Decreto Cura Italia: salta (per ora) lo Stop alle Bollette Luce e Gas

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Con il decreto Cura Italia il Governo reagisce alla crisi. Ma per lo Stop alle bollette si dovrà aspettare
Con il decreto Cura Italia il Governo reagisce alla crisi. Ma per lo Stop alle bollette si dovrà aspettare

Il decreto “Cura Italia” è stato approvato: 25 miliardi di euro vengono messi a disposizione per contribuire alla ripresa economica dell’Italia. In aprile dovrebbe arrivarne un secondo con Fondi Ue. E le bollette? Per ora non c’è sufficiente copertura per sospenderle.

Ragionamenti sulle bollette: sospensione si o no?

Il decreto “Cura Italia” è stato atteso con ansia da tutte le famiglie e imprese italiane. Alla fine, il fondo stanziato è stato di 25 miliardi, ma nonostante la cifra sembri notevole, non è stata sufficiente a coprire e includere alcune delle misure di cui si è tanto parlato nei giorni precedenti. La priorità è stata data principalmente al lavoro e alla sanità, e tra i temi trattati nei 126 articoli del decreto troviamo mutui, agevolazioni e tasse. Quello che manca sono i riferimenti alla riduzione o alla sospensione o alla rimodulazione degli oneri di sistema delle bollette luce, gas e acqua delle piccole attività e abitazioni.

Il viceministro dell’economia Antonio Misiani ha affermato:

“Abbiamo ragionato sulla riduzione delle bollette ma si sarebbe andati oltre il nostro spazio di copertura: con queste misure stiamo utilizzando tutti i 25 miliardi”

Certo, questo alimenta le speranze sul prossimo decreto previsto per aprile, ma in attesa di scoprire cosa ci riserverà il futuro e come si evolverà la diffusione del COVID-19 è giusto conoscere e concentrarci sulle misure attive in questo momento.

Ma nella fattispecie, ad oggi, cosa si è deciso? Facciamo il punto della situazione:

  • la sospensione delle bollette di luce, acqua e rifiuti solo per i comuni della “ex zona rossa” (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e Vo’) fino al 30 aprile. Ne parliamo qui: Coronavirus e Stop Bollette.
  • Dal 10 marzo al 3 aprile le procedure di distacco per i clienti morosi sono sospese. Nello specifico, per quanto riguarda l’energia elettrica questa agevolazione è dedicata ai clienti in bassa tensione, mentre per il gas solo per gli utenti che non consumano più di 200 mila metri cubi standard. Leggi qui la news.
  • Acea, A2A, Iren e Hera, di loro iniziativa, hanno sospeso le bollette e le interruzioni delle forniture e anche dato la possibilità ai clienti di rateizzare i pagamenti in caso di difficoltà.

Sospendere le bollette al 100% o solo i costi fissi? Leggi anche le 3 ipotesi al vaglio del governo nel prossimo decreto di maggio.

Molti in questo momento subiscono il peso delle bollette, consapevoli che i costi aumenteranno ora che sono a casa tutto il giorno. Sospendere, dilazionare o ridurre i pagamenti, però, ha alcune controindicazioni: alcuni fornitori potrebbero non riuscire a coprire i costi a causa della mancanza di entrate, rischiando di chiudere e sospendere il servizio.
Gli utenti all’improvviso senza luce, acqua e gas sì che si ritroverebbero davvero in difficoltà.

Il decreto Cura Italia, in cosa consiste

Aiutare le imprese e le famiglie italiane a reggere l'impatto e a ripartire il prima possibile

Antonio Misiani,Viceministro dell’Economia

E il primo passo per raggiungere questo obiettivo è stato fatto:  il decreto “Cura Italia” è stato approvato e pubblicato nella gazzetta ufficiale.

I punti salienti di questo lungo decreto toccano i punti che risultano i più colpiti dalla crisi attuale: 

  • Sospensione prestiti e scadenze fiscali a partire dal 16 marzo;
  • Sospensione delle rate del mutuo 2020 fino a 18 mesi per tutte le persone che hanno avuto una riduzione del fatturato del 33% rispetto all’ultimo trimestre del 2019;
  • Rinvio degli obblighi fiscali e sospensione dei versamenti, contributi e premi dall’8 al 31 maggio;
  • Credito d’imposta al 60% dell’affitto di marzo per i negozi e le attività chiuse;
  • Supporto economico per fornire alle scuole tecnologie e strumenti fondamentali per organizzare le lezioni a distanza;
  • Cassa integrazione in deroga per aiutare le aziende a coprire gli stipendi;
  • Congedi parentali estesi a 15 giorni al 50% della retribuzione;
  • Voucher baby-sitter da 600 euro, con un contributo ulteriore (1000 euro) per chi lavora in ambito sanitario e nelle forze dell’ordine;
  • Supporto lavoratori autonomi e stagionali con il contributo di 600 euro per il mese di marzo. Sempre della stessa cifra è il Fondo per il reddito di ultima istanza per chi non rientra in questo indennizzo. Inoltre, sono sospesi i contributi previdenziali;
  • Licenziamenti congelati;
  • Malattia per le persone in quarantena;
  • Agevolazione del 50% per la santificazione degli ambienti di lavoro per un massimo di 20.000 euro;
  • Bonus lavoratori dipendenti che devono recarsi al posto di lavoro; 3,5 miliardi devoluti al Sistema Sanitario Nazionale e Protezione Civile. Non solo, assunzione di 20 mila persone, stanziati fondi per gli straordinari e l’aumento dei posti letto in terapia intensiva, finanziamenti a fondo perduto e contributi per le aziende che producono mascherine e, infine, la possibilità di trasformare alcune strutture alberghiere e non in ambienti sanitari e reparti per fronteggiare l’emergenza e la mancanza di posti letto.
  • Laurea in medicina abilitante per rispondere alla carenza di personale medico.

E in attesa del decreto di Aprile con Fondi Ue teniamo duro e restiamo a casa.

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