Via libera alla dorsale sarda del gas metano

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Il Mise ha dato il via libera per la realizzazione dei metanodotti che porteranno il gas metano in Sardegna. Gasdotti Italia è la società incaricata per la realizzazione del progetto sardo.

Dorsale sarda per il gas metano

Il Ministero dello Sviluppo economico (Mise) dopo l’istanza del 15 giugno 2016, ha deciso che la società Gasdotti Italia potrà iniziare i lavori per portare gas metano in tutta la regione Sardegna. L’infrastruttura che fornirà il metano in Sardegna è stata inserita nella rete nazionale dei gasdotti, e gli interventi programmati dal Mise sono tre. Di che cosa si tratta?

Prima di tutto, il progetto prevede:

  • Un metanodotto lungo 277 chilometri che collegherà Sarroch, Oristano e Porto Torres
  • Un secondo impianto che invece unirà Cagliari al Sulcis, per una lunghezza complessiva di 57 chilometri
  • Il terzo metanodotto unirà Codrongianos a Olbia con una tubatura di 75 chilometri

L’incaricata di realizzare il progetto è la società Gasdotti Italia che dovrà mettere in funzione oltre 400 chilometri di metanodotto. L’intervento alla dorsale sarda è ancora in fase di progettazione ma è già stata ottenuta l’autorizzazione da parte del governo per poter iniziare i lavori.

“ La metanizzazione dell’isola è uno dei punti più qualificanti del Patto per la Sardegna firmato con il Governo, nel luglio 2016. La realizzazione delle opere, oltre a creare lavoro con l'apertura dei cantieri, contribuirà allo sviluppo economico della Sardegna e garantirà risparmi in termini di costi dell'energia per le imprese e per i cittadini”.

Ha spiegato l'assessore all'Industria, Maria Grazia Piras.

Non arriva il metano? Pensa al GPL! Le zone rurali o i piccoli centri urbani spesso non sono raggiunti dagli impianti del gas metano, per cui cosa si può fare in questo caso? Una valida alternativa è il GPL (Gas di Petrolio Liquefatto), un combustibile facile da trovare e con una grande resa. La Sardegna, non essendo servita dalla rete del gas, ha notevoli agevolazioni fiscali per l'installazione di serbatoi GPL.

Quando è nato il progetto della dorsale sarda?

Il metanodotto sarà lungo 400 km

Già nel 2003 era stato costituito un consorzio, chiamato Galsi, sigla di “gasdotto Algeria Sardegna Italia”, di cui facevano parte, tra le varie società, anche aziende energetiche come Edison, Enel e il gruppo Hera. Il progetto iniziale prevedeva una lunghezza di 830 chilometri, suddivisi in 270 in Sardegna e 560 offshore nel Mediterraneo.

Il progetto dei metanodotti sarebbe dovuto partire dalla stazione di El-Kala, in Algeria, per arrivare fino a Porto Botte, in comune di Giba, salire verso nord nei pressi di Olbia per concludersi in Toscana. Questo progetto però è rimasto solamente una idea nelle menti delle società implicate, a causa soprattutto dell’instabilità economica dell’Algeria. Inoltre, nel 2014 la Regione Sardegna si era ritirata da questo progetto per il metanodotto, abbracciando invece quello proposto dalla società Gasdotti Italia. Il Mise ha finalmente approvato la mastodontica realizzazione dei metanodotti che porteranno il metano in tutta la regione.

“ Nel frattempo procedono gli iter autorizzativi per ulteriori due depositi a Oristano e un deposito di più ampie dimensioni, e con possibilità di rigassificazione, nell’area di Cagliari. Il tutto verrà ulteriormente supportato dalla recente approvazione del decreto legislativo DAFI con il quale, insieme al MISE, sono stati definiti i presupposti per autorizzare le infrastrutture GNL a servizio delle reti isolate come quelle sarde. ”.

Prosegue Maria Grazia Piras.

Sul fronte luce, cosa succede in Sardegna? Terna ha potenziato il collegamento della rete elettrica in Sardegna con il Progetto Insula, attraverso un lungo collegamento sottomarino. Questo progetto ha come obiettivo quello di collegare, attraverso cavi sottomarini, l'Italia continentale con le sue isole.

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