Bollette più alte per le piccole imprese

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Le bollette della luce gravano pesantemente sulle imprese italiane, ma come mai sono le aziende più piccole quelle che soffrono i maggiori rincari? Vediamo insieme qual è la situazione attuale del mercato energetico e come possono tutelarsi i clienti con Partita IVA.

Prezzi alle stelle per le piccole imprese

Gli oneri di sistema della bolletta della luce pesano in modo importante non solo sui cittadini italiani, ma anche sulle grandi e piccole imprese. Anzi, sono proprio queste ultime a soffrire in maggior percentuale gli oneri fiscali e parafiscali.

Questo significa che spesso i commercianti e negozianti non riescono a far fronte a queste spese e si trovano costretti a chiudere i battenti. Ma analizziamo nel dettaglio cosa sta succedendo.

Cos’è cambiato nel 2017 per gli oneri di sistema? La situazione è cambiata anche per i clienti domestici residenti e non residenti: Che cos'è la spesa per gli oneri di sistema e come è cambiata dal 2017?

Com’è composta la bolletta di luce di un’azienda?

Spesso non è facile capire che cosa si sta pagando in fattura luce perché le voci in essa presenti sono numerose. La bolletta dell’energia elettrica di un’impresa è così composta:

  1. Spese per la materia prima energia: che includono non solo le spese per la materia prima energia, ma anche le spese per il dispacciamento, il prezzo di commercializzazione vendita e le componenti di perequazione.
  2. Spese per il trasporto e la gestione del contatore: cioè le spese legate alla misura, la distribuzione e il trasporto dell’energia.
  3. Spese per gli oneri di sistema: che pesano in modo rilevante sulla bolletta della luce e vanno a coprire i costi destinati alle attività generali, fondamentali per il funzionamento del sistema elettrico.
  4. Imposte: costituite da 2 voci, cioè l’IVA e l’Accisa. L’IVA è attualmente al 22% per tutte le attività, tranne alcuni casi speciali in cui l'IVA è agevolata al 10% (per esempio, per imprese estrattive, agricole e manifatturiere). L’accisa invece viene calcolata in base ai consumi di luce e secondo due scaglioni: forniture fino a 1.200.000 kWh/mese e forniture oltre i 1.200.000 kWh/mese (in entrambi i casi, il valore più alto corrisponde ai primi 200.000 kWh consumati nel mese).

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Piccole aziende italiane: le bollette più care d’Europa

Il prezzo per la materia prima energia incide, per le piccole aziende italiane, per il 45% del totale della fattura, il che significa che oltre la metà del costo della fattura dipende dagli oneri di sistema e le imposte oltre, in parte minore, alle spese per il trasporto e la gestione del contatore. La spesa per gli oneri di sistema è stata messa sotto accusa dalle associazioni dei consumatori poichè la situazione in Italia è la seguente:

“A pagare più di tutti questa situazione sono le micro e piccole imprese, svantaggiate non solo rispetto alla concorrenza europea ma anche rispetto alle imprese più strutturate e con maggiori consumi. Nel 2016 le piccole imprese italiane hanno sopportato oltre un terzo (il 35,2%) degli oneri generali complessivi del sistema (in assoluto 5,6 miliardi) a fronte di un consumo pari al 25,9% del totale. Viceversa, le imprese medio-grandi hanno sostenuto il 34,1% degli oneri complessivi con un consumo del 35,6% del totale. E le imprese energivore hanno acquistato il 14% dell’energia consumata contribuendo, però, solo al 7,4% degli oneri complessivi”.

Presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarino 

Bollette per l'azienda tra le più alte d'Europa

Alla luce di questi dati, si può vedere come siano sbilanciati i costi che le imprese si trovano a pagare nella bolletta della luce e che in realtà il peso maggiore grava proprio sulle imprese più piccole. Come se non bastasse, questo studio del CNA evidenzia che le aziende italiane si trovano a pagare il prelievo fiscale e parafiscale più alto d’Europa.

Cosa si può fare per risolvere, almeno in parte, il problema? Il CNA ha sottolineato in più occasioni la necessità di una riforma che riguardi gli oneri generali di sistema, in modo che questa voce non gravi così pesantemente sulle bollette dei piccoli commercianti. Quello che si spera inoltre è che la liberalizzazione del mercato energetico porti vantaggi alle aziende anche per quanto riguarda il prezzo della materia prima energia, ancora molto alto rispetto agli altri paesi d’Europa.

Anche l'Antitrust è intervenuta in merito, presentando una serie di proposte per poter migliorare la condizione dei fornitori di luce e gas, attualmente obbligati a versare la quota relativa alle spese per gli oneri di gestione anche per i clienti morosi. Quello che è stato chiesto è quindi di prendere delle misure per andare incontro ai gestori e tutelare i clienti maggiormente penalizzati, come le piccole e medie imprese italiane. 

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