Emendamento GSE: Arera (preoccupata) non è d'accordo. Ecco perché

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Arera, nella sua Segnalazione, elenca i motivi per cui la proposta di modifica al Dl Rilancio potrebbe non essere una buona idea
Arera, nella sua Segnalazione, elenca i motivi per cui la proposta di modifica al Dl Rilancio potrebbe non essere una buona idea

La modifica al Dl Rilancio propone una riorganizzazione del GSE che non ha convinto Arera, l'autorità, infatti, esplicita le sue preoccupazioni sulle ripercussioni che questo emendamento potrebbe avere sul mercato dell'energia e sui consumatori.

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Gianluca Benamati, membro PD della Camera dei Deputati, ha presentato una proposta di modifica al Dl Rilancio che consentirebbe al GSE di gestire i servizi energetici pubblici, privati e che riguardano le fonti di energia rinnovabile, ma anche di amministrare gli oneri di sistema e le informazioni del sistema elettrico.

L'emendamento non convince Arera, che, nonostante si renda conto che sia un tentativo di riordino dell'organismo del settore energia, si rivela comunque scettica perché convinta che questo cambiamento possa interferire con il suo lavoro di tutela e influire negativamente sui mercati e sulla filiera energetica tutta.

La segnalazione di Arera

Arera, con la sua Segnalazione al Parlamento e Governo, ha manifestato chiaramente il dissenso che ha generato la presentazione del Decreto legge del 19 maggio 2020:

L’Autorità, pur ritenendo di poter condividere la finalità di razionalizzazione ed efficientamento del sistema energetico nazionale, tuttavia manifesta preoccupazione in ordine ai possibili impatti che detto emendamento potrebbe generare sulle attività sottoposte alla Sua regolazione e/o supervisione e, più in generale, su elementi della filiera energetica assai rilevanti sia per il buon funzionamento dei mercati, all’ingrosso e al dettaglio, sia per la tutela dei consumatori; tutti obiettivi che l’Autorità, anche sulla base della normativa europea, è chiamata a perseguire.

Con questo documento, infatti, l'Authority vuole condividere e approfondire le criticità che potrebbero insorgere nel momento in cui il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) assumesse l'amministrazione del settore energia privato, pubblico e produttivo.

SEGNALAZIONE 23/2020/I/COM Leggi qui le preoccupazioni di Arera in merito al nuovo emendamento.

In particolar modo, quello che ci tiene a sottolineare è che qualsiasi correzione all'emendamento dovrebbe salvaguardare l'indipendenza del sistema, per consentire l'imparzialità e la correttezza delle parti da cui è costituito. Come dice Arera stessa:

La gestione dei mercati richiede che l’assetto di governance assicuri, nel concreto, i caratteri propri di gestione neutra e super partes, parimenti equidistante dai soggetti che sugli stessi operano, prescindendo, perciò, dalla natura e dal ruolo che gli operatori ricoprono, nonché dal peso che questi esercitano sul mercato con le proprie contrattazioni o con le attività sviluppate che hanno influenza sui mercati, comprendendo quindi anche quei soggetti gestori che operano per finalità di sistema (quali i gestori di rete)

Le conseguenze secondo Arera

L'emendamento non convince Arera per diversi motivi, il principale? La possibile perdita di trasparenza e imparzialità nella filiera energetica
L'emendamento non convince Arera per diversi motivi. Il principale? La possibile perdita di trasparenza e imparzialità nella filiera energetica.

I problemi che l'ente mette in evidenza sono molteplici e alcuni possono anche interferire con il lavoro di tutela sotto la sua regolazione. Infatti, ciò che davvero allarma l'Authority, è che la possibile inclusione diretta e totale del GSE possa corrompere il sistema in alcune delle sue parti elencate di seguito.

  • Elenco delle criticità messe in evidenza da Arera nella Segnalazione:
  • La gestione del SII (Sistema Informativo Integrato);
  • La gestione del GME (Gestore dei Mercati Energetici);
  • La gestione degli Oneri di Sistema;
  • Possibile indebolimento dell'attività di ricerca.

 Sono le operazioni stesse di cui si occupa il SII a rendere fondamentale che la banca dati rimanga autonoma e tutelata dall'autorità. I dati che gestisce, infatti, possono influire in modo sostanziale sulle informazioni che raggiungono il consumatore e, di conseguenza, sulle sue scelte, e garantiscono pure il corretto sviluppo della concorrenza del settore energia.
Nello specifico, i dati del SII determinano:

processi strumentali al funzionamento stesso dei sistemi energetici, quali, per esempio, i processi inerenti alla regolazione delle partite economiche dei servizi e al cambio del fornitore. Inoltre, sui medesimi sistemi poggiano poi strumenti essenziali - attivati dall’Autorità e gestiti sotto il suo controllo – tesi ad accrescere la consapevolezza dei consumatori in merito alle opportunità offerte dai mercati energetici, quali il Portale delle offerte e il Portale dei consumi, lo Sportello del consumatore, nonché strumenti di supporto alle fasce più disagiate dei consumatori, come i bonus sociali, recentemente estesi anche al settore idrico e a quello della gestione dei rifiuti urbani.

 Le criticità riguardo al GME, invece, riguardano il compito che svolge. Non solo la società si occupa di gestire tutte le piattaforme di mercato in cui avvengono le trattative luce e gas, ma si occupa di monitorare i mercati, di controllare che il Regolamento REMIT (che garantisce la corretta concorrenza nel settore energia) venga rispettato e di garantire una relazione bilanciata tra tutti gli operatori.

Pertanto, l’Autorità ritiene che le funzioni sopradescritte dovrebbero continuare ad essere svolte in modo neutrale e a diretto supporto dell’azione regolatoria dell’Autorità.

 Un'ulteriore perplessità riguarda il diretto coinvolgimento del GSE nella gestione degli oneri di sistema. L'ente, infatti, la considera un'intromissione che scavalca il ruolo dell'autorità stessa e del CSEA (Cassa per i servizi energetici e ambientali). Il CSEA, nello specifico, è un ente pubblico economico, che lavora con la supervisione dell'Authority, che garantisce il corretto funzionamento del sistema energetico grazie agli accertamenti e alle attività di verifica che compie e si occupa, pure, del rimborso degli oneri di produzione di energia.

È, quindi, essenziale che le attività di gestione degli oneri generali di sistema - fino a quando non sia deciso il loro trasferimento alla fiscalità generale, come più volte proposto da questa Autorità - continuino a rimanere integrate e sotto la stretta supervisione dell’Autorità, con il coinvolgimento del suo ente strumentale, CSEA, al fine di garantire la coerenza e l’affidabilità della medesima gestione e, in ultima analisi, la minimizzazione dei costi di gestione degli stessi oneri, che si incrementerebbero, in termini di risorse umane e strumentali da acquisire, affidando a un nuovo soggetto i compiti già svolti dal suddetto ente.

 Alla fine della sua Segnalazione, Arera condivide una riflessione su come l'incentrare la gestione dei servizi energetici su GSE possa ridurre le prospettive anche sull'innovazione e il progresso del settore.

Anche l’attività di ricerca risulta potenziata dalla disponibilità di una pluralità di voci caratterizzate da impostazioni e finalità differenti, pur nella coerenza del disegno generale di una ricerca funzionale all’efficace avanzamento della transizione energetica. In questo senso la presenza di un soggetto al servizio dei decisori politici e del Regolatore con chiare caratteristiche di indipendenza dagli operatori e dai differenti interessi di carattere industriale appare un elemento rilevante.

In questi quattro punti abbiamo riassunto le principali obiezioni all'emendamento effettuate da Arera nella sua Segnalazione. Indipendenza, imparzialità e correttezza del sistema sono i valori imprescindibili del sistema che l'ente cerca di tutelare.
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