Fine mercato tutelato luce e gas: una brutta notizia o un'opportunità?
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Pubblicato da Francesco Ursino e revisionato da Marina Lanzone il 29 novembre 2023 || ⏳ tempo di lettura 8 min.
Il Decreto Legge Energia approvato dal Governo Meloni mette fine alle speculazioni degli scorsi mesi: la tanto attesa proroga delle scadenze del mercato tutelato luce e gas non ci sarà. Si tratta davvero di una brutta notizia, o piuttosto di un’occasione da cogliere?
Se n’è parlato per mesi e mesi, tra anticipazioni e smentite. Alla fine, il Decreto Legge Energia approvato dal Governo Meloni il 28 novembre 2023 mette fine alle speculazioni, facendo sfumare definitivamente la possibilità di una proroga per il mercato tutelato luce e gas. Le scadenze, quindi, rimangono queste:
- 💡 luglio 2024 per la luce;
- 🔥 gennaio 2024 per il gas.
Nel pacchetto di provvedimenti da 27,4 miliardi di euro del Decreto Legge Energia sono comprese quindi iniziative votate alla sostenibilità energetica, mentre manca proprio la proroga del regime tariffario gestito da ARERA. Cerchiamo subito di sintetizzare i vari scenari legati al termine del tutelato in questa tabella:
Le categorie di utenti | Le opzioni a disposizione | Cosa conviene fare |
---|---|---|
Gli utenti del mercato tutelato vengono divisi in vulnerabili e non vulnerabili, a seconda di requisiti economici, anagrafici e sociali stabiliti da ARERA, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. | Tutti gli utenti possono passare al mercato libero in ogni momento. I vulnerabili, se non lo fanno, continueranno a ottenere tariffe con condizioni simili alla maggior tutela. I non vulnerabili verranno indirizzati verso apposite offerte PLACET (per il gas), o entreranno nel Servizio a Tutele Graduali (per la luce). | Il passaggio al mercato libero può rappresentare un'opzione da valutare fin da subito, visto che molte volte negli scorsi anni ha permesso di risparmiare rispetto alle offerte del regime tutelato. |
Si tratta quindi di uno scenario articolato e complesso, nel quale è essenziale essere informati costantemente. Per farlo al meglio puoi iscriverti al nostro canale Telegram. Non solo avrai modo di leggere news e approfondimenti, ma potrai anche interagire con i membri della più importante community a tema energia in Italia.
Al di là delle considerazioni politiche ed economiche (che citeremo nel corso dell’articolo), la domanda a cui cerchiamo subito di rispondere è: la fine del tutelato è davvero una brutta notizia, oppure questo passaggio potrebbe essere vissuto come un’occasione favorevole? Analizziamo il tutto nel dettaglio.
La mancata proroga è davvero una brutta notizia?
La mancata proroga del tutelato può sembrare un provvedimento nefasto, ma non è detto che sia del tutto così. Si tratta infatti di capire quale scelta sia più conveniente, se passare definitivamente al mercato libero oppure affidarsi alle soluzioni identificate da ARERA e dal Governo per gestire questa fase di necessaria transizione.
Il passaggio al mercato libero può spaventare, soprattutto se non si è bene informati. Le aggressive pratiche di telemarketing praticate da mediatori e agenti, il moltiplicarsi degli operatori e di offerte può confondere facilmente. Forse per questo molti utenti hanno deciso semplicemente di lasciare tutto così com’era, rimanendo nel tutelato. Da un punto di vista economico, però, questa scelta paga?
Per avere quanti più elementi di analisi possibile, ci si può basare su quanto successo negli scorsi anni. Partendo dai dati riportati da Corriere.it, emergono questi fatti interessanti:
- l’85% degli utenti che sono passati al mercato libero negli scorsi anni ha optato per offerte a prezzo fisso, che al momento della sottoscrizione arrivavano ad avere un costo superiore anche del 10% rispetto alle tariffe del tutelato;
- nel lungo periodo, però, la scelta sembra aver pagato. Confrontando il prezzo medio delle varie offerte del tutelato con le tariffe del mercato libero, nel 2022 il risparmio generato da queste ultime ammonterebbe a circa 5,7 miliardi di euro.
La relazione ARERA 2023, d’altra parte, ha sottolineato la continua crescita del mercato libero, favorita anche da procedure di cambio fornitore e switch sempre più snelle e standardizzate.
Ciò significa che, una volta superato lo scoglio “psicologico” del passaggio al mercato libero, può esserci effettiva convenienza. Per farti un’idea delle tariffe proposte attualmente dagli operatori, potresti dare uno sguardo a questa tabella:
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La bolletta mensile è calcolata con un consumo di 1200 kWh e 150 Smc e include eventuali sconti previsti dall'offerta, imposte e IVA; per le tariffe indicizzate è usata una stima del prezzo PUN (luce) e del PSV (gas) del prossimo anno pubblicato dall'Autorità.
Ci sono proposte a prezzo fisso e variabile, con pacchetti di servizi aggiuntivi e bonus che si adattano alle differenti necessità degli utenti. Da non sottovalutare, poi, la proposta di forniture realizzate a partire da fonti rinnovabili, per un impatto ambientale ridotto.
Tutta questa varietà di alternative, nel regime tutelato, semplicemente è impossibile, perché le condizioni contrattuali ed economiche vengono decise da un singolo ente centrale, cioè ARERA. Nel mercato libero, invece, ogni azienda può strutturare la sua offerta come meglio crede.
Come funziona il passaggio al mercato libero?
Vale la pena aprire una piccola parentesi per sottolineare come verrà gestito il passaggio al mercato libero. Il quadro cambia se ci si riferisce a:
- 💡🔥 utenze luce o gas;
- 👴👨 utenti vulnerabili o non vulnerabili.
💡Cominciamo quindi dal settore luce, dove la situazione in vista della scadenza di luglio 2024 è la seguente:
Utenti vulnerabili | Utenti non vulnerabili |
---|---|
Gli utenti vulnerabili possono passare al mercato libero in ogni momento. In alternativa, continueranno a ricevere forniture con condizioni contrattuali gestite da ARERA, come accade ora nel regime di maggior tutela. | Se non si sceglie di passare al mercato libero, si entrerà nel cosiddetto Servizio a Tutele Graduali, e ci si vedrà assegnato un fornitore identificato su base concorsuale. |
🔥 Per quanto riguarda il gas, invece, la scadenza del tutelato è fissata a gennaio 2024. Questi gli scenari previsti:
Utenti vulnerabili | Utenti non vulnerabili |
---|---|
Gli utenti vulnerabili possono passare al mercato libero in ogni momento. In mancanza di una scelta, entreranno nel Servizio di Tutela della Vulnerabilità, con forniture gestite da ARERA. Difatti, per questi utenti il mercato tutelato non terminerà. | Chi non passa al mercato libero verrà indirizzato verso apposite offerte PLACET del proprio fornitore attuale. Il prezzo delle forniture presenterà elementi fissati da ARERA e altri decisi dai singoli operatori. |
Per ultimo, un rapido accenno a cosa si intende per utenti vulnerabili. Fanno parte di questa categoria chi presenta almeno uno di questi requisiti:
- condizioni economiche - individui o famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà o che beneficiano di particolari sostegni sociali ai sensi dell’articolo 1, comma 75, della legge 124/17;
- condizioni di salute - persone con disabilità ai sensi dell'articolo 3 legge 104/92 o con necessità di apparecchiature mediche che richiedono energia elettrica (valido solo per il settore luce);
- anzianità - utenti sopra i 75 anni;
- situazioni particolari - consumatori che vivono in strutture di emergenza a causa di calamità (terremoti o alluvioni), o soggetti che hanno un'utenza in un'isola minore non interconnessa (valido solo per il settore luce).
Se vuoi maggiori informazioni su come i vari fornitori stanno affrontando la fine del tutelato, puoi leggere i nostri speciali:
- Fine Tutela Gas A2A Energia;
- Eni Plenitude e la fine del tutelato gas
- Fine del regime tutelato con Hera
- Fine Tutela Gas Edison
- Info su fine tutela AGSM AIM
- Fine Tutela Luce Enel: cosa accade a Servizio Elettrico Nazionale?
Perché non si è arrivati alla proroga del mercato tutelato?
La mancata proroga del mercato tutelato ha motivi soprattutto politici, che vanno oltre il contesto del nostro Paese. Il mercato tutelato, con tariffe fissate da un’autorità statale (ovvero ARERA), è un concetto non molto gradito all’Unione Europea, che spinge per il regime concorrenziale del mercato libero.
Registrare il gradimento dell’UE è essenziale per ottenere la quarta rata del PNRR, il piano di fondi destinati al nostro Paese a seguito della pandemia da COVID-19. In gioco peraltro c’è anche la piena validità della terza rata, che dovrebbe arrivare a fine anno dopo mesi di trattative.
Si tratta di una dinamica già anticipata dal Ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che aveva parlato nei giorni scorsi di una “interlocuzione con l’Unione Europea” sul tema di un possibile rinvio del tutelato. Interlocuzione che, come si scopre oggi, non ha ottenuto gli esiti sperati dal Governo.
Le questioni politiche dietro alla mancata proroga
Un tema così scottante come quello delle bollette, che tocca la quotidianità di milioni di persone, non può che essere oggetto di scontro politico, anche nella maggioranza di Governo.
Secondo quanto riportato da Corriere.it, il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sarebbe entrato in contrasto con il titolare del dicastero degli Affari europei, Raffaele Fitto. Il primo, come visto in precedenza, avrebbe spinto per un nuovo rinvio del tutelato, con ulteriori sei o dodici mesi di proroga. Il secondo avrebbe sottolineato gli impegni presi con l’Unione Europea in fatto di concorrenza del mercato energetico.
Le reazioni da parte di esponenti del Governo non si fermano qui. Matteo Salvini, vicepremier e Ministro delle Infrastrutture, si è detto favorevole alla proroga.
Dello stesso avviso è Elly Schlein, leader del principale partito di opposizione, ovvero il PD, che parla di una “tassa Meloni sulle bollette”. La segretaria del Partito Democratico spiega:
"Abbiamo chiesto per 10 mesi come sarebbe stato cambiato il Pnrr senza avere risposte. Il governo ha negoziato molte modifiche, perché non su questo punto? Eppure il mondo è cambiato rispetto a quando è stato approvato il Pnrr, ci sono state 2 guerre. In che mondo vivono se non si sono accorti che il mondo è cambiato?"
Frizioni politiche a parte, è giusto soffermarsi sulle questioni concrete. Il passaggio al mercato libero, come spiegato in precedenza, potrebbe rivelarsi positivo da un punto di vista economico. Ci sono però anche altre questioni che potrebbero portare a problematiche impreviste.
A quali problemi andranno incontro gli utenti?
L’arrivo del mercato libero porta a squilibri un po’ inattesi che possono cambiare la quotidianità degli utenti. Un esempio concreto riguarda la domiciliazione bancaria delle bollette luce, ovvero l'addebito automatico su conto corrente. La problematica riguarderebbe i clienti che passeranno al Servizio a Tutele Graduali.
Questi utenti, a partire da luglio 2024, si vedranno assegnato un nuovo fornitore identificato su base concorsuale. Da un giorno all’altro, pertanto, ci si troverà con un nuovo operatore, e per i meno informati sarà una vera e propria sorpresa. Passato lo stupore, però, andrà riattivato il servizio di domiciliazione, per evitare che le bollette del nuovo fornitore tornino a essere recapitate nel modo tradizionale, ovvero via posta. Chi non si accorgerà del cambiamento e non pagherà le fatture potrebbe ritrovarsi inoltre con morosità in bolletta, con tutte le spiacevoli conseguenze del caso.
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Si tratta di questioni fastidiose, più che di problemi, che però potrebbero avere un risvolto politico. Corriere.it nota che il disagio legato alla domiciliazione avverrebbe poco prima del voto per le Europee di inizio giugno. L’eventuale ondata di malumore collettivo, oltre che il possibile innalzamento del tasso di morosità, sono tutti fattori che il Governo sarebbe intenzionato a evitare.
Se hai trovato questo articolo interessante, leggi anche: "Tutelato contro libero: chi ha i prezzi più vantaggiosi?".
Altre fonti da consultare sulla fine del regime tutelato
Articolo Corriere.it
"Mercato libero o tutelato? Il caos delle bollette: ecco cosa conviene davvero alle famiglie", articolo a firma di Ferruccio de Bortoli.