggiori importazioni di energia seguite alla ripresa del nucleare francese (tra gli altri fattori);
  2. il segmento residenziale e terziario ha goduto delle temperature più miti rispetto all’inverno del 2022, oltre che delle azioni di contenimento dei consumi messe in atto nel primo periodo del 2023;
  3. l’ambito industriale è stato influenzato, come in passato, dall’andamento ondivago dei prezzi dell’energia, oltre che dal quadro macroeconomico instabile.

La diminuzione nella richiesta di gas ha portato ad altri importanti cambiamenti. Le importazioni lorde, ad esempio, sono scese del 14,8% rispetto al 2022.

In questo ambito, spicca la diminuzione della dipendenza del gas russo, che nel 2021 copriva il 40% del fabbisogno nazionale, e nel 2023 ha inciso solo per il 4,7%. Si è trattato, evidentemente, di una delle conseguenze dovute al conflitto tra il paese guidato da Vladimir Putin e l’Ucraina.

Ciò non fa passare in secondo piano, in ogni caso, l’assoluta dipendenza del nostro paese dalle importazioni estere. In totale, il 96,3% del gas disponibile in Italia è arrivato da fuori confine (dato comunque in calo rispetto al 2022, dove si arrivava al 99%). Il Gruppo Eni, a tal proposito, figura al primo posto nella classifica degli importatori di gas in Italia, con oltre 18 milioni di m3 (e una quota di mercato del 32,2%).

Detto della marginalità della Russia, allora, dov’è che il nostro paese va a reperire il metano necessario? Questi, secondo ARERA, i principali paesi dai quali importiamo gas (con le relative quantità):

  • 25,5 mld m³ dall’Algeria;
  • 10 mld m³ dall’Azerbaigian;
  • 6,8 mld m³ dal Qatar;
  • 5,3 mld m³ dagli Stati Uniti;
  • 6,6 mld m³ dal Norvegia e Olanda;
  • 2,5 mld m³ dalla Libia;
  • i restanti 2 mld m³ da altri Paesi.

Dopo il ritorno del carbone, arriva la rivincita delle rinnovabili

Nel 2022, il quadro legato all’uso delle rinnovabili era a tinte fosche. L’emergenza dovuta alla corsa a fonti di approvvigionamento alternative alla Russia aveva fatto tornare alla ribalta addirittura il carbone, con un conseguente calo delle energie green. 

L'arrivo del 2023, per fortuna, ha segnato un'inversione del trend, con un aumento del 15,6% della produzione di energia da fonti rinnovabili, sospinta dall’aumento nella produzione idroelettrica (+42,4%), tornata ad avvicinarsi ai volumi precedenti al 2022 (40,4 TWh). La produzione termoelettrica è calata in tutte le sue componenti (solidi, gas naturale, prodotti petroliferi e altri), mentre quella da energie ecosostenibili è cresciuta anche nei settori eolico e fotovoltaico.

La “nuova normalità” e le sfide a livello globale

La relazione ARERA 2024, come di consueto, include le considerazioni del presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini. Se l’anno scorso i commenti riguardavano un mercato ancora scosso dalle oscillazioni dovute al conflitto russo-ucraino, nel 2023 lo scenario sembra proporre quella che viene chiamata “nuova normalità”. In particolare:

"Superata la fase più acuta della crisi dei prezzi nel settore dell’energia, il 2023 ha visto un progressivo assestamento su una 'nuova normalità' in cui, lungi dal tornare alle quotazioni pre-crisi, i mercati sono diventati più reattivi e globalizzati. È utile e importante che alcune lezioni che, giocoforza, abbiamo dovuto imparare da questa situazione straordinaria, non vadano sprecate."

Stefano Besseghini, relazione ARERA 2024.

L’altra grande sfida riguarda i cambiamenti climatici, che come visto stanno già modificando le abitudini di consumo:

"Sul fronte ambientale, le dinamiche naturali e le scelte gestionali chiedono al regolatore una sensibilità crescente verso i cambiamenti in atto. La siccità ci pone di fronte a crisi ricorrenti, che dimostrano come il tema dell’acqua non possa più essere affrontato in maniera frammentata e secondo logiche strettamente settoriali ma necessita di una visione più ampia e integrata."

Stefano Besseghini, relazione ARERA 2024.

In questo quadro così complesso, l’esigenza evidenziata da ARERA è quella, ancora una volta, di tutelare il consumatore, sulle quali si ripercuotono inevitabilmente le conseguenze di dinamiche geopolitiche internazionali.

Fonti da consultare

Relazione ARERA 2024 - documento di sintesi

Leggi la sintesi della relazione annuale ARERA 2024.

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