Ecco il Bonus Benzina 200 euro: come funziona, a chi spetta e a chi chiederlo
Con una nuova circolare, Agenzia delle Entrate ha diffuso le istruzioni per i datori di lavoro che intendono usufruire dei buoni benzina da 200 euro per i loro dipendenti. L’iniziativa rientra nell'ambito del Decreto Energia: qui puoi capire a chi spettano i bonus carburante, come si richiedono e in cosa consistono.
Nel Decreto Energia 2022 convertito in legge il 20 maggio 2022 veniva inserita anche la menzione di un “bonus carburante ai dipendenti”, pensato per sostenere i lavoratori in difficoltà a causa dell’aumento dei prezzi e della benzina. Il provvedimento, che fino a ora rimaneva solo sulla carta, trova applicazione concreta grazie alla circolare n. 27/E del 14 luglio 2022 emessa da Agenzia delle Entrate. Per questa misura, il Governo ha stanziato 9,9 milioni di euro per il 2022, e 0,9 milioni di euro per l’anno 2023.
Scopriamo subito tutti i dettagli più importanti, per poi approfondirli nel resto dell’articolo.
Come richiederlo | A chi spetta | Quando viene erogato | A quanto ammonta |
---|---|---|---|
Spetta al datore di lavoro erogare il bonus su base volontaria. | A datori di lavoro privati che dovranno poi fornirli ai loro dipendenti. | A partire da quando il datore di lavoro sceglie di distribuire i buoni ai dipendenti | Massimo 200 euro per ogni lavoratore |
Bonus Benzina 200 euro come richiederlo: la procedura
Scarica la circolare sul Bonus Benzina 200 euro Clicca qui per scaricare la circolare sui buoni carburante di Agenzia delle Entrate in PDF. Il documento racchiude in poche pagine tutti i riferimenti necessari per comprendere in cosa consiste questo nuovo bonus.
La prima domanda a cui è necessario rispondere è “Come richiedere il bonus benzina 2022?” La risposta è che, da parte dei dipendenti, non bisogna fare niente. I buoni carburante 200 euro, infatti, non devono essere richiesti dai singoli cittadini, ma dai datori di lavoro, che poi li erogano su base volontaria.
Se il proprio datore di lavoro decide quindi di approfittare di questa opportunità, sarà sufficiente richiedere all’azienda (o al sindacato) se esiste la possibilità di accedere ai bonus. Ecco quindi un riepilogo:
- Come richiedere il bonus benzina 2022?
- Il datore di lavoro, su base volontaria, sceglie di usufruire dei fondi del bonus;
- I fondi vengono così girati ai dipendenti;
- Il singolo lavoratore, da par suo, non deve fare richieste o compilare domande, ma eventualmente dovrà solo informarsi della volontà del datore di lavoro di usufruire o meno del bonus. Non esistono soglie reddituali, tutti i dipendenti possono ottenere il buono.
Questa la definizione che si trova nella circolare di Agenzia delle Entrate:
L’articolo 2 del decreto-legge 21 marzo 2022, n. 211, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 maggio 2022, n. 512, prevede, soltanto per il periodo d’imposta 2022, la possibilità per i datori di lavoro privati di erogare ai propri lavoratori dipendenti buoni benzina, o titoli analoghi, esclusi da imposizione fiscale ai sensi dell’articolo 51, comma 3, del TUIR, per un ammontare massimo di euro 200 per lavoratore.
Per una migliore comprensione delle tematiche a cui abbiamo solo accennato, puoi fare affidamento al Testo unico delle imposte sui redditi (nel seguito dell'articolo verrà citato con la formula TUIR).
Info utili | |
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Decreto Caro Energia 2022 | Decreto Aiuti 2022 |
Piano Emergenza Austerity 2022 | Bonus 200 euro per dipendenti e pensionati |
A chi spetta il buono benzina da 200 euro?
I buoni benzina 200 euro si rivolgono, almeno per il momento, ai dipendenti di datori di lavoro privati. All’interno di questa definizione piuttosto ampia possono rientrare (a patto che abbiano dipendenti):
- Lavoratori autonomi;
- Enti pubblici economici;
- Soggetti che non svolgono un’attività di natura commerciale.
A essere escluse sono invece categorie come:
- Lavoratori autonomi occasionali, amministratori, collaboratori CO.CO.CO;
- Tirocinanti e altri percettori di redditi di lavoro assimilati;
- Lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni e di enti pubblici non economici.
La logica che si cela dietro alla scelta di indirizzare il buono (almeno per il momento) solo a una specifica tipologia di datori di lavoro è identificabile nella circolare di Agenzia delle Entrate:
I buoni benzina in esame sono erogazioni corrisposte dai datori di lavoro privati ai propri lavoratori dipendenti per i rifornimenti di carburante per l’autotrazione (come benzina, gasolio, GPL e metano). Attesa la ratio della norma, riconducibile, come detto, alla volontà del legislatore di indennizzare i dipendenti di datori di lavoro privati dei maggiori costi sostenuti “nel contesto del caro carburanti”, si ritiene che l’erogazione di buoni o titoli analoghi per la ricarica di veicoli elettrici debba rientrare nel beneficio di cui trattasi, anche al fine di non creare ingiustificate disparità di trattamento fra differenti tipologie di veicoli.
Ancora una volta, va sottolineato che il provvedimento non si indirizza al singolo impiegato o dipendente, ma al datore di lavoro. Anche per questo motivo, non esistono soglie reddituali che impediscano di ottenere il buono carburante 2022.
Ho un’auto elettrica, posso comunque avere il bonus benzina? Sì. Come si legge nel testo della circolare, il beneficio è rivolto ai veicoli a benzina, gasolio, GPL e metano, ma anche alle auto elettriche, con l’erogazione di “buoni o titoli analoghi” per la ricarica in stazioni di rifornimento pubbliche.
Le caratteristiche dei buoni benzina 2022
Detto di come si richiedono e a chi spettano, rimane da capire cosa siano, nel concreto, questi bonus benzina 2022. In linea di massima, sono definibili dei buoni deducibili dal reddito d’impresa, che vengono concessi dai datori di lavoro ai dipendenti per l’acquisto di benzina (o gasolio, GPL, metano e rifornimenti di elettricità) fino a un massimo di 200 euro per lavoratore.
I buoni carburante vengono corrisposti quindi al singolo dipendente non appena il datore di lavoro entra nella disponibilità dei fondi. Si tratta inoltre di contributi:
- Esentasse: il buono da 200 euro per la benzina non concorre alla formazione di reddito da lavoro dipendente;
- Deducibili: i bonus erogati dai datori di lavoro sono deducibili dal reddito d’impresa (ai sensi dell’articolo 95 del TUIR). Sempre ammesso che l’erogazione dei benefici sia riconducibile al rapporto di lavoro e, pertanto, che i costi sostenuti rientrino nella normale attività imprenditoriale;
- Utilizzabili anche con finalità retributive.
Quando e come viene erogato il bonus carburante 2022
Il bonus benzina 200 euro non ha una data di erogazione precisa. Ancora una volta, dipende dal datore di lavoro, che su base volontaria si attiva a distribuire i fondi richiesti ai propri collaboratori.
È più interessante andare a capire fino a quando si potranno utilizzare i buoni carburante. La regola generale è che i benefici possano essere impiegati solo per il 2022. Tuttavia, applicando il “principio di cassa allargato”, la validità si estende anche ai primi 12 giorni del 2023. Questo il passaggio di riferimento nella circolare di AdE:
Considerato che la disposizione in esame è riferita esclusivamente all’anno 2022, si ritiene opportuno ricordare che, ai sensi dell’articolo 51, comma 1, del TUIR, si considerano percepiti nel periodo d’imposta anche le somme e i valori corrisposti entro il 12 gennaio del periodo d’imposta successivo a quello a cui si riferiscono (c.d. principio di cassa allargato).
Nel concreto, però, in cosa consistono questi buoni benzina? A sciogliere questo dubbio interviene ancora una volta la circolare di Agenzia delle Entrate, che specifica le modalità di erogazione del bonus carburante:
Si osserva che la modalità di erogazione dei buoni benzina segue quella ordinaria prevista dall’articolo 51, comma 3-bis, del TUIR, secondo cui «Ai fini dell’applicazione dei commi 2 e 3, l’erogazione di beni, prestazioni, opere e servizi da parte del datore di lavoro può avvenire mediante documenti di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico, riportanti un valore nominale ».
A seconda dei casi, quindi, potrebbe trattarsi di un semplice voucher cartaceo ma anche di un documento elettronico, che magari può essere stampato dallo stesso dipendente al momento del bisogno.
A quanto ammonta il buono carburante 2022?
Visto che nell’articolo lo abbiamo chiamato più volte Bonus benzina 200 euro, capire a quanto ammonta questo beneficio sembra quasi una cosa banale. Ma così non è, visto che la questione va a inserirsi nel filone delle varie agevolazioni previste dall’articolo 51 del TUIR, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
Questo articolo dice che i benefit generali a favore dei lavoratori non possono eccedere, in un anno, la somma di 258,23 euro. Se si considerano i 200 euro di bonus benzina, però, questo limite verrebbe raggiunto molto presto. Per questo motivo, i buoni carburante introdotti dal Decreto Energia vengono conteggiati in maniera separata rispetto ad altri benefici erogati. Pertanto, nel 2022, un datore di lavoro potrebbe erogare un totale di:
- 200 euro di buoni benzina;
- 258,23 euro di benefici relativi ad altri beni e servizi. Tra questi, però, possono essere compresi ulteriori buoni benzina, slegati però dall’iniziativa introdotta dal Decreto Energia 2022.
Si tratta evidentemente di un caso ideale, cui si affianca tutta una serie di scenari che possono essere piuttosto sfuggenti. Per cercare di chiarire la situazione, Agenzia delle Entrate ha voluto inserire all’interno della circolare un esempio concreto, che riportiamo integralmente:
Nel caso in cui un lavoratore dipendente benefici, nell’anno d’imposta 2022, di buoni benzina per euro 100 e di altri benefit (diversi dai buoni benzina) per un valore pari ad euro 300, quest’ultima somma sarà interamente sottoposta a tassazione ordinaria. Di contro, se il valore dei buoni benzina è pari ad euro 250 e quello degli altri benefit è pari ad euro 200, l’intera somma di euro 450 non concorre alla formazione del reddito del lavoratore dipendente, poiché l’eccedenza di euro 50 relativa ai buoni benzina confluisce nell’importo ancora capiente degli altri benefit di cui all’articolo 51, comma 3, del TUIR. Sotto il profilo contabile, considerato che l’eventuale superamento delle soglie fissate da ciascuna delle due discipline – articolo 51, comma 3, del TUIR e articolo 2 del d.l. n. 21 del 2022 – comporta, in linea di principio, l’integrale tassazione delle erogazioni effettuate a favore del dipendente, si ritiene che le stesse debbano essere conteggiate e monitorate in maniera distinta.
Queste “finezze” contabili derivano dal fatto che i benefit erogabili dal datore di lavoro non vanno a formare il reddito (cioè, non vengono tassati) fino alla soglia dei 258,23 euro.
Buoni benzina al posto del premio risultati: la disciplina
Un altro elemento particolarmente interessante dei buoni benzina 200 euro riguarda la loro possibile natura retributiva. La circolare 27 del 2022 di Agenzia delle Entrate, infatti, specifica:
Si ritiene, quindi, possibile la sostituzione del premio di risultato di cui all’articolo 1, commi da 182 a 190, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, con i buoni benzina in esame, nel rispetto della normativa ivi prevista.
Rimangono però le basi della disciplina dei bonus carburante, che restano svincolati dagli altri possibili benefit previsti dal TUIR. Pertanto, nel caso in cui un dipendente chieda un premio di risultato consistente in buoni benzina, questo avrà diritto all’esenzione da imposta per beni e servizi fino a 258,23 euro, così come per i voucher benzina 200 euro.
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Il Decreto Energia e la conseguente circolare di Agenzia delle Entrate danno quindi una bella sforbiciata al costo del carburante (almeno per i dipendenti privati). Il caro vita, però, colpisce un po’ tutti gli ambiti della vita quotidiana, comprese le utenze di luce e gas.
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