Enel: cambia il logo, ma non solo

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Nuovo logo Enel

Enel presenta il nuovo logo e la nuova strategia Open Power e per un giorno diventiamo tutti un po’ grafici a raccontare sui social la propria opinione riguardo l’audace scelta di rebranding. Fra i tanti commenti, alcuni positivi, "Bello e moderno", altri meno, “Ricorda quello di Google”, “Troppi colori ed illeggibile!” e cosi via.

Insomma, tutti abbiamo voglia di dire la nostra ma basteranno soltanto pochi giorni per farci sembrare che il logo di Enel sia sempre stato così. Un po’ come è avvenuto un paio di settimane fa per Tim o molto prima ancora per Google. Perché in fondo non è proprio questa la magia delle strategie di comunicazione?

Presso la sede spagnola Endesa, Enel non ha presentato esclusivamente un nuovo logo, il quinto della sua lunga storia, ma una nuova filosofia di marca per aprire l’azienda alle nuove opportunità di cambiamento organizzativo e di mercato.

Il concept attorno cui si costruirà la nuova corporate identity è quello dell’Open Power messa a punto in collaborazione con il team di Wolff Olins, braccio creativo di grandi gruppi come OrangeVirgin e guarda caso Google.

Open Power ha l’obiettivo di unire la forza di un’organizzazione globale come Enel con le opportunità di un mondo sempre più connesso. Al centro della strategia si sviluppano cinque differenti modi in cui Enel procaccerà l’obiettivo di un “potere aperto”:

Sapevi che... Con il progetto Banda Ultra Larga, Enel è il candidato numero uno per la realizzazione dei lavori destinati alla rete di internet veloce.

  1. Adattare le infrastrutture Enel a più utilizzi, massimizzando il valore dell’attività. Ad esempio, attraverso la collaborazione con società di telecomunicazione per portare internet nelle zone rurali remote;
  2. Abbracciare nuovi valori aziendali per soddisfare le esigenze di cambiamento dei propri clienti. Tutto ciò guidando il processo di digitalizzazione degli spazi domestici nei mercati avanzati come Italia e Spagna;
  3. Portare l’energia di Enel ad un numero maggiore di persone, connettendo ad esempio le aree remote del Kenya e del Cile;
  4. Dedicarsi alla diffusione della conoscenza, occupandosi tra l'altro della formazione nell’ingegneristica delle donne dell’America Latina e dell’Africa;
  5. Creare relazioni trasparenti con i propri stakeholder, lavorando ad un progetto comune di zero emissioni entro il 2050.

Progetto Carbon-Free Enel è leader nella produzione di energie rinnovabili. Produce, infatti, poco meno della metà dell'energia carbon-free e nel 2016 la società Enel Green Power verrà integrata completamente all'interno del Gruppo Enel con l'obiettivo di un rapido rinnovamento della produzione da fonte rinnovabili.

Come il nuovo logo vuol comunicare tutto questo?

Il nuovo logo Enel è stato dunque pensato per trasmettere quest’ambiziosa filosofia aziendale. Nell’intenzione dei creativi il logo è generato da un cursore, punto di partenza di scie di energia colorate che vanno a comporre il naming di Enel. Il cursore diventa il fulcro non solo del logo, ma anche dell’identità visiva del brand, diventando protagonista in diverse fasi di comunicazione.

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Il cursore e le sue scie colorate d'energia

Il rebranding ha avuto come obiettivo la creazione di un’identità digitale: è stato, infatti, presentato il nuovo sito di Enel, ripensato in virtù del logo, della nuova filosofia aziendale e della leadership tecnologica di Enel: smart-grid, mobilità elettrica, smart-cities, start-up, energie rinnovabili.

Si tratta di un sicuro ammodernamento del brand, ma una cosa è certa: un logo oltre a dover essere esteticamente bello e comprensibile, deve comunicare in maniera quasi immediata l’ambito di appartenenza merceologica dell’azienda, ricordare in parole povere di cosa esse di occupa. La domanda è: non sarà un logo troppo votato alla tech e poco all’energia? Voi cosa ne pensate?

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