Cessazione Amministrativa del Contatore con Eni Gas e Luce (ora Plenitude)

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cessione amministrativa Eni Plenitude
Cosa fare se Eni Plenitude ha avviato la procedura di Cessazione Amministrativa?

L'inquilino dell'abitazione non ha pagato le bollette e Eni Plenitude ha avviato la procedura di cessione amministrativa in seguito alla morosità. Cosa fare in queste situazioni per riattivare il contatore di luce o gas sospeso, si deve chiedere la voltura o il subentro delle utenze?

eni morosi

Cos'è la cessazione amministrativa del contatore?

 

La cessazione amministrativa del punto di prelievo corrisponde alla risoluzione del contratto da parte del fornitore. In parole semplici il fornitore recede il contratto di fornitura, il servizio di distribuzione viene cessato ed il contatore del gas o dell'energia elettrica viene chiuso.

La maggior parte delle volte la cessazione viene avviata se non viene pagata una bolletta. Tuttavia in alcuni rari casi la cessazione avviene per motivi diversi dalla morosità, indipendenti dalla volontà dell'utente finale. In questo caso, per il cliente domestico che si trova senza fornitore, viene attivato quindi il servizio di ultima istanza.

Quando Eni fa la cessazione amministrativa del contatore?

Questo accade quando il contatore viene sospeso per morosità. Se il cliente continua a non saldare il debito della bolletta il fornitore può chiudere il contratto attraverso la cessazione amministrativa.

Dopo 30 giorni dalla sospensione dell'utenza per morosità, se il cliente non salda il debito, il fornitore può procedere alla cessazione per morosità.

Di norma i fornitori non avviano la pratica esattamente allo scadere dei 30 giorni, ma tentano di recuperare il debito con avvisi inviati tramite posta o anche tramite messaggi SMS.
Se hai pagato la bolletta che ti viene contestata, ecco come dimostrare il pagamento di luce e gas a Eni.
Un altro caso in cui il fornitore può richiedere la cessazione è quando risulta impossibile sospendere il contatore. Questo riguarda in particolar modo le utenze del gas, che non possono essere interrotte a distanza come il contatore dell'energia elettrica.

La cessazione amministrativa del gas: ma il contatore è all'interno dell'abitazione

A volte il contatore del gas è interno alla proprietà e non accessibile al tecnico in assenza dell'inquilino. Il fornitore può chiedere la cessazione amministrativa e il distributore locale stacca l'utenza con il taglio della colonna.
Questa operazione serve ad interrompere il gas prima del contatore, agendo sulla tubazione che arriva dalla rete del metano e che alimenta il contatore.
L'utente per avere di nuovo il servizio dovrà sottoscrivere un nuovo contratto di subentro con la richiesta di un preventivo per i lavori necessari al ripristino del servizio. La spesa per l'interruzione e per il ripristino è a carico del cliente finale e dipende dalle modalità dell'intervento stesso.

Il servizio di default dopo la cessazione amministrativa del gas

Qualora non sia possibile interrompere la fornitura dall'esterno il fornitore comunque avvia la procedura della cessazione amministrativa. Il cliente a questo punto continua ad utilizzare il gas senza più averne titolo, perché non ha un contratto e passa automaticamente al fornitore di default.
Il distributore comunica al cliente il passaggio al default con una lettera scritta.
Il servizio di default è temporaneo e dura sei mesi, durante i quali l'utente può cambiare fornitore, scegliendo la tariffa più conveniente.

Il cliente può chiedere la cessazione amministrativa del contatore a Eni?

Fino a dicembre 2015 il nuovo intestatario di un contatore moroso staccato poteva richiedere la cessazione amministrativa al fornitore precedente. La richiesta andava inviata con un modulo di autocertificazione dell'assenza di legami con il vecchio inquilino moroso. Chiama il servizio clienti di Eni per maggiori informazioni. Con l'entrata in vigore delle nuove modalità la procedura è stata modificata.

Dal 2016 il cliente dovrà chiedere una voltura al precedente fornitore che ha sospeso l'utenza per morosità.

In caso di morosità, anche se il servizio è staccato, il contatore rimane "attivo" ed un contratto di subentro per la riattivazione non andrebbe a buon fine.
Il nuovo inquilino, che non ha alcun rapporto con il precedente, non deve in alcun modo saldare il debito preesistente.
Successivamente alla voltura, se non soddisfatto del servizio di quel fornitore, potrà cambiare gestore (in gergo procedura di switch).
Solo nel caso in cui la voltura venga rifiutata dal fornitore, il cliente può rivolgersi ad altra società per la riattivazione, stipulando un nuovo contratto.

Devi riattivare l'utenza dopo la cessazione?Chiama lo 02 8295 8093 (lun-ven dalle 8 alle 21 e sab dalle 9 alle 19) o fatti richiamare gratuitamente.

Cosa fare: voltura o subentro del contatore con Eni? Quali sono le tempistiche?

Quando il contratto viene chiuso per la cessazione amministrativa da Eni il cliente deve sottoscrivere un nuovo contratto.
L'operazione per la riattivazione del contatore è il subentro, ossia la stessa procedura da inoltrare nel caso si voglia attivare un contatore regolarmente chiuso per disdetta. Il nuovo intestatario in seguito alla cessazione dovrà per forza rivolgersi ad un nuovo fornitore.
Le tempistiche massime per la riapertura del contatore sono:

  • per l'energia elettrica:
    massimo 7 giorni lavorativi
  • per il gas:
    massimo 12 giorni lavorativi

I giorni indicati partono da quando il contatore risulta effettivamente "libero" e il nuovo fornitore può attivare il contratto.

  • Cosa serve per fare il nuovo contratto:
  • i dati del nuovo intestatario:
    nome, cognome e codice fiscale
  • il codice identificativo dell'utenza:
    POD per la luce e PDR per il gas
  • l’indirizzo della fornitura
  • il codice IBAN, se preferisci la domiciliazione bancaria
  • un documento d'identità valido

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