Riscaldamento globale: 186 Paesi si impegnano a massimo +1,5°C

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Con la ratifica da parte del Parlamento europeo l'accordo di Parigi sul clima entrerà in vigore dal 4 novembre. Obiettivo: 186 Paesi si impegnano a limitare l'aumento della temperatura a un massimo di +1,5°C.

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Il riscaldamento globale

Se in futuro le emissioni di gas serra dovessero diminuire a livello mondiale allora il merito andrà anche all'accordo di Parigi, raggiunto il 12 dicembre 2015. In questi 10 mesi si è registrato uno sprint da parte di 62 dei 186 Paesi che hanno firmato il testo nella capitale francese: i Parlamenti di questi Stati hanno ratificato l'accordo. L'ultimo a farlo, in ordine di tempo, è stato l'Europarlamento. Così, essendo stato ottenuto l'ok da parte di 55 Paesi che rappresentano oltre il 55% delle emissioni di gas serra nel mondo, l'accordo potrà entrare in vigore dal 4 novembre 2016.

È una giornata storica nella nostra lotta per la protezione del pianeta. L'accordo di Parigi da solo non risolverà la crisi, ma è l'opportunità migliore per salvare il pianeta.
Barack Obama - Presidente degli Stati Uniti - 5 ottobre 2016

Che cos'è l'accordo di Parigi sul clima?

186 Stati hanno adottato un comune testo, nel quale sono stati indicati le politiche per accelerare la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra.

  • L'accordo di Parigi sul clima in 5 punti
  • L’aumento della temperatura globale deve essere limitato rispetto ai valori dell’era preindustriale. Il rialzo va contenuto “al di sotto dei 2 gradi centigradi”, possibilmente a +1,5° C. Per centrare l’obiettivo, le emissioni devono cominciare a diminuire dal 2020.
  • Oltre all’Europa, anche la Cina, l’India e gli Stati Uniti si sono impegnati a tagliare le emissioni.
  • Monitoraggio ogni 5 anni
  • Fondi per l’energia verde. I paesi di vecchia industrializzazione erogheranno 100 miliardi all’anno (dal 2020) per diffondere in tutto il mondo le tecnologie verdi e decarbonizzare l’economia.
  • Fondi ai paesi più poveri per favorire l'efficienza energetica.

Il ruolo dell'Italia

Il nostro Parlamento non ha ancora ratificato l'accordo di Parigi perché il Consiglio dei ministri solo il 4 ottobre scorso ha votato a favore. Quindi adesso il testo potrà essere varato anche dalle Camere.

Secondo la Commissione europea l'Italia dovrebbe ridurre le emissioni del 33% al 2030, rispetto al 2005. Un impegno per due terzi già assolto, visto che dal 2005 al 2014 grazie al forte sviluppo delle rinnovabili le emissioni sono calate del 22%. E ora dovrà tagliare di un altro 11% in 16 anni.

In particolare oggi che cosa si sta facendo per ridurre il riscaldamento climatico? Tre esempi.

  1. Il Parlamento italiano sta per approvare nella Legge di Stabilità gli incentivi per la ristrutturazione green dell'intero edificio (quella degli appartamenti ha prodotto nel 2014 un investimento di 28,5 miliardi di euro e 425 mila posti di lavoro).
  2. L'Olanda ha avviato l'iter legislativo per vietare dal 2025 la vendita di benzina e di gasolio passando alla mobilità elettrica.
  3. La Francia ha stanziato 150 milioni di euro per ampliare da 700 a 1.400 chilometri la lunghezza delle piste ciclabili.

L'appello di Papa Francesco per il rispetto dell' ambiente Bergoglio, nella sua enciclica Laudato Si’, invita tutti a rispettare il pianeta. Papa Francesco sottolinea i problemi di cui soffre la Terra, soffermandosi in particolare su quelli ecologici.

Pianeta mai così caldo da 115mila anni

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Il riscaldamento della Terra

Il 2016 potrebbe concludersi con una temperatura di 1,25 gradi più alta rispetto ai livelli preindustriali. Il dato è emerso da uno studio condotto dall’ex climatologo della Nasa James Hansen insieme ad altri 11 esperti in materia. "È un livello che sulla Terra non si vedeva da 115mila anni", si legge nel report. Secondo gli scienziati, è necessario interrompere subito l’uso dei combustibili fossili, anche attraverso una tassazione ad hoc, per limitare le emissioni di gas serra. Per ridurre il riscaldamento globale a 1,5 gradi, come prevede l’obiettivo principale dell’accordo di Parigi. Se lo stop ai combustibili fossili arriverà presto, hanno detto gli scienziati statunitensi, per rimuovere la CO₂ basteranno soluzioni semplici, come la riforestazione.

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