Bollette Pazze: che fine hanno fatto le Tutele per i Maxi conguagli?

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Bollette Pazze: saltato l'emendamento su Tutele per i Maxi conguagli

L’emendamento presentato dalla deputata Alessia Morani per modificare il decreto Milleproroghe è stato ritirato e, delle tutele promesse ai consumatori per risolvere il problema delle bollette pazze e dei maxi conguagli alle bollette, si è persa traccia.

Il problema nasce con le bollette pazze. Quando arrivano in casa dei consumatori delle bollette con importi altissimi da rintracciare in conguagli, mancate letture e voci da cercare in bolletta. Dove si deve rintracciare la radice del problema? In un errore del fornitore oppure in una mancata attenzione nella comunicazione delle letture?

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La verità sta nel mezzo, ma il problema delle bollette pazze e dei maxi conguagli in bolletta è arrivato all’attenzione delle associazioni consumatori, che hanno approfondito il problema e si sono spese per fare chiarezza con i fornitori di energia e le istituzioni al fine di tutelare i consumatori.

Cosa prevedeva l’emendamento proposto dalla sottosegretaria Morani.

L’obiettivo della sottosegretaria al Mise, Alessia Morani era quello di modificare il decreto Milleproroghe ponendo l’attenzione sui consumatori tenuti sotto scacco dalle società di energia. Le proposte della deputata Morani prevedevano:

  • regole più severe in caso di bollette pazze
  • possibilità per il consumatore di contestare le bollette e richiedere un risarcimento danni

Attenzione! Nella legge di bilancio è stata approvata la richiesta di rimborso delle somme versate e un risarcimento del 10% dell’importo (per importi sopra i 100 euro) in caso di verifica delle bollette gonfiate o con evidenti errori e in caso di conguagli richiesti dopo anni di letture mancate.

  • definizione della condotta anomala del gestore. Se è vero che il riconoscimento del rimborso sia stato approvato nella legge di bilancio, è vero anche che per ottenere il risarcimento al momento l’autorità competente deve verificare la condotta illegittima del gestore di servizi. Definire, invece, la condotta anomala del gestore, permette di dare un vantaggio all’utente.

...solo un giudice o un’autorità, che però la legge non ha identificato, può accertare una illegittimità, mentre il concetto di ‘anomalo’ è molto più ampio e a tutto vantaggio del consumatore.

Marco Vignola Responsabile del settore energia per Unione nazionale consumatori (Unc)
  • possibilità di rispondere con un reclamo motivato alla lettera di distacco per mancato pagamento. Se la legge già prevede che i gestori hanno il dovere di comunicare con almeno 40 giorni di preavviso il distacco delle utenze per mancato pagamento, l’emendamento includeva la possibilità per gli utenti di rispondere con una lettera di reclamo motivata, capace di impedire l’interruzione del servizio o della fornitura.
  • le associazioni consumatori come assistenti ufficiali del cittadino. L’emendamento prevedeva un rafforzamento del ruolo delle associazioni dei consumatori nella misura in cui le stesse associazioni potevano farsi veicolo per la presentazione dei reclami su richiesta degli utenti.

Cosa è andato storto all’emendamento del Milleproroghe sulle bollette pazze?

Con l’approvazione del decreto Milleproroghe è emerso come dell’emendamento proposto dalla deputata Alessia Morani non vi sia traccia. Infatti l’emendamento è stato ritirato per dei vizi di procedura, ma la deputata ha sottolineato la volontà di sottoporre nuovamente all’attenzione del legislatore le tematiche proposte. Evidente la delusione delle associazioni dei consumatori, che restano comunque in allerta per tutelare gli utenti.

...si tratta di un'occasione perduta per il legislatore che poteva migliorare e rendere più chiara una legge, altrimenti difficilmente applicabile.

Massimiliano Dona Presidente di Unione nazionale consumatori

Sono davvero così tanti gli utenti danneggiati da maxi conguagli e bollette pazze?

Entriamo nel dettaglio di quali sono le bollette maggiormente soggette a conguagli ed anomalie a discapito degli utenti, grazie ai dati forniti dall’ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) sulla base del servizio di conciliazione fornito gratuitamente agli utenti per la risoluzione delle controversie sulle bollette pazze di acqua, luce e gas.

I dati dell'Arera sulle conciliazioni del 2019 Nel 2019 sono stati recuperati oltre 8 milioni di euro grazie al servizio di conciliazione tra utenti e gestori di servizi di energia. Le richieste hanno riguardato nella maggior parte di casi le fatturazioni sbagliate e le regioni con maggiori richieste sono state Lazio, Abruzzo, Basilicata, Toscana e Sardegna.

Quali sono i settori con maggior incidenza di bollette pazze?

In base ai dati emersi dalle richieste di conciliazione presentate all’Arera, i gli ambiti in cui sono state presentate più domande sono il settore dell’energia elettrica e del gas, a seguire il settore del dual fuel e dell’acqua. Le cause delle bollette pazze di gas e acqua sono rintracciabili nelle tipologie di contratto, mentre per quanto riguarda le bollette pazze della luce le domande riguardano in particolare richieste di danni.

In che percentuale si risolve il problema delle bollette pazze?

I dati forniti dall’Arera mostrano come più del 65% dei consumatori si avvale di un’associazione consumatori per presentare la domanda e che circa il 20% delle domande non viene ammesso per mancanza di documentazione o errore nell’ambito di applicazione, oppure perché il cliente decide di non completare la domanda.

Le associazioni consumatori riconoscono l’impegno della deputata Morani per la tutela degli utenti da bollette pazze e maxi conguagli. Alle associazioni non resta dunque che aspettare il momento giusto per presentare nuovamente l’argomento in un prossimo futuro e ai consumatori di approfondire tutti i dettagli che riguardano come leggere le bollette, come riconoscere gli errori in bolletta e quali strumenti usare per far valere i diritti del consumatore.

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