Boom di prenotazioni per le batterie Tesla: una rivoluzione verde nelle nostre case?

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Elon Musk, AD e CTO di Tesla Motors

A poche settimane dal lancio di Powerwall, la batteria prodotta da Tesla Energy, i pre-ordini online sono già oltre 35.000, un numero tale da coprire la produzione fino alla metà del prossimo anno. Il boom delle prenotazioni della batteria fa sperare in una vera rivoluzione nel campo dell'energia, sarà così?

Tesla Motors, già conosciuta per le auto elettriche, ha avviato un ramo dell'azienda nel settore delle energie provenienti da fonti rinnovabili. Si tratta di Tesla Energy la cui missione è quella di liberarci dall’uso dei combustibili fossili a favore di energie pulite e rinnovabili. Con lo scopo di raggiungere questo ambizioso obiettivo qualche settimana fa l'amministratore delegato Elon Musk ha presentato Powerwall, una batteria in grado di accumulare l'energia solare che convertita in energia elettrica si può riutilizzare in casa quando serve.

Come funziona la batteria Powerwall di Tesla?

Per una casa green la nuova batteria di Tesla è sicuramente l'ideale. Disponibile in diversi colori per non sfigurare con l'arredamento, una volta installata sulla parete dell'abitazione e collegata ai pannelli fotovoltaici, accumula l'energia e la conserva garantendo al sistema casa una fornitura elettrica aggiuntiva, in caso di necessità, di 2 kW e nei momenti di picco anche fino a 3,3 kW, la stessa potenza resa disponibile da un normale contatore.

I modelli disponibili sono due: da 7 kW o da 10 kW e costano rispettivamente una 3.000 dollari e l'altra 3.500 dollari. Considerando un consumo giornaliero medio di 7,4 kWh, la batteria permette quindi di raggiungere un’autonomia di un giorno.

Sebbene i costi non siano alla portata di tutti, le prenotazioni fanno sperare in un futuro roseo per le energie rinnovabili. Se fino ad ora dunque l'energia prodotta veniva immediatamente utilizzata o venduta alla compagnia elettrica ad un prezzo basso, con Powerwall lo stoccaggio dell'elettricità permetterebbe di aumentare l'autoconsumo utilizzando l'energia la notte quando i panelli FV non funzionano, con vantaggi anche in bolletta grazie al risparmio sugli oneri di rete e di sistema e le tasse, o di vendere i chilovattora residui quando il valore dell'elettricità è più alto.

La sperimentazione con Enel Green Power
Oltre al successo delle prenotazioni online, la batteria di Tesla ha anche conquistato Enel Green Power, principale operatore di energie verdi al mondo, che testerà queste batterie nei suoi impianti fotovoltaici ed eolici. L'accordo finalizzato il 12 maggio per un primo sito pilota prevede l'installazione di un sistema di accumulo di Tesla da 1,5 MW di potenza e 3 MWh di stoccaggio con l'obiettivo di integrare le energie rinnovabili nella rete.

Installare un sistema integrato fotovoltaico + batteria conviene?

La variabile essenziale nella valutazione se installare o meno un impianto fotovoltaico riguarda l'autoconsumo, ossia la quota dell'energia prodotta che sarà possibile consumare direttamente. Anche con solo un impianto fotovoltaico di piccole dimensioni, una famiglia potrebbe produrre tutta l'energia che consuma. Purtroppo, a causa dello sfasamento tra il periodo di produzione, in mezzo alla giornata, e quando avvengono i consumi, l'autoconsumo risulta più basso. La batteria permette quindi di aumentare la quota di autoconsumo.

Autoconsumo = massimo risparmio
Con l'autoconsumo, a differenza di un consumo 0 kWh, non si paga niente sia in termini di oneri di rete e che di sistema sia per le tasse.
In questo modo un kWh di autoconsumo corrisponde ad un risparmio di 25 €cents.

Ovviamente, l'energia non autoconsumata non viene persa. La soluzione più naturale consiste nell'immettere in rete la produzione in eccesso con lo scopo di venderla. Un chilovattora venduto vale circa 5 €cents, un quinto del valore dell'autoconsumo. E' la differenza tra il valore di un kWh di autconsumo e il kWh venduto a rendere interessante l'acquisto di una batteria.

In Italia, il fattore "scambio sul posto"

Oggi in Italia, esiste un meccanismo di scambio sul posto che permette di valorizzare l'energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico anche in assenza di batteria, questo grazie all'acquisto da parte del GSE dell'energia immessa in rete e al rimborso di una parte degli oneri di rete e di sistema. Grazie a tale meccanismo, il chilovattora non autoconsumato non viene perso ma valorizzato a 15 €cents. In queste condizioni, il vantaggio rappresentato da una batteria è limitato e la famiglia italiana desiderosa di rendere i suoi consumi più sostenibili e meno onerosi potrà valutare altre opzioni, dalle pompe di calore alla domotica.

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Si riuscirà ad abbandonare le reti elettriche tradizionali e ad annullare l'emissione di gas serra? Una bella sfida lanciata da Tesla per il futuro delle energie rinnovabili. La strada è sicuramente ancora tutta in salita, ma il percorso sembra essere quello giusto.

 

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