Riforma della tariffa: ecco come cambia la bolletta della luce da gennaio 2017

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Dal primo gennaio due importanti novità: cambia la bolletta della luce dei clienti domestici e arriva la Tutela Simile. Con la riforma della tariffa i costi per il trasporto aumentano per chi ha consumi inferiori a 2700 kWh e il risparmio è per coloro che hanno consumi elettrici più elevati.
Scopri come cambierà la spesa e come fare per scegliere la nuova offerta Tutela Simile.

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Quanto si pagherà con la nuova tariffa?

La riforma della tariffa, gestita dall'Autorità, è iniziata da tempo e con l'avvio della seconda fase ci sarà la piena applicazione della tariffa non progressiva della spesa per il trasporto dell'energia.

Attualmente la spesa per il trasporto e per gli oneri di sistema ha una struttura progressiva, ciò vuol dire che il costo applicato cambia in base al consumo.
Il prezzo variabile che si paga in euro al kWh è più elevato se si consuma di più in base agli scaglioni di consumo.

La riforma della tariffa della luce è necessaria?

La tariffa progressiva in effetti risale agli anni 70 e aveva lo scopo di ridurre i consumi elettrici in seguito alla crisi petrolifera. Con il tempo i modelli di consumo delle famiglie italiane sono cambiati e l'efficienza energetica, abbinata alle fonti rinnovabili, coinvolge sempre di più il settore residenziale.
Il sistema non risulta molto equo perché i consumi di luce non sono per forza correlati al reddito della famiglia. Oggi ad esempio, una famiglia numerosa sussidia, attraverso le bollette, il consumo di un single benestante.
Il superamento dell'attuale struttura ci viene chiesto anche dall'Unione europea, per uniformare tra loro i mercati dell'energia.

La riforma della tariffa modifica i costi per il trasporto e per gli oneri di sistema e quindi riguarda tutti gli utenti domestici, sia nel mercato libero sia nel tutelato.

L'abolizione completa della progressività, prevista per il 2018, promuoverà tecnologie elettriche più efficienti. Il nuovo sistema sarà un incentivo ad adottare sistemi alternativi come le pompe di calore per il riscaldamento, piani cottura ad induzione per la cucina e auto elettriche. Il vettore elettrico è inoltre più compatibile con le fonti rinnovabili.

La riforma della tariffa dell'energia elettrica in breve

La spesa per il trasporto e gestione contatore per coloro che avevano la tariffa agevolata D2 per residenti, viene spostata verso la parte fissa (per punto di prelievo e per potenza impegnata), anche se rimane comunque una quota variabile, in € a kWh consumato. Per gli oneri di sistema viene avviato il primo intervento con una riduzione della progressività, limitando a due gli scaglioni di consumo annuo.
Inoltre gli utenti potranno scegliere tra più livelli di potenza impegnata ed i costi per aumentarla saranno eliminati.

Ecco il video spot dell'Autorità con simpatici elettrodomestici parlanti che spiegano cosa cambia e i vantaggi della riforma. Alla fine del messaggio si ricorda che i meno abbienti possono sempre approfittare del bonus sociale elettrico per avere uno sconto sulla bolletta.
Con la riforma converrà sostituire gli impianti a gas o a GPL con sistemi che impiegano energia elettrica, aumentando la potenza senza essere penalizzati in bolletta. 

 

Spariscono le tariffe D2 e D3, al loro posto la tariffa domestica TD

Attualmente le tariffe domestiche sono due: la tariffa D2 agevolata e la D3, applicata ai clienti non residenti e a chi ha una potenza impegnata superiore a 3 kW.
Con la riforma queste due tariffe spariranno e ci sarà una sola tariffa domestica TD. Non ci sarà più quindi il vincolo per la potenza a 3 kW relativo alla D2, che prima portava un utente residente con 4,5 kW in tariffa D3.
La tariffa TD ha una struttura articolata in questo modo:

  • corrispettivi della spesa per il trasporto (servizi di rete)
    uguali per tutti i clienti domestici.
  • corrispettivi degli oneri generali di sistema 
    definiti in modo diverso tra clienti residenti, a cui verranno applicati tutti in quota energia, ossia al kWh, e non residenti, ai quali vengono applicati sia in quota fissa sia in quota energia.

Anche la tariffa sperimentale D1, riservata ai residenti possessori di una pompa di calore, sparisce. Al suo posto viene applicata la nuova tariffa TD. Per maggiori dettagli leggi l'articolo dedicato: La Tariffa TD per i servizi di rete.

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Per le accise, niente riforma

Le accise, imposte gestite dal Governo, non hanno recepito queste modifiche fatte alla tariffa elettrica. In effetti, rimane il limite di 3 kW di potenza per poter usufruire dell'agevolazione sulle accise per i consumi bassi (fino a 1800 kWh/anno). Ricordiamo che per l'energia elettrica le accise valgono 2,27 centesimi di euro al chilowattora.

Con la riforma della tariffa chi avrà un risparmio in bolletta?

Come è facilmente intuibile, a risparmiare saranno le famiglie che hanno un consumo più elevato di energia elettrica. Per comprendere meglio riportiamo 3 esempi pratici con diversi profili di consumo:

  1. Caso 1 - Il single
    1500 kWh con 3 kW di potenza
  2. Caso 2 - I neo-genitori
    2700 kWh con 3 kW di potenza
  3. Caso 3 - La famiglia allargata
    4500 kWh con 4,5 kW di potenza
...

L'impatto della nuova tariffa sulla bolletta dipende dal consumo

Da gennaio 2017 arriva anche la Tutela Simile

La fine del mercato tutelato è sempre più vicina e per condurre gli utenti nel passaggio al mercato libero è stata introdotta la Tutela Simile. Questa offerta, anche se del mercato libero, ha le condizioni economiche e contrattuali standard definite dall'Autorità e analoghe al mercato tutelato.
Tutti i clienti che sono nel mercato tutelato, oppure ne hanno diritto in caso di nuova attivazione, potranno aderire alla Tutela Simile da gennaio 2017. Il contratto con quest'offerta ha una durata massima di un anno e prevede uno sconto iniziale una tantum, diverso da fornitore a fornitore.

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