Addio alla termoelettrica "Alessandro Volta": dalla centrale Enel di Montalto di Castro nasce il porto turistico "Marina della Tuscia"
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La centrale Enel di Montalto di Castro (Viterbo)
La società Enel Produzione è pronta a dire addio alla centrale termoelettrica "Alessandro Volta", situata a Montalto di Castro (Viterbo) e, in accordo con lo studio Amati Architetti, la trasformerà in "Marina della Tuscia" un polo turistico e commerciale nei pressi del porto.
Il polo turistico "Marina della Tuscia": quali attività comprende?
Sono più di duecento ettari di terreno quelli impegnati nella riqualificazione dell'ex centrale Enel di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo. La parte del canale di presa a mare dell'impianto nucleare mai entrato in funzione sarà destinata alla realizzazione del porto turistico, nel quale sarà presente un cantiere navale finalizzato alla riparazione delle imbarcazioni. Il sarcofago che doveva ospitare il reattore della centrale nucleare diventerà il centro dell'intrattenimento, con attività ricettive come Bed & Breakfast ed esercizi commerciali; l'iconica ciminiera a strisce bianche e rosse, a breve spazio per videoproiezioni per funzioni artistiche, informative e commerciali, diverrà invece il simbolo della rinascita ambientale del luogo nelle vesti di centro turistico e commerciale. Attorno al porto prenderanno vita altre attività come centri wellness, alberghi e centri sportivi con campi da golf, tennis e tanto altro.
In cosa consiste il programma Futur-e di Enel?
La riqualificazione della centrale Enel di Montalto di Castro avverrà nell'ambito del programma Futur-e lanciato da Enel. Di cosa si tratta? È un'iniziativa che prevede la riconversione dei siti di 23 impianti non più competitivi, per offrire nuove opportunità ai territori interessati, non per forza nell'ambito dell'energia, e agevolare la transizione energetica, cioè quel processo di passaggio da fonti di energia non rinnovabile a fonti di energia rinnovabile. Per raggiungere questo obiettivo, Enel si interfaccia con le autorità e le comunità locali, per capire le esigenze e favorire la partecipazione e il dialogo. Il fine ultimo è quello di dare vita a un'economia circolare grazie all'approccio ambientale sostenibile direttamente nel business. I 23 impianti coinvolti sono:
- Impianti a olio gas: Montalto di Castro (Viterbo), Rossano (Cosenza);
- Impianti a olio: Portoscuso (Sud Sardegna), Augusta (Siracusa), Livorno, Piombino (Livorno), Porto Tolle (Rovigo);
- Impianti a gas: Termini Imerese (Città metropolitana di Palermo), Bari;
- Impianti a turbogas: Assemini (Città metropolitana di Cagliari), Giugliano (Città metropolitana di Napoli), Maddaloni (Caserta), Larino (Campobasso), Campomarino (Campobasso), Pietrafitta (Perugia), Camerata Picena (Ancona), Carpi (Modena), Alessandria;
- Impianti a ciclo combinato: La Spezia, Trino (Vercelli);
- Impianti a carbone: Bastardo (Perugia), Genova, Porto Marghera (Venezia).
Tra i progetti Futur-e già avviati, da sottolineare quello di Trino Vercellese, nella quale nascerà un parco ludico a tema auto con all'interno uno spazio previsto per la logistica di Enel, quello di Piombino che vedrà un altro polo turistico e commerciale, quello di Porto Tolle che diverrà un villaggio open air finalizzato alla valorizzazione della gastronomia locale e degli sport acquatici, con strutture per campeggi a cinque stelle, e quello di Alessandria che vedrà probabilmente sorgere un parco giochi per sport estremi.
Costi e tempistiche della riqualificazione della centrale Enel di Montalto di Castro
I costi per i lavori previsti per Montalto di Castro sono stimati tra i 100 e i 200 milioni di €, da investire, oltre che nei lavori, nelle attività commerciali dei numerosi partner italiani ed europei che lo studio di architetti Amati sta schierando: gestione di marine, gestione dei centri commerciali, catene alberghiere. Pertanto Enel Produzione è già al lavoro nella fase di verifica della percorribilità del piano di costruzione del polo, coinvolgendo ovviamente le autorità locali, il Comune di Montalto di Castro, la Provincia di Viterbo e la Regione Lazio. L'obiettivo, una volta concluso l'iter burocratico delle approvazioni, è quello di avere un cronoprogramma degli interventi da effettuare per l'inizio del 2019, in modo tale che Enel possa collaborare alla fase di demolizione della struttura e successivamente preparare un contratto preliminare di vendita dell'area.