Dividere la Spesa per l'Allaccio Acqua tra più Unità Abitative
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Chi si occupa del servizio idrico nella mia città?
- Abano Terme(35031)
- Abbadia Cerreto(26834)
- Abbadia Lariana(23821)
- Abbadia San Salvatore(53021)
- Abbasanta(09071)
La divisione della spesa dell’acqua, e prima ancora quella dell'allaccio, in un condominio è spesso fonte di litigi tra i condomini e l’amministratore non sempre riesce a trovare una soluzione che metta d’accordo tutti. Come fare quindi a dividere la spesa per l’acqua in un modo equo?
Come dividere la spesa di allaccio dell’acqua per un condominio?
Allaccio alla rete comunale
L’installazione del contatore dell’acqua e l’allaccio alla rete comunale implicano alcuni costi che devono essere sostenuti da tutti i condomini. Ai sensi dell’articolo 1117 del Codice Civile, l’allaccio è riconosciuto come una parte comune (così come gli interventi agli ascensori, le cisterne, gli acquedotti e le fognature), ragion per cui la spesa deve essere suddivisa tra tutti i condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno (valore millesimale).
I lavori per la realizzazione dell'allaccio possono essere eseguiti dal gestore del servizio idrico oppure da un'impresa privata, secondo le indicazioni date del gestore e i costi saranno divisi tra tutte le famiglie che vivono nel condominio, secondo il valore millesimale delle singole unità abitative. Infatti, si considerano oggetto di proprietà comune dei proprietari dei diversi appartamenti di un edificio:
- Il suolo su cui sorge l'edificio, le fondamenta, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni d'ingresso, i vestiboli, i portici, i cortili e in genere tutte le parti dell'edificio necessarie all'uso comune
- I locali per la portineria e per l'alloggio del portiere, per la lavanderia, per il riscaldamento centrale, per gli stenditoi e per altri simili servizi in comune
- Le opere, le installazioni, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, gli acquedotti e inoltre le fognature e i canali di scarico, gli impianti per l'acqua, per il gas, per l'energia elettrica, per il riscaldamento e simili, fino al punto di diramazione degli impianti ai locali di proprietà esclusiva dei singoli condomini
Attenzione! Nel caso in cui l’allaccio dovesse interessare solamente una parte degli appartamenti del condominio, le spese saranno ripartite in proporzione all’uso che ne farà ciascun immobile.
Come dividere la spesa per l’acqua tra condomini?
Al momento della riunione di condominio ci sono sempre problemi e tensioni tra i condomini per stabilire la divisione della spesa dell’acqua. Il problema si aggrava se nello stabile sono presenti anche degli esercizi commerciali, che hanno un consumo idrico molto ingente. Come fare allora a dividere le spese in modo proporzionato in base ai consumi d’acqua dei condomini?
Dividere la spesa dell’acqua in base al numero degli alloggi
Il primo metodo suggerito è quello di dividere il costo totale della spesa per l’acqua per il numero degli appartamenti del condominio. Questa soluzione sembra semplice però può creare molti problemi, poiché è ovvio che in una casa in cui vivono due persone i consumi sono molto più bassi rispetto a quelli di un appartamento in cui di persone ne vivono cinque. Questo metodo non viene più molto utilizzato dagli amministratori, perché tendeva a creare più problemi che soluzioni.
Suddividere l’importo totale della bolletta per il numero di condomini
Nei condomini in cui è presente un solo contatore dell’acqua, la soluzione adottata da molti è quella di prendere il costo totale della bolletta e dividerlo per il numero dei condomini che vivono nell'edificio. Questa soluzione sembra migliore della precedente, ma anche in questo caso si presentano vari problemi: non tutti i condomini consumano la stessa quantità d’acqua (ad esempio i bambini non consumano tanto quanto un adulto), oppure spesso capita che un appartamento sia disabitato per vari mesi.
Dividere secondo il valore millesimale della casa
In alcuni condomini si calcola il consumo dell’acqua in base al valore millesimale di ogni appartamento, però anche adottando questo metodo non ci si salva dalle tensioni tra condomini. Cosa fare allora? Perché neppure il Codice Civile fornisce una risposta a questo quesito: non esiste infatti nessuna disposizione specifica in merito alla ripartizione della spesa dell’acqua per un condominio.
Cosa dice la legge?
Nessuna delle soluzioni sopra citate sembra essere la più adatta. A questo punto non rimane altro che appellarsi alla legge, che recita:
Le spese relative al consumo dell’acqua devono essere ripartite in base all'effettivo consumo se questo è rilevabile oggettivamente con strumentazioni tecniche”.
Come dividere la spesa per l'acqua?
La legge in materia si riferisce ai contatori di sottrazione (o di ripartizione), obbligatori secondo la legge dettata dal D.P.C.M. del 4 marzo 1996 in materia di risorse idriche. Per legge quindi, ogni abitazione deve obbligatoriamente avere un proprio contatore dell’acqua, in modo che venga applicata la lettura in modo semplice, evitando polemiche tra i condomini. Il contratto con l’azienda erogatrice del servizio idrico è unico ma all’interno del condominio verranno installati tanti contatori quante sono le unità immobiliari collegate all’impianto idrico. In questo modo, tramite delle semplici operazioni di sottrazione, è possibile sapere la spesa individuale per la bolletta dell’acqua, in base al consumo effettivo.
Nelle palazzine di nuova costruzione, gli impianti dell’acqua vengono installati secondo le norme di legge, ma cosa succede agli edifici costruiti anni fa? Per installare i contatori di sottrazione serve l’approvazione dell’assemblea di condominio: se la risposta è affermativa, i condomini interessati possono installare l’impianto; se la risposta dell’assemblea è negativa, il condomino interessato può sempre far ricorso al giudice di pace.
- Vantaggi di un contatore di ripartizione dell'acqua
- Basso costo di installazione (massimo 100€ tra contatore e manodopera del tecnico)
- Permette di pagare l’effettivo consumo dell’acqua
- Si può fare l’autolettura e fornisce conteggi certificati
- Evita che un estraneo possa accedere ai dati personali
Come dividere la spesa se si ha un solo contatore per condominio?
Contatore dell'acqua
Nel caso in cui le unità immobiliari non siano dotate di contatori di sottrazione, si può adottare uno dei metodi di divisione della spesa proposti all’inizio dell’articolo, perché anche il Codice Civile non è molto chiaro a riguardo.
Secondo l’articolo 1123 del Codice Civile il costo per l’acqua deve essere suddiviso per il numero di condomini, ma come dicevamo all'inizio questo implica comunque grandi problemi. In ogni caso, ai sensi dell’articolo 1123, il criterio di ripartizione può essere derogato solo con il consenso di tutti i condomini. La soluzione più semplice ed economica sembra quindi quella di installare un contatore di sottrazione in ogni abitazione.
Appartamento vuoto: devo comunque pagare l’acqua?
A volte capita che un appartamento rimanga vuoto per svariati mesi e il proprietario è convinto di non dover andare incontro a spese per il mantenimento della casa. Errore! Anche se il locale è disabitato, il proprietario deve comunque pagare le spese per l’acqua, per andare incontro ad eventuali perdite alle tubature o il servizio delle pulizie. Se si escludessero dal pagamento della spesa dell'acqua gli appartamenti vuoti, questi non pagherebbero neppure il consumo idrico per la pulizia delle parti comuni o per l'innaffiamento del giardino del condominio. Quindi ricorda che, anche se non vivi nell'appartamento dovrai comunque affrontare le spese per l’acqua.